Numero 3 - 2001

 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il patto territoriale dell'agro nocerino - sarnese


Alfonso Andria


Fra i patti territoriali avviati nel nostro paese, quello dell’agro nocerino sarnese ha conseguito i risultati più visibili e determinato ricadute talmente apprezzate dalle comunità locali, da conquistarsi il ruolo di vera e propria agenzia per lo sviluppo economico e sociale alla scala sovracomunale. Alfonso Andria, che lo presiede dalla sua istituzione, ne ricorda l’evoluzione e ne descrive le strategie d’azione per il futuro, avviate con l’istituzione di soggetti aziendali e la programmazione d’interventi operativi

 

 

 

 

 

RISULTATI CONSEGUITI DALLA SPA PATTO TERRITORIALE DELL'AGRO, ORDINATI SECONDO LO SCHEMA MISURE - AZIONI DEL SOTTOPROGRAMMA FINANZIATO DALL'UNIONE EUROPEA E DAL MINISTERO DEL TESORO. 

 

 

 

 

 

 

La rapida e costante trasformazione del tessuto economico e produttivo del Mezzogiorno negli ultimi anni ha favorito la rielaborazione delle politiche di sviluppo, individuando negli enti locali i principali interlocutori del dialogo tra gli attori sociali, con particolare riferimento al grande tema della programmazione negoziata e alle opportunità messe in campo attraverso i patti territoriali e i contratti d’area. L’esistenza di veri e propri distretti industriali non formalmente riconosciuti o, più spesso, di reti aziendali - meglio definite come microsistemi - costituite da piccoli o piccolissimi organismi, si è pian piano trasformata in riferimento principale per avviare un monitoraggio delle dinamiche di crescita locale. 

Di fronte a tale scenario i soggetti territoriali si sono ritrovati a confrontarsi con due ordini di problemi. Il primo: l’evolversi delle politiche istituzionali in direzione dell’accompagnamento della domanda di sviluppo. Il secondo: la variegata campionatura delle richieste e delle istanze provenienti dalla base produttiva. 

Le province si sono rivelate nodo strategico per l’accompagnamento dello sviluppo. In particolare le problematiche connesse con il sistema infrastrutturale, con le reti dei servizi e di distribuzione hanno trovato in esse il naturale referente su scala sovracomunale in considerazione delle difficoltà delle regioni nell’analizzare dinamiche complesse che assumono le sembianze di sottosistemi territoriali troppo distanti dalle logiche delle macroaree regionali. Il cammino fin qui percorso testimonia l’attitudine che le province hanno dimostrato svolgendo questo ruolo, forse – e senza forse – proprio perché rivestono una dimensione istituzionale e territoriale adeguata a tali necessità. 

Già dalla legge 142/1990 la provincia era uscita rafforzata soprattutto con riferimento alla sua funzione di ente di governo dell’area vasta: la redazione del piano territoriale di coordinamento, che l’articolo 15 le affida, rappresenta un punto di svolta notevole ed è la vera apertura alla nuova prospettiva, nella misura in cui a quello strumento si attribuisca non soltanto la sua tipica natura di riordino urbanistico e di riferimento-quadro per le pianificazioni locali, ma anche una forte valenza socio-economica, capace di compiere le grandi opzioni dello sviluppo e, quindi, di rappresentare il grande quadro dentro il quale attivare ogni iniziativa sostenibile

L’ulteriore e più recente normativa consacra definitivamente il nuovo volto della provincia come soggetto istituzionale, capace di interpretare il bisogno del territorio e di porsi in dialogo continuo e costante soprattutto con i piccoli comuni. La legge - codificando quanto di fatto sostanzialmente già sta accadendo - ridefinisce la provincia come l’ente che promuove e coordina lo sviluppo del proprio territorio. 

Il patto territoriale dell’agro nocerino sarnese, che gode dell’accompagnamento dell’Unione Europea ed insiste su un comprensorio caratterizzato da particolari criticità, può essere considerato un caso di scuola. 

