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                                     La persistente grave carenza di residenze universitarie,
                                    per l’Università di Salerno come
                                    nell’intera regione, e l’insuccesso
                                    delle iniziative che ad ogni livello sono
                                    state intraprese in passato per la
                                    realizzazione di nuove residenze per
                                    studenti fuori sede, hanno spinto l’ateneo
                                    ad assumere direttamente un ruolo
                                    protagonista per risolvere l’annoso
                                    problema. A tal fine l’Università di
                                    Salerno si è fatta promotrice della
                                    formulazione di una precisa idea-progetto,
                                    relativa alla realizzazione di una prima
                                    parte (valutabile in circa il 40%) di tutte
                                    le residenze che, sulla base delle scelte
                                    della regione, necessitano per l’ateneo
                                    salernitano. 
                                    L’idea-progetto è quella di insediare residenze da
                                    destinare a studenti nell’ambito di nuclei
                                    urbanistici presenti nei comuni limitrofi il
                                    plesso di Fisciano con lo scopo di: 
                                    - recuperare e rivitalizzare parti del territorio degradato
                                    attraverso il ripristino ed il riuso di
                                    nuclei antichi presenti; 
                                    - prevedere un’idonea sistemazione per gli studenti fuori
                                    sede dell’ateneo. 
                                    La fattibilità dell’idea-progetto è stata puntualmente
                                    esaminata con la redazione di appositi studi
                                    che, sulla base delle precise indicazioni
                                    ministeriali, hanno esaminato la fattibilità
                                    tecnica ed organizzativa, i benefici, i
                                    costi, i rischi, le scadenze temporali
                                    dell’attuazione dell’idea-progetto. Lo
                                    studio è stato redatto dagli uffici tecnici
                                    dell’ateneo (Ing. Gianluca Basile
                                    coordinatore, Arch. Roberto Borriello, Arch.
                                    Vincenzo Paolillo, Arch. Rocco Petrone,
                                    Geom. Michele La Lopa), con la consulenza
                                    dei professori dell’ateneo (Prof. Vito
                                    Cardone coordinatore, Prof. Mauro Caputo,
                                    Prof. Roberto Gerundo, Prof. Marcello
                                    Petrignani, Arch. Enrico Petti). 
                                    
                                      
                                    Sostenibilità tecnico-territoriale 
                                    
                                    Per l’Università di Salerno, la dimensione, la
                                    localizzazione e la struttura stessa
                                    dell’insediamento urbano della valle
                                    dell’Irno, rendono di notevole rilevanza
                                    il problema delle attrezzature residenziali,
                                    sia per gli studenti che per il personale
                                    docente e non. 
                                    Dagli studi condotti con ottica regionale ed interregionale
                                    sui caratteri geomorfologici dell’area
                                    della valle dell’Irno e delle aree
                                    limitrofe, sulle reti di comunicazione
                                    viarie e ferroviarie, sulla struttura delle
                                    relazioni esistenti fra i vari comuni, dai
                                    dati relativi alla popolazione ed ai suoi
                                    movimenti migratori è emerso che il
                                    subsistema regionale afferente
                                    all’insediamento universitario comprende i
                                    comuni che vanno da Salerno ad Avellino
                                    nella direzione sud-nord e dall’agro
                                    nocerino sarnese a Fisciano nella
                                    direzione ovest-est. 
                                    La dimensione del problema della residenza si coniuga con
                                    l’aspetto relativo all’attrezzaggio
                                    complessivo del territorio della Valle
                                    dell’Irno in rapporto al nuovo
                                    insediamento universitario, da conseguirsi
                                    sulla base di sinergie e cooperazioni con
                                    gli enti e le istituzioni competenti. 
                                    Il problema delle attrezzature residenziali
                                    dell’Università di Salerno diventa quindi
                                    una problematica del sistema residenziale
                                    nel salernitano e nella valle dell’Irno,
                                    da riconsiderarsi in rapporto alle
                                    prospettive di trasformazione e di sviluppo
                                    di queste aree. 
                                    L’obiettivo dello studio è stato quello di costruire, a
                                    livello comprensoriale, un sistema di
                                    opportunità e potenzialità ai fini del
                                    soddisfacimento della domanda di
                                    residenzialità per studenti fuori sede
                                    frequentanti l’Università degli Studi di
                                    Salerno. 
                                    Il suddetto sistema tiene conto innanzitutto della
                                    possibilità di recupero di interi brani di
                                    tessuto edilizio in condizioni di abbandono
                                    e degrado; tali situazioni sono da ricercare
                                    all’interno dei centri urbani sia dei
                                    comuni che ospitano le sedi dell’ateneo
                                    salernitano, sia di quelli circostanti ai
                                    primi. 
                                    Ulteriore attenzione si è posta nella individuazione di
                                    suoli liberi suscettibili di potenziale
                                    utilizzazione mirata alla realizzazione di
                                    trasformazioni urbanistiche ed edilizie
                                    dedicate alla residenzialità universitaria.
                                    Tali suoli sono stati ricercati
                                    prioritariamente all’interno degli
                                    strumenti urbanistici dei comuni1
                                    
