Nel presente lavoro sono riportati i risultati dell’applicazione di
una procedura di validità generale
presentata alle Isole Tremiti nel corso
della Seconda Conferenza Nazionale su
Informatica e Pianificazione Urbana e
Territoriale Input 2001. La procedura è
finalizzata alla scelta dei corridoi
preferenziali per infrastrutture viarie. Il
confronto fra ipotesi alternative di
tracciato è stato finalizzato alla ricerca
della soluzione ambientalmente ottimale di
un settore della variante generale della Ss
106 Ionica tra i Comuni di Squillace e
Simeri Crichi.
L’analisi di sensibilità produce una valutazione sintetica del grado
di vulnerabilità del territorio finalizzata
al riconoscimento dei rischi ambientali
connessi alla realizzazione di opere
infrastrutturali. La formalizzazione del
modello nasce dalla lettura del sistema
territoriale e l’impiego dello stesso
produce una serie di elaborati tematici
ritenuti idonei ad esplicitare le relazioni
del sistema ambientale in esame con
l’infrastruttura in progetto. In base ai
temi ambientali reputati significativi è
stato elaborato un albero delle
componenti ambientali. L’ambiente è
stato suddiviso in componenti secondo una
struttura piramidale che presenta livelli di
aggregazione sempre più spinti procedendo
dalla base al vertice della piramide, ed in
particolare i livelli gerarchici selezionati
sono gli indicatori, i fattori e le
categorie ambientali. La stabilità del
territorio, gli impatti di natura
biologico-naturalistica e le componenti
socio-economiche sono le categorie
ambientali individuate nell’analisi di
sensibilità del territorio. I fattori
ambientali sono gli elementi costitutivi di
una medesima categoria, ad esempio la
stabilità del territorio può essere vista
come la composizione del rischio a franare
attuale e degli aspetti geomorfologici per
la previsione dei rischi futuri. Gli
indicatori, infine, sono gli aspetti e/o le
caratteristiche di ciascun fattore
ambientale misurabili o suscettibili di
analisi qualitativa e/o quantitativa. La
procedura proposta si fonda sul
funzionamento di n sistemi
inferenziali fuzzy che processano in serie e
per gradi ciascuna delle m unità
territoriali omogenee in cui è frazionata
l’area di studio. Ciascun sistema
fornisce, in forma numerica, il grado di
vulnerabilità delle unità territoriali e,
dunque, la rappresentazione della sensibilità
territoriale rispetto a ciascuna delle
componenti ambientali dell’intera area di
studio.
Richiami teorici
I sistemi inferenziali fuzzy (Fis) possono essere considerati approssimatori
universali di funzioni poiché, mediante
un certo numero di regole di produzione
operanti su insiemi sfumati, simulano
efficacemente l’andamento di funzioni
qualsiasi, anche fortemente non lineari.
Un Fis è dunque un sistema in cui input e output sono
costituiti entrambi da insiemi fuzzy e nel
quale il processo logico matematico
scaturisce attraverso l’applicazione di
regole fuzzy. La Figura 1 schematizza
la struttura e il processo di un generico
Fis. I sistemi complessi tradizionali,
fondati su logiche binarie, adottano legami
funzionali tra una grande quantità di
variabili: l’elevata complessità li rende
spesso non descrivibili in forma chiusa. Un
Fis non necessita di un elevato numero di
regole per risultare efficace ed è pertanto
adatto alla risoluzione di problemi
complessi, con un notevole abbattimento dei
tempi di calcolo.
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1 - Struttura di un generico sistema inferenziale fuzzy |
Esso si sviluppa in tre fasi in cascata: la fuzzificazione
dell’input, l’inferenza fuzzy e la
defuzzificazione dell’output.