Il patto territoriale per l’occupazione dell’agro nocerino sarnese nasce con l’obiettivo di creare sviluppo e nuova occupazione e rilanciare l’area che comprende i 12 comuni della vasta piana del fiume Sarno: Angri, Castel San Giorgio, Nocera Inferiore, Nocera Superiore, Pagani, Roccapiemonte, San Marzano sul Sarno, Sant’Egidio del Monte Albino, San Valentino Torio, Sarno, Scafati, Siano.

L’iniziativa - concreta applicazione delle strategie di sviluppo fondate sul partenariato - si caratterizza per il coinvolgimento di tutti i principali operatori economici e sociali dell’agro che, per la prima volta, superando traversie e storiche contrapposizioni, siglano un accordo sulle prospettive generali e gli obiettivi di sviluppo da indicare ad un’area complessa, allo scopo di avviare un processo nuovo di programmazione economica dal basso.

 

La storia del patto

Il patto territoriale dell’agro nocerino sarnese nasce ufficialmente su iniziativa dei Comuni di Scafati, Angri, Nocera Inferiore, Sant’Egidio del Monte Albino, delle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil e dell’associazione nazionale industriali delle conserve alimentari vegetali per promuovere, sostenere e riorganizzare lo sviluppo economico e produttivo dell’agro nocerino sarnese, un’area che può considerarsi omogenea sia dal punto di vista geografico che economico.

II 30 maggio del 1996, il Cnel dà risposta positiva alla richiesta di attivazione del patto. Viene, quindi, costituito un motore locale (composto dai soggetti promotori) che, con il contributo dei vari attori istituzionali, economici e sociali coinvolti, provvede alla stesura di una prima relazione sul patto, discussa al Cnel il 9/10/1996.

Agli inizi del 1997, la decisione della Commissione Europea, su indicazione del governo nazionale, di inserire il patto dell’agro, assieme ad altri nove patti italiani, in una grande iniziativa sperimentale per rilanciare sviluppo ed occupazione in ottantanove aree depresse localizzate in tutti i paesi dell’Unione Europea, impone aI coordinamento del patto una sensibile rimodulazione del documento programmatico prodotto, già presentato al Cnel il 21 febbraio 1997, secondo gli orientamenti e le indicazioni dell’assistenza tecnica comunitaria, rendendo necessaria una nuova ed intensa fase di concertazione tra i partners locali.

Il nuovo orientamento comunitario viene prontamente accolto dal partenariato che, auspice il Cnel, il 22 luglio 1997 sottoscrive a Roma un nuovo protocollo d’intesa, e dalla Provincia di Salerno, nel frattempo subentrata al Comune di Nocera Inferiore nella responsabilità deI coordinamento istituzionale del patto.

Il nuovo percorso di concertazione guidato dalla Provincia di Salerno si traduce in una fitta serie di incontri pubblici, tenutisi nell’intero territorio del patto, allo scopo di rendere partecipi tutti i partners del processo in corso ed indirizzare i risultati nella direzione da essi auspicata, in funzione di un equilibrato e condiviso programma di sviluppo integrato del territorio.

In particolare, nella nuova programmazione integrata degli interventi viene sollecitata la previsione di misure innovative più strettamente funzionali all’obiettivo occupazionale e di specifiche micro-politiche nei settori ambientale e dei servizi di prossimità.

Con il cofinanziamento comunitario, viene istituita una segreteria tecnica, a supporto della ulteriore fase di concertazione necessaria alla definizione del piano d’azione e si dà avvio ad una campagna di comunicazione e sensibilizzazione sul territorio per favorire una conoscenza diffusa dei contenuti e delle opportunità del patto.

La versione definitiva del piano d’azione viene sottoscritta dall’assemblea generale del partenariato il 17 gennaio 1998, a Scafati. Il documento definisce indirizzi generali, settori e misure di intervento di un programma integrato di sviluppo per il territorio dei dodici comuni dell’area patto.

L’idea guida è la realizzazione di un intervento caratterizzato dai seguenti elementi:

1. concentrazione strategica e progettuale sull’obiettivo occupazionale;

2. implementazione di strategie di sviluppo innovative rispetto alle esperienze passate;

3. definizione e realizzazione di azioni strettamente integrate in aree diverse e complementari, per la creazione di una massa critica indispensabile per il take-off dell’intero territorio interessato;

4. collegamento stretto del programma con i bisogni effettivi riscontrati nell’area, attraverso il confronto con gli operatori di settore in essa presenti (approccio dal basso verso l’alto);

5. eliminazione degli ostacoli allo sviluppo, propri del territorio;

6. sfruttamento delle risorse e dei punti di forza locali per reagire allo stato di stagnazione e di regressione economica e occupazionale.