                                    fra quelli specificamente destinati ad
                                    attrezzature e servizi di indotto
                                    dell’Università. 
                                    Una terza ipotesi di lavoro è rappresentata dal progetto
                                    di recupero di singoli episodi edilizi da
                                    estrarre da un’offerta complessiva di
                                    immobili dismessi presenti sul territorio di
                                    influenza dell’Università, da poter
                                    utilizzare quali contenitori delle residenze
                                    oggetto del presente studio di fattibilità. 
                                    La possibilità di un progetto di residenzialità
                                    studentesche su porzioni più o meno estese
                                    di centri urbani è negata dalla oggettiva
                                    mancanza di concrete situazioni che
                                    consentano di operare in tal senso. 
                                    Si è ritenuto, inoltre, che prima di passare a valutare
                                    possibilità di utilizzare le previsioni di
                                    destinazioni urbanistiche mirate alla
                                    realizzazione ex-novo di attrezzature per
                                    l’Università si debba preventivamente
                                    focalizzare l’attenzione sul patrimonio
                                    edilizio ed urbanistico preesistente. 
                                    L’attenzione si è focalizzata su contenitori costituiti
                                    da immobili dismessi per i quali è stato
                                    possibile effettuare le valutazioni
                                    necessarie, al fine di selezionare quelli
                                    per i quali si potesse ipotizzare la
                                    progettazione di residenze per gli studenti
                                    dell’Università di Salerno che si trovano
                                    in condizione di essere fuori sede. 
                                    Si è ritenuto naturale estendere l’indagine, finalizzata
                                    all’individuazione di tali contenitori, ai
                                    comuni ricompresi all’interno di un certo
                                    raggio di influenza dalle sedi dei plessi in
                                    cui ha sede l’ateneo salernitano
                                    localizzate nei comuni di Fisciano e
                                    Baronissi. 
                                    È stato possibile individuare, a tal proposito, un ambito
                                    di priorità definito dai territori comunali
                                    in cui sono ricomprese le zone di influenza
                                    individuate sulla base di quelle che possono
                                    considerarsi le massime percorribilità
                                    giornaliere che lo studente fuori sede è
                                    disposto a percorrere e che, da un lato è
                                    fornito dal questionario che è stato
                                    effettuato nell’ambito del presente studio
                                    di fattibilità e dall’altro, deriva da
                                    considerazioni di accessibilità e prossimità
                                    alle sedi dell’ateneo. 
                                    Ai fini della delimitazione dell’ambito territoriale di
                                    riferimento, è stato assunto il criterio
                                    per il quale si è richiesto il verificarsi
                                    contemporaneamente delle seguenti due
                                    condizioni: distanza dai plessi inferiore a
                                    15 Km su percorso stradale; tempi di
                                    percorrenza con mezzi di trasporto pubblico
                                    inferiore a 30 minuti2. 
                                    All’ambito territoriale di riferimento individuato sulla
                                    base del criterio sopra descritto, si è
                                    aggiunto un ambito di attenzione che è, a
                                    sua volta, rappresentato dall’insieme dei
                                    comuni che, pur non ricadendo nella zona di
                                    influenza definita come ambito di priorità,
                                    avanzano proposte ritenute degne di
                                    considerazione, nel caso specifico i Comuni
                                    di Salerno, Serino e Solfora. 
                                    In tal modo viene a realizzarsi, rispetto all’Università,