Nella prima, necessaria quando i dati di partenza siano valori
numerici, si procede alla costruzione di
insiemi fuzzy (fuzzificazione);
successivamente si sviluppa il processo
inferenziale, nel quale ciascuna regola
opera in un primo momento autonomamente e
solo in un secondo momento confluisce in un
algoritmo di composizione dei risultati
ottenuti dalle diverse regole. Il ragionamento
fuzzy parte dalle premesse per
giungere alle conclusioni: attraverso
regole. Le conclusioni dedotte dalle singole
regole sono aggregate e sintetizzate
mediante l’operazione di composizione
(somma logica).
Infine, attraverso la defuzzificazione, i risultati del processo
di inferenza sono trasformati in un unico
valore numerico.
Un sistema complesso può così essere analizzato come una successione
di parti semplici, ciascuna delle quali è
indipendente dalle altre. L’esperienza e
l’abilità del progettista del Fis e del
relativo dispositivo di controllo, si
manifestano nelle fasi di formalizzazione
delle regole di produzione.
Ciascuna di queste è articolata in una parte antecedente (se...)
ed una conseguente (allora...).
Le grandezze che intervengono nel processo non sono variabili numeriche
ma, in conformità agli schemi propri del
linguaggio naturale, insiemi fuzzy
qualificati da etichette (label). La
progettazione del sistema può essere
supportata dall’impiego di algoritmi per
la scelta automatica dei parametri
caratteristici delle funzioni di
appartenenza delle variabili di input
ed output e delle regole che legano
le variabili stesse.
Schema metodologico
In linea generale, un’analisi di sensibilità del territorio
si propone la formalizzazione di un modello
interpretativo delle valenze ambientali di
un ambito territoriale; applicata alla
progettazione di infrastrutture viarie,
consente di realizzare le diverse
alternative di tracciato individuate al
sistema dei vincoli ambientali ed al grado
di vulnerabilità del territorio. A
tal fine l’area vasta interessata
dall’opera deve essere suddivisa in
areole, dette unità territoriali
(Ut), che presentino nel loro ambito
caratteristiche sufficientemente omogenee,
relativamente ai vari aspetti ambientali da
considerare.
La ripartizione del territorio deve essere effettuata sovrapponendo
idealmente ad esso una griglia, di cui va
fissata la spaziatura nelle due direzioni.
Generalmente la griglia è a maglia quadrata con
dimensioni stabilite in funzione di vari
fattori, quali il grado di omogeneità del
territorio in esame, l’intensità e la
significatività delle informazioni a
disposizione, la scala di dettaglio
dell’analisi, il livello di precisione
necessario. Nelle applicazioni il territorio è
stato scomposto in unità territoriali di 250 m
x 250 m.
Il Fis consente l’aggregazione logica delle informazioni provenienti
dalle cartografie tematiche di base, per la
costruzione di sistemi informativi
progressivamente più complessi fino ad
un’unica rappresentazione della sensibilità
del sistema ambientale in esame, da porre in
relazione con i tracciati alternativi proposti
per l’infrastruttura di progetto.
L’individuazione dei temi ambientali
significativi è sintetizzata in un albero
delle componenti ambientali (Tabella 1),
valido per un caso ordinario di infrastruttura
viaria extraurbana.
Il sistema ambiente è stato suddiviso in componenti
secondo una struttura piramidale che presenta
gli aspetti sintetici al vertice e quelli
disaggregati alla base. I livelli gerarchici
costitutivi dell’albero delle componenti
ambientali, dal più alto al più basso, sono le
categorie ambientali, i fattori
ambientali e gli indicatori ambientali.
Il sistema ambiente è stato suddiviso
preliminarmente in categorie: stabilità del
territorio, impatti di natura
biologico-naturalistica e componenti
socio-economiche. Ciascuna categoria è
stata disaggregata in fattori ambientali. Ad
esempio la categoria stabilità del
territorio si articola nei fattori
ambientali rischio a franare allo stato
attuale ed aspetti geomorfologici
evolutivi, per la previsione dei rischi futuri.