L’obiettivo della creazione di nuova occupazione viene perseguito nel piano d’azione attraverso un approccio strategico volto in maniera puntuale alla creazione del cosiddetto enabling environment ovvero alla realizzazione di condizioni favorevoli allo sviluppo. Gli interventi previsti investono più settori:

- le città;

- l’ambiente e beni culturali;

- i settori produttivi e i nuovi giacimenti occupazionali;

- la ricerca;

- le politiche attive del lavoro e l’attuazione dei protocolli aggiuntivi;

- l’agricoltura.

Particolare rilievo assumono le politiche sociali, culturali e dell’ambiente e la promozione del terzo settore quale soggetto territoriale candidato alla gestione no-profit dei servizi, in linea con la sensibilità espressa dalle istituzioni europee rispetto all’incentivazione di nuovi giacimenti occupazionali nei settori dei servizi alla persona, per la promozione della cultura, del turismo e della tutela ambientale.

Allo scopo di assicurare l’efficace gestione del programma di interventi attraverso una sistematica e puntuale azione di accompagnamento e di sostegno, il 28 luglio 1998 viene costituita la spa Patto Territoriale dell’Agro, società per azioni a prevalente capitale pubblico.

Oltre alle dodici amministrazioni comunali, partecipano alla società, la Provincia di Salerno, che svolge compiti di coordinamento istituzionale, la Camera di Commercio, sindacati, imprese, banche, organizzazioni e associazioni, per un totale di 76 soci azionisti ed un capitale apportato - ad oggi - di £ 1.407.025.000.

Il 29 dicembre 1998, la Commissione Europea conclude con esito positivo l’istruttoria tecnica relativa al piano d’azione, assegnando alla spa Patto Territoriale dell’Agro un primo finanziamento di 17.325.000 euro, al quale si è poi aggiunto un cofinanziamento nazionale pubblico di 9.017.000 euro, a valere sulle risorse del fondo di rotazione ex lege 183/1987, per un totale di 26.342.000 euro.

Due successivi decreti hanno assegnato alla società ulteriori finanziamenti, di cui il primo pari a 24.913.881 euro, il secondo, finalizzato alla realizzazione di attività di informazione, animazione e diffusione dei risultati e delle esperienze conseguite nell’attuazione del Pom, corrispondente a 167.848 euro.

La somma complessiva, di circa 51 milioni di euro, è stata impegnata entro il 31/12/1999 per il rilancio economico ed occupazionale nell’agro nocerino sarnese.

 

 

I risultati raggiunti

In quasi tre anni di attività, la società, compiendo uno sforzo organizzativo e professionale di significativa rilevanza, ha posto in essere tutte le azioni necessarie e utili per realizzare programmi di sviluppo in forma organica, unitaria ed integrata, utilizzando tutti i possibili canali di finanziamento a livello regionale, nazionale e comunitario, stimolando le iniziative private e pubbliche necessarie ed inducendo la partecipazione delle forze attive del territorio e di operatori nazionali ed internazionali.

L’attuazione del piano, resa possibile dal finanziamento di 420 progetti, tramite i 18 bandi pubblicati, favorirà la creazione di circa 1500 nuove unità lavorative. Un risultato che va ben oltre le previsioni iniziali (1096 unità), con un incremento pari al 37%.

Il modello definito ha consentito alla spa Patto Territoriale dell’Agro di affermare il proprio ruolo di agenzia di sviluppo locale con il compito di acquisire le risorse necessarie ad attuare i piani operativi definiti dal partenariato, garantendo la qualità e l’efficacia dei progetti finanziati con una incisiva ed attenta attività di monitoraggio e valutazione.

 

 

Alcuni progetti esemplari

Di seguito si presentano alcuni progetti esemplari avviati sul territorio grazie all’incisiva e formidabile azione di concertazione che tutti i soggetti rappresentativi del territorio (enti pubblici, imprese, sindacati, sistema finanziario locale, terzo settore) hanno vissuto per arrivare alla definizione del patto.