                                    una continuità fisica e funzionale che, a
                                    partire dai Comuni di Fisciano e di
                                    Baronissi, entrambi attualmente sedi di
                                    facoltà universitarie, si estende ai
                                    restanti comuni che costituiscono un ambito
                                    di priorità e di attenzione nella ricerca
                                    di contenitori da prendere in considerazione
                                    ai fini del presente studio. Sulla base del
                                    doppio criterio avanti definito, i comuni
                                    ricadenti nell’ambito territoriale di
                                    studio, definibile anche ambito di priorità
                                    sono: Fisciano, Baronissi, Bracigliano,
                                    Calvanico, Castel San Giorgio, Mercato San
                                    Severino, Montoro Inferiore, Montoro
                                    Superiore, Pellezzano, Roccapiemonte. 
                                    Individuato l’ambito territoriale di riferimento, è
                                    stata condotta un’indagine conoscitiva
                                    speditiva degli immobili dismessi mediante
                                    apposita scheda. 
                                    Sulla base della volumetria e della localizzazione, se
                                    interna o esterna ai centri urbani
                                    appositamente perimetrati, è stata
                                    effettuata una prima selezione di
                                    contenitori. 
                                    I contenitori selezionati e quelli segnalati sono stati
                                    successivamente oggetto di un
                                    approfondimento conoscitivo urbanistico
                                    effettuato mediante una ulteriore
                                    schedatura, la cui articolazione dei campi
                                    conoscitivi in relazione a molteplici
                                    aspetti di rilevanza urbanistica, ha
                                    consentito l’assegnazione di punteggi che
                                    sono stati utilizzati per l’applicazione
                                    di un semplice modello di analisi
                                    multicriterio che ha restituito una
                                    graduatoria di preferibilità, dal punto di
                                    vista della fattibilità urbanistica, degli
                                    edifici selezionati o segnalati. 
                                    All’interno di tale modello si è pensato di evidenziare
                                    la differente valenza tra analisi di contesto,
                                    che fa riferimento ad una ampia area
                                    circostante l’immobile e analisi di intorno,
                                    che si riferisce più specificatamente
                                    alla dimensione urbana
                                    compositivo-architettonica. 
                                    Le scelte di progetto in merito alla localizzazione degli
                                    immobili si giustificano con la necessità
                                    di assicurare: 
                                    - un inserimento ambientale, morfologico ed architettonico
                                    in modo da porre un rapporto con la
                                    tradizione locale; 
                                    - una accessibilità pedonale alle facoltà e al centro
                                    urbano più vicino; 
                                    - una accessibilità pedonale agli insediamenti nuovi
                                    preesistenti; 
                                    - una accessibilità pedonale al sistema di trasporto
                                    pubblico ed una accessibilità carraia
                                    diretta dalle principali vie di
                                    comunicazione. 
                                    La fattibilità urbanistica è stata valutata puntando
                                    l’attenzione sulla localizzazione dei
                                    singoli lotti ospitanti i suddetti immobili
                                    in relazione principalmente alla
                                    accessibilità ai plessi universitari di
                                    Fisciano e Baronissi, alla qualità
                                    dell’intorno e del contesto urbano, alla
                                    fattibilità urbanistica dal punto di vista
                                    normativo e alla sicurezza territoriale del
                                    sito 
                                      