I fattori ambientali sono costituiti da
indicatori quantitativi e/o qualitativi
misurabili. Si è ritenuto opportuno introdurre
un ulteriore livello, decomponendo alcuni
indicatori in due sub-indicatori ambientali.
Ad esempio l’indicatore uso produttivo del
suolo (appartenente alla categoria delle
componenti socio-economiche) è stato
disaggregato in uso agricolo ed uso
edificatorio.
La
procedura muove da un complesso di Fis, ciascuno
dei quali genera una rappresentazione della
sensibilità del territorio rispetto ad una
specifica componente ambientale (categoria o
fattore). La rappresentazione è la
restituzione, in forma numerica e cartografica,
del grado di vulnerabilità di ciascuna Ut in
cui il territorio è stato suddiviso,
relativamente alla componente ambientale
esaminata.
La generalità della rappresentazione dipende ovviamente dal livello
gerarchico della componente ambientale
all’interno della piramide delle componenti
ambientali.
Una rappresentazione può essere ottenuta, quindi, processando il
territorio rispetto ad un fattore ambientale
o ad una categoria ambientale, oppure, in
ultima analisi, valutando gli impatti
determinati complessivamente sull’ambiente.
Al sistema ambiente, sintesi complessiva di tutte le componenti
ambientali, corrisponde, quindi, una mappa di
sintesi delle aree sensibili.
Nella rappresentazione i livelli che le variabili di input e di output,
proprie del sistema di valutazione delle categorie
ambientali, possono attingere i seguenti
valori: sensibilità scarsa, lieve,
moderata, forte e massima,
così come illustrato nella Figura 2. Le
125 (53) regole di produzione relative a
ciascuna Ut sono del tipo:
«se la sensibilità dovuta alla stabilità del territorio è forte
e la sensibilità dovuta alle componenti
socio-economiche è moderata e la
sensibilità dovuta agli impatti di natura
biologico-naturalistica è massima allora
la sensibilità è forte».
Il numero dei sistemi formalizzati nel caso applicativo è pari a
dodici: dieci sistemi primari (sei per i
fattori ambientali, tre per le categorie
ambientali e uno per la sintesi ambientale
complessiva) e due secondari utili per la
valutazione degli indicatori ambientali che si
è ritenuto opportuno scomporre in
sub-indicatori. Si è associata alla
quantificazione della vulnerabilità di ciascuna
Ut (grado di sensibilità variabile
nell’intervallo [0;1]) una rappresentazione di
tipo tradizionale, raggruppando le Ut in cinque
classi di sensibilità: scarsa, lieve,
moderata, forte e massima
([0;0.2], [0.2;0.4], [0.4;0.6], [0.6;0.8] o
[0.8;1]).
Ovviamente
la descrizione delle vulnerabilità territoriali
ne risulta più aggregata, quindi meno precisa
ma più leggibile.
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2 - Livelli
delle variabili linguistiche nel
sistema di valutazione delle
categorie ambientali |
Il caso applicativo
La procedura proposta è stata applicata per sviluppare un confronto
fra tracciati alternativi e per ricercare una
soluzione ottimale dal punto di vista ambientale
per un settore della variante generale della Ss
106 Ionica tra i Comuni di Squillace e Simeri
Crichi. I risultati sono stati confrontati con
le risultanze di uno studio di inserimento
ambientale (Sia) del Compartimento Anas per
la viabilità della Calabria, sviluppato con
metodologie tradizionali. Il tracciato preferenziale
scaturito dal Sia e le alternative proposte
dall’Anas e dalle amministrazioni locali sono
state valutate con l’applicazione della
procedura.
La Ss 106 Ionica è nel suo complesso infrastruttura destinata al
traffico di lunga percorrenza interregionale
costiero della Calabria, la Basilicata e la
Puglia, da Reggio Calabria a Taranto.
L’adeguamento programmato è finalizzato a conferire all’arteria
caratteristiche funzionali conformi a tale