 

Agro Invest

Agro Invest, società di trasformazione urbana, a prevalente capitale pubblico, nasce il 21 ottobre 1999, su proposta del consiglio d’amministrazione della spa Patto Territoriale dell’Agro, con il compito di realizzare le opere di riqualificazione urbana, recuperare le aree dismesse ed infrastrutturare l’area industriale comprensoriale localizzata in zona Fosso Imperatore (Nocera Inferiore).

Il ruolo di Agro lnvest nel proprio ambito territoriale, attualmente costituito dagli otto comuni dell’agro nocerino sarnese che hanno promosso la società, è quello di contribuire ad elevare la qualità urbana complessiva, incidendo su più settori e componenti della vita economica e sociale.

Grazie ad Agro lnvest, le amministrazioni pubbliche, i proprietari e le imprese private, cooperando tra loro, potranno attenuare - ed in qualche caso recuperare - fenomeni diffusi quali l’abbandono dei centri storici e la carenza di spazi di verde ed attrezzature sociali.

La realizzazione di un’area industriale, in una logica comprensoriale di sviluppo delle attività produttive ed incremento dell’occupazione, è stata, sin dall’inizio, l’obiettivo strategico prioritario del patto territoriale dell’agro. Ubicata in località Fosso Imperatore, in posizione baricentrica rispetto alla conformazione del territorio ed alle direttrici di comunicazione dell’Agro, è già servita direttamente da infrastrutture e reti e garantisce ottima accessibilità ai traffici industriali grazie allo svincolo Nocera-Pagani sull’autostrada Caserta-Salerno.

Tale area assicurerà alle imprese la disponibilità, a costi vantaggiosi, di funzioni e servizi che realizzino elevate condizioni di efficienza e vivibilità, costituendo il primo esempio di nucleo industriale organico nel comprensorio.

Una seconda area industriale, da realizzarsi in località Taurana, al confine dei Comuni di Sant’Egidio Montalbino, Angri, San Marzano, Pagani ed in prossimità di uno dei depuratori del nuovo sistema di disinquinamento del fiume Sarno potrebbe consentire la costituzione di un polo agro-alimentare, prevedendo anche la delocalizzazione di una parte delle imprese esistenti.

Una terza area industriale sarà realizzata in località Starza.

 

Lo sportello unico per le attività produttive dell’agro nocerino sarnese

L’apertura dello sportello unico (Su) per le attività produttive del patto territoriale dell’agro nocerino sarnese rappresenta una delle più significative sfide per la costruzione dell’enabling environment per la nascita e lo sviluppo di nuove imprese.

Lo Su si pone come obiettivo lo snellimento delle procedure di autorizzazione per tutte le imprese che dovranno ampliare o iniziare ex novo attività produttive.

Avvalendosi della facoltà prevista dalla normativa, i 12 comuni del patto territoriale dell’agro nocerino sarnese hanno sottoscritto il 24 maggio 1999 un accordo di programma, attraverso il quale hanno scelto di esercitare in forma associata le funzioni dello Su, conferendone la gestione al soggetto già responsabile del patto territoriale: la spa Patto Territoriale dell’Agro.

La gestione associata dello Su consentirà di profittare al massimo delle evidenti sinergie derivanti dalla visione e dalla gestione unitaria delle iniziative inerenti il sistema produttivo locale, di cui la spa Patto Territoriale dell’Agro è titolare, grazie al suo ruolo consolidato di motore dello sviluppo del territorio.

Lo Su provvede a ricevere, istruire e valutare le domande per la realizzazione, l’ampliamento, la cessazione, la riattivazione, la localizzazione e la rilocalizzazione di impianti produttivi.

La novità modifica profondamente il rapporto tra il mondo delle imprese e la pubblica amministrazione, visto che l’ufficio dello Su, nell’assumersi la responsabilità per il procedimento, è soprattutto in grado di garantire al richiedente tempi brevi e certi per la sua conclusione, risolvendo il problema atavico della frammentarietà e della settorialità degli adempimenti.