                                    
                                      
                                        
                                          | 
                                             | 
                                         
                                        
                                          | 
                                              Figura
                                            1 - Ubicazione dell'ateneo
                                            salernitano   | 
                                         
                                       
                                     
                                      
                                    Il passo successivo è stato quello di estrarre da tale
                                    elenco gli edifici sui quali entrare nel
                                    merito del progetto architettonico. I
                                    criteri con cui si è proceduto a tale
                                    estrazione sono stati dettati: dall’acquisibilità,
                                    in qualche forma, dell’immobile; dal
                                    credibile o dichiarato sostegno
                                    all’iniziativa da parte delle
                                    amministrazioni proponenti; dalla
                                    disponibilità a forme di cessione o
                                    convenzionamento, da considerazioni di tipo
                                    economico. Gli edifici rilevati sono stati
                                    117, per 54 di essi è stato effettuato un
                                    approfondimento conoscitivo urbanistico e
                                    per gli edifici risultati ai primi posti
                                    nella graduatoria finale multi criteria sono
                                    state elaborate delle ipotesi di recupero
                                    verificandone la sostenibilità sia
                                    economica e finanziaria, sia amministrativa
                                    e gestionale. 
                                    L’analisi della sostenibilità economico-finanziaria
                                    della realizzazione di edilizia residenziale
                                    per studenti si è avvalsa di molteplici
                                    strumenti di analisi e supporti
                                    quantitativi. Scopo dell’analisi è stato
                                    quello di verificare l’esistenza e la
                                    consistenza della domanda di edilizia
                                    residenziale attuale e futura, di
                                    quantificare l’attuale offerta di posti
                                    letto, di analizzare le risorse finanziarie,
                                    di costruire un modello che rappresentasse e
                                    simulasse la gestione economico-finanziaria
                                    delle residenze ed, infine, di analizzare
                                    costi e benefici complessivi generati
                                    dall’investimento. 
                                    L’individuazione e quantificazione della domanda è
                                    avvenuta avvalendosi dei dati desunti da
                                    fonti ufficiali (segreterie studenti, Istat)
                                    e dei dati raccolti attraverso un
                                    questionario che integrasse le informazioni
                                    disponibili con dati riguardanti i
                                    comportamenti e le motivazioni degli
                                    studenti nel decidere o meno di acquisire un
                                    alloggio in fitto. 
                                    Dall’analisi della domanda e dalla stima dell’offerta
                                    è risultata una carenza di circa 2100 posti
                                    letto; di questi l’intervento pubblico
                                    potrà realizzarne solo una parte
                                    consistente. Tale dato per l’Università
                                    di Salerno, si traduce in circa 1200 posti
                                    letto e può essere assunto come riferimento
                                    per la prima consistente parte (circa il
                                    40%) dell’intero intervento di dotazione
                                    di residenze pubbliche. 
                                      
                                    
                                      
                                        
                                          | 
                                             | 
                                         
                                        
                                          | 
                                              Figura
                                            2 - Schema del percorso
                                            metodologico   | 
                                         
                                       
                                     
                                      
                                    Per quanto concerne la ristrutturazione e la gestione degli
                                    immobili selezionati destinati a residenza
                                    universitaria, la costruzione del modello di
                                    analisi finanziaria è stata basata su una
                                    serie di ipotesi gestionali diverse: 
                                    - gestione diretta delle residenze da parte
                                    dell’Università; 
                                    - gestione affidata ad un terzo; 
                                    - gestione affidata ad una società mista. 
                                    Oltre alla gestione delle residenze, l’analisi
                                    finanziaria ha verificato anche la gestione
                                    di un’attrezzatura di supporto,
                                    individuata, a titolo esemplificativo, in
                                    una piscina. 
                                    In assenza di un quadro normativo specifico ben delineato,
                                    in quanto è in atto una importante
                                    evoluzione in merito, le ipotesi progettuali
                                    sono state formulate sulla base di standards
                                    direttamente desunti dall’analisi del
                                    quadro consolidato delle più recenti e
                                    significative realizzazioni analoghe,
                                    italiane ed europee, e verificate tenendo
                                    conto della consistenza e della realtà
                                    architettonica degli edifici interessati. 
                                    Sulla base di questi standards sono state elaborate le
                                    ipotesi di recupero e riuso degli edifici
                                    che risultavano essere ai primi posti della
                                    graduatoria ottenuta con l’applicazione
                                    dell’analisi multicriterio. 
                                    Per la valutazione del recupero, la determinazione dei
                                    costi parametrici è stata effettuata sulla
                                    base della deliberazione della giunta
                                    regionale della Campania n. 7844 del
                                    2/10/1996 che determina un recupero primario
                                    ed uno secondario. 
                                    Da tali parametri si è giunti ad un costo di lire
                                    1.415.012 al mq, per il recupero primario, e
                                    di lire 653.707 al mq per il recupero
                                    secondario; per gli arredi, si è effettuata
                                    un’apposita analisi sulle tipologie medie
                                    correnti di mercato, portando ad
                                    un’aliquota per gli stessi di lire
                                    3.475.000 a posto letto, comprensiva di
                                    attrezzature destinate ai bisogni privati,
                                    agli spazi comuni ed alle attività
                                    culturali ed integrative con il territorio. 
                                    Ciò ha consentito di quantificare l’intervento, che
                                    prevede la creazione di 531 posti letto
                                    (distinti in 135 stanze singole e 198
                                    doppie) con un costo finale al posto letto
                                    di lire 65.490.884 ed un costo generale di
                                    intervento pari a lire 40.000.000.000
                                    comprensivo della realizzazione di una
                                    struttura di supporto alle residenze
                                    individuata, a puro titolo esemplificativo,
                                    in una piscina coperta. 
                                      
                                    
                                      