L’ufficio svolge, inoltre, funzioni di promozione, di assistenza e di informazione, consentendo l’accesso gratuito, anche in via telematica, alle informazioni sugli adempimenti necessari, all’elenco delle domande di autorizzazione presentate, allo stato del loro iter procedurale. Si arriva così a superare il tradizionale distacco dalle amministrazioni pubbliche e diventa possibile, anche grazie al supporto della tecnologia, aprire con esse un dialogo costante ed amichevole.

Lo Su diventa così la sede privilegiata per conoscere, attivare, monitorare e promuovere - attraverso azioni mirate di marketing territoriale - le iniziative produttive più in sintonia con le vocazioni dell’agro e con le sue capacità di manodopera qualificata, realizzando un originale incontro tra le esigenze dell’offerta e quelle della domanda, sotto il profilo delle produzioni e dei consumi così come delle risorse umane.

 

Il piano di zona dei servizi sociali e socio-sanitari

Il piano di zona dei servizi sociali e socio-sanitari è un piano regolatore comprensoriale per la gestione unitaria e integrata dei servizi alla persona, nato in attuazione delle dichiarazioni di impegno contenute all’interno del protocollo sociale aggiuntivo del piano d’azione del patto, come strumento nuovo ed efficace di programmazione sovracomunale, per la realizzazione di tutte le azioni finalizzate alla promozione della dimensione sociale del territorio.

Il piano di zona rappresenta uno dei prodotti di qualità scaturiti dall’esperienza di concertazione del patto. Tre ne sono le principali motivazioni:

1. l’agro nocerino sarnese ha intrapreso la realizzazione di un piano di zona dei servizi per propria autonoma decisione. L’esperienza del patto territoriale dell’agro e in esso del piano di zona sociale ha, infatti, anticipato di oltre un anno la legge 328 deI novembre 2000, di riforma quadro dei servizi sociali che, all’art. 19, prevede l’estensione dei piani di zona sociali a tutto il territorio nazionale, collocando il territorio dell’agro in una posizione più avanzata e più ricettiva nei confronti delle nuove strategie di sviluppo dei servizi. Con il piano di zona, l’agro nocerino sarnese sta dunque realizzando una seconda esperienza pilota in Campania, dopo quella del patto territoriale e l’aspetto più interessante è rappresentato proprio da questa straordinaria anticipazione in un contesto territoriale storicamente caratterizzato più da ritardi che da esperimenti anticipatori;

2. con il piano di zona si afferma finalmente sul territorio il principio dell’inseparabilità e dell’integrazione dei diversi ambiti di pianificazione territoriale: cioè che non è opportuno né corretto programmare la dimensione urbanistica e ambientale separatamente da quella sociale e sanitaria e che tutti questi ambiti sono un pezzo importante della pianificazione economica;

3. la procedura di attuazione del piano si presenta fortemente innovativa perché:

- utilizza in modo intelligente i nuovi strumenti normativi resi disponibili dalla più recente legislazione di riordino delle autonomie locali e di decentramento amministrativo ribaltando la preesistente logica centralistica che consentiva solo ciò che era espressamente sancito dalla legge e non viceversa, tutto ciò che non era espressamente negato: in
questo senso, il piano di zona è la concreta dimostrazione dell’esercizio dell’autonomia a partire dal basso in nome dei comuni interessi del territorio;

- il percorso di pianificazione non è stato il prodotto di un soggetto esterno incaricato di redigere il piano, ma è il risultato di un itinerario di lavoro collettivo che ha coinvolto pubblici amministratori, operatori sociali e sanitari pubblici, del privato sociale e del volontariato, in uno sforzo corale di analisi deI territorio, di lettura dei bisogni, di individuazione degli obiettivi, di concertazione e progettazione comune.

 

AgrOccupazione

La società di collocamento AgrOccupazione viene costituita il 27 luglio 2001, sulla base delle disposizioni previste dal DLgs 469/1997 che trasferisce agli enti locali i compiti in materia di mercato del lavoro.

AgrOccupazione nasce con l’obiettivo di agevolare i processi di incontro tra domanda ed offerta di lavoro, orientando i giovani alla ricerca di nuova occupazione, tramite l’accesso alla banca dati nazionale (Sil) istituita dal Ministero del lavoro.