                                        
                                          | 
                                             | 
                                         
                                        
                                          | 
                                              Figura
                                            3 - Ambito territoriale di
                                            riferimento   | 
                                         
                                       
                                     
                                      
                                    Dalle simulazioni economiche effettuate, è risultato che
                                    l’intervento è fattibile e che
                                    l’ipotesi più vantaggiosa economicamente
                                    (intesa come quella che a parità di costi
                                    permette il prezzo praticato allo studente
                                    più basso) è risultata essere quella
                                    gestione affidata ad un terzo (gestore
                                    unico). 
                                    Le altre ipotesi hanno mostrato una perdita di efficienza
                                    legata soprattutto alla maggiore incidenza
                                    del personale ed al minore sfruttamento
                                    delle economie di scala. 
                                    La costruzione di un modello di analisi economica (tipo
                                    costi-benefici) ha consentito di valutare la
                                    convenienza dell’investimento dal punto di
                                    vista della collettività nelle varie
                                    alternative. 
                                    Le ricadute dell’investimento sul territorio e sulla
                                    collettività sono molteplici e non tutte di
                                    facile quantificazione. I costi e i
                                    benefici, che a pieno titolo si è ritenuto
                                    potessero rientrare nella valutazione, sono: 
                                    - i costi di impianto e gestione dell’attività al netto
                                    degli introiti della gestione
                                    nell’orizzonte di tempo; 
                                    - risparmio per gli studenti in termini di tempo e denaro; 
                                    - benefici artistici ed ambientali (riqualificazione di
                                    edifici storici, limitato utilizzo di mezzi
                                    privati); 
                                    - benefici sociali e culturali (socializzazione tra
                                    studenti e studenti e comunità locali,
                                    migliore e maggiore fruizione da parte degli
                                    studenti delle strutture universitarie); 
                                    - benefici economici per la comunità (creazione di posti
                                    di lavoro legati alle residenze, creazione
                                    di nuove imprese di servizi di tipo
                                    sportivo, ludico, ricreativo). 
                                    Allo stato attuale le condizioni istituzionali,
                                    amministrative, organizzative ed operative
                                    necessarie affinché si possa procedere
                                    all’effettiva realizzazione
                                    dell’iniziativa, nel rispetto delle
                                    condizioni di complessità e di integrazione
                                    richieste dalle norme, sono già favorevoli.
                                    Ancora di più lo diventeranno a valle della
                                    citata evoluzione legislativa che sta
                                    investendo la realizzazione e la gestione
                                    delle residenze universitarie a seguito
                                    delle leggi 338/2000 e 388/2000. In
                                    particolare, si verificherà un sensibile
                                    miglioramento generale conseguente a: 
                                    - maggiore disponibilità di risorse finanziarie specifiche
                                    per residenze universitarie; 
                                    - accelerazione e semplificazione di procedure, relative a
                                    finanziamenti e iter di approvazione dei
                                    progetti; 
                                    - maggiori possibilità di intervento, anche per effetto di
                                    deroghe alla vigente normativa ordinaria; 
                                    - possibilità di gestione con nuove e più flessibili
                                    modalità. 
                                    Gli enti locali, da parte loro, sono fortemente interessati
                                    alla realizzazione dell’intervento.
                                    Infatti i comuni limitrofi all’ateneo
                                    vivono una condizione di estremo disagio per
                                    la massa di studenti alloggiati in
                                    condizioni precarie; tant’è che quasi
                                    tutti hanno previsto iniziative specifiche:
                                    da quelle di larghissimo respiro e rilevanza
                                    nazionale - quale il progetto Baronissi città
                                    dei giovani e la proposta del Comune di
                                    Mercato San Severino - a singoli interventi
                                    localizzati. D’altra parte,
                                    l’idea-progetto dell’ateneo salernitano
                                    offre agli enti locali la concreta
                                    possibilità di vedere recuperato parte del
                                    loro patrimonio architettonico di maggiore
                                    pregio, che versa in condizioni di degrado
                                    assoluto. Tutto ciò ha fatto sì che le
                                    amministrazioni comunali abbiano manifestato
                                    grande interesse e concreta disponibilità
                                    per l’attuazione della proposta
                                    dell’Università di Salerno. 
                                    In specie, alcuni comuni hanno offerto direttamente
                                    all’ateneo alcuni fabbricati di pregio da
                                    destinare a residenze universitarie (ad
                                    esempio: il convento di San Michele a
                                    Salerno, il palazzo Barra a Fisciano); altri
                                    hanno sottoscritto la disponibilità ad
                                    acquisire alcuni edifici da destinare sempre
                                    a residenze universitarie (Montoro
                                    Inferiore, Calvanico). In alcuni casi sono
                                    già state stipulate apposite convenzioni3
                                    
                                    tra Università di Salerno, Regione Campania
                                    e singoli comuni. 
                                      
                                    
                                      
                                        
                                          | 
                                              
  | 
                                         
                                        
                                          | 
                                              Figura
                                            4 - Edificio in via Roma (Fisciano)   | 
                                         
                                       
                                     
                                      
                                    La partecipazione degli enti locali all’iniziativa è
                                    legata a due punti fondamentali: 
                                    1. la concessione in comodato d’uso degli immobili di
                                    proprietà pubblica adatti all’iniziativa
                                    o l’acquisizione di quelli privati
                                    individuati; 
                                    2. l’autorizzazione urbanistica a trasformare gli edifici
                                    interessati in residenze universitarie. 
                                    Altro partner importante per la riuscita dell’iniziativa
                                    è certamente l’ente Regione Campania che
                                    dovrà: 
                                    - creare le condizioni istituzionali per il cofinanziamento
                                    dell’iniziativa, che può avvenire anche
                                    attraverso i fondi Por 2000/2006 le cui
                                    attribuzioni sono gestiti dalla regione
                                    stessa; 
                                    - mettere a disposizione dell’ateneo, mediante comodati
                                    d’uso, edifici di proprietà regionale
                                    adatti ad essere trasformati in residenze
                                    universitarie; 
                                    - approvare eventuali varianti a piani urbanistici dei
                                    comuni limitrofi per la previsione di
                                    residenze universitarie; 
                                    - partecipare, con propri organismi alla eventuale
                                    co-gestione delle residenze, nel caso in cui
                                    si scelga di farlo attraverso una società
                                    mista o una fondazione pubblico-privato. 
                                    Lo studio ha esaminato le procedure e strumentazioni
                                    operative da adottare per assicurare
                                    circuiti tecnici, amministrativi e
                                    finanziari efficienti che, per la fase di
                                    realizzazione delle opere, sono assicurate
                                    dalle disposizioni in materia di lavori
                                    pubblici con procedure operative già
                                    normalmente utilizzate dall’ateneo. 
                                    Per l’attuazione del progetto, esaminata la complessità
                                    delle ristrutturazioni e delle acquisizioni,
                                    si prevede un intervento in più fasi con
                                    inizio dagli edifici già concessi in
                                    comodato d’uso all’ateneo. 
                                      
                                    
                                      
                                        
                                          | 
                                              
  | 
                                         
                                        
                                          | 
                                              Figura
                                            5 - Palazzo De Falco (Fisciano)   | 
                                         
                                       
                                     