AgrOccupazione intende soddisfare tutte le richieste di personale con un servizio rapido, professionale e di qualità, secondo le linee già ampiamente sperimentate in molti altri paesi dell’Unione Europea.

Essa consentirà alle aziende di:

- risparmiare tempo, risorse ed energie nella ricerca del personale;

- avvalersi di una struttura qualificata ed in grado di offrire un servizio rapido;

- trovare le persone adatte all’incarico nelle migliori condizioni di mercato;

e a tutti coloro che cercano un impiego di:

- usufruire di un servizio completamente gratuito;

- avvalersi di nuove stimolanti opportunità di lavoro;

- valorizzare le proprie capacità con possibilità di un collocamento stabile sul mercato.

 

Confidi Patto dell’Agro

Il Confidi Patto dell’Agro (consorzio di garanzia fidi) nasce nel luglio 2000, su iniziativa della società di gestione del patto territoriale per l’occupazione dell’agro nocerino sarnese.

Il consorzio - senza fini di lucro ed ispirato ai principi della mutualità - è stato costituito per assistere le piccole e medie imprese operanti nell’agro nocerino sarnese nella loro gestione finanziaria, mirando principalmente a favorirne e renderne meno oneroso l’accesso al credito.

Il Confidi garantisce tutti i tipi di finanziamento normalmente concessi dal sistema creditizio alla propria clientela, sia a breve che a medio/lungo temine. La garanzia consortile assicura alle piccole e medie imprese consorziate indubbi vantaggi sia in termini di facilità di accesso al credito che in termini di abbattimento dei costi.

 

Il Piano d’Azione è il documento programmatico che ha orientato, per il periodo 1998-2000, le dinamiche di sviluppo dell’area promosse dalla società. Si articola in sei settori d’intervento, con l’indicazione delle concrete iniziative da realizzare e della relativa copertura finanziaria e si caratterizza per un approccio multidimensionale basato su strategie di sviluppo integrate e innovative, che fanno leva sull’intero arco delle potenzialità esistenti, sulle risorse e sulle intelligenze di un territorio di antiche tradizioni agricole ed industriali.

 

I benefici più significativi riguardano:

- tassi competitivi: i tassi di interesse applicati dagli istituti convenzionati sono sempre inferiori rispetto a quelli normalmente riservati alla clientela ordinaria;

- oneri accessori ridotti: gli oneri accessori, che solitamente gravano in maniera rilevante sul costo finale del denaro, sono ridotti e resi trasparenti per ogni singola voce;

- fiducia alle imprese: le garanzie per l’ottenimento degli affidamenti non sono costituite obbligatoriamente da garanzie reali, ma da garanzie fidejussorie, perché il Confidi vuole premiare la serietà e la capacità produttiva delle aziende e le prospettive di sviluppo, più che i loro beni;

- credito aggiuntivo: il credito erogabile tramite il consorzio non incide in alcun modo sui rapporti già esistenti tra il socio Confidi e gli istituti bancari. Il Credito Confidi è, e deve essere considerato, un credito prettamente aggiuntivo che va al di là delle normali linee di credito;

- contributo sugli interessi passivi: la Camera di Commercio, Industria Artigianato e Agricoltura di Salerno eroga un contributo a fronte degli interessi passivi che le aziende consorziate pagano sugli affidamenti.

Il    Confidi offre, inoltre un’ampia gamma di servizi rivolti alle imprese consorziate, tra cui:

- assistenza ai soci partecipi nella formulazione e nella consulenza tecnica delle richieste di credito, di locazione finanziaria, di factoring, di investimento e/o risparmio bancario e parabancario a condizioni vantaggiose;

- assistenza e consulenza alle imprese consorziate per accedere alle agevolazioni previste dalle vigenti leggi, anche comunitarie;

- attività di studi, interventi, ricerche ed analisi nel campo finanziario ed economico in genere;

- attività di promozione, organizzazione e gestione di seminari, corsi, convegni e programmi anche per la formazione del personale nonché attività inerenti la pubblicazione di periodici e/o testi in genere su argomenti di natura economica e finanziaria.

 

 

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