                                      
                                    Il tempo critico medio stimato per la realizzazione di un
                                    intervento, dall’affidamento
                                    dell’incarico al completamento delle
                                    strutture e relativi accessori, è di circa
                                    3 anni; tale periodo è valido per gli
                                    immobili già disponibili per la
                                    trasformazione perché concessi in comodato
                                    all’ateneo. Per gli altri edifici di
                                    proprietà pubblica e per quelli di proprietà
                                    privata, per i quali il comune in cui è
                                    situato l’immobile ha dichiarato
                                    disponibilità all’acquisizione, si può
                                    prevedere un incremento di 12-15 mesi del
                                    tempo totale, in considerazione dei tempi
                                    necessari all’acquisto degli immobili. 
                                    L’efficienza dell’aspetto finanziario è assicurata
                                    dall’immediata disponibilità, che ha
                                    l’ateneo, di parte dei fondi necessari a
                                    realizzare l’iniziativa (20 miliardi). Ciò
                                    consente di attivare rapidamente
                                    l’intervento, nel caso di approvazione
                                    della proposta, provvedendo con propri fondi
                                    alle spese iniziali. 
                                    Come si evince dallo studio, l’idea-progetto risulta fattibile
                                    da ogni punto di vista e con diverse modalità
                                    di attuazione (sia per quanto concerne la
                                    fase di esecuzione delle opere sia in quella
                                    di gestione delle residenze). 
                                    L’iniziativa dell’ateneo salernitano possiede tuttavia
                                    una incommensurabile cifra culturale ed
                                    un’assoluta rilevanza di carattere
                                    politico e amministrativo, che dall’arida
                                    ma necessaria logica dei numeri non possono
                                    trasparire e che - da sole - sono in grado
                                    di giustificare il massimo impegno, da parte
                                    di tutte le istituzioni, per la sua
                                    attuazione. Inoltre essa si rileva quanto
                                    mai opportuna e tempestiva: anzi,
                                    addirittura anticipatrice delle tendenze in
                                    atto e delle scelte che, in sede
                                    parlamentare e governativa, venivano
                                    maturando. 
                                    Mentre il presente studio di fattibilità era già in
                                    svolgimento, infatti, sono stati emanati
                                    alcuni importanti provvedimenti legislativi
                                    - quali la legge 14/11/2000 n. 338 e
                                    l’art. 59, comma 3 della legge 23/12/2000
                                    n. 388 sulle fondazioni universitarie -
                                    volti proprio a promuovere la realizzazione
                                    e la gestione, anche mediante forme
                                    innovative, di residenze universitarie. 
                                    In specie, con la legge 338/2000 (Disposizioni in materia
                                    di alloggi e residenze per studi
                                    universitari) viene per la prima volta
                                    prevista innanzitutto la realizzazione di
                                    residenze mediante “il recupero e la
                                    ristrutturazione di immobili già
                                    esistenti” (art. 1, comma 1): proprio così
                                    come proposto nell’idea-progetto
                                    dell’ateneo salernitano. 
                                    I citati provvedimenti e quelli da essi previsti e non
                                    ancora emanati - in primo luogo il decreto
                                    per la normativa tecnica di cui all’art.
                                    1, comma 4 della legge 338/2000 - avviano
                                    una forte evoluzione in un campo da tempo
                                    trascurato e fanno delineare soltanto nei
                                    tratti fondamentali un quadro tuttora in via
                                    di definizione. Infatti, mancano tuttora i
                                    nuovi criteri qualitativi di funzionalità
                                    urbanistica ed edilizia e non sono ancora
                                    definite le tipologie di alloggi e gli
                                    indici di dimensionamento (di spazi, arredi
                                    e impianti) delle residenze per studenti. A
                                    tale scopo le ipotesi progettuali sono state
                                    formulate sulla base di standards
                                    direttamente desunti dal quadro consolidato
                                    delle più recenti e significative
                                    realizzazioni analoghe, italiane ed europee,
                                    e verificate tenendo conto della consistenza
                                    e delle caratteristiche architettoniche
                                    degli edifici interessati. 
                                    Con la compiuta definizione del nuovo quadro normativo di
                                    carattere tecnico molto probabilmente si
                                    potrà realizzare un numero di posti letto
                                    maggiore di quelli attualmente prevedibili e
                                    che potranno essere considerati anche altri
                                    importanti edifici storici, già di proprietà
                                    pubblica e disponibili, ma ritenuti inidonei
                                    per le difficoltà – sulla base della
                                    normativa tecnica vigente – di
                                    trasformarli. 
                                    In linea generale si può affermare che ciò si verificherà
                                    anche per gli altri aspetti considerati. Ed
                                    invero, una volta definita la grande
                                    evoluzione legislativa che sta investendo la
                                    realizzazione e la gestione delle residenze
                                    universitarie, anche gli aspetti finanziari
                                    e gestionali potranno essere valutati sulla
                                    base di ipotesi ben più favorevoli di
                                    quelle adottate nello studio.  
                                    
                                      
                                      
                                    Note 
                                    1
                                    Si veda a tal proposito il Prg del Comune di
                                    Montoro Inferiore o quello, al momento solo
                                    adottato, del Comune di Mercato San
                                    Severino.  
                                    2
                                    Tali due condizioni devono intendersi tra
                                    loro indipendenti.  
                                    3
                                    Tra queste, di grande rilevanza è il
                                    protocollo di intesa tra Università di
                                    Salerno, Regione Campania e Comune di
                                    Salerno, stipulato il 19/02/2001. L’atto
                                    prevede la destinazione dell’immobile sito
                                    in Via S. Allende 45 in Salerno, attuale
                                    sede della scuola di formazione
                                    professionale “G. Amendola”, a residenza
                                    universitaria, trasferendone la disponibilità
                                    all’ateneo, impegnando i sottoscrittori a
                                    reperire fondi per l’attuazione
                                    dell’iniziativa. 
                                    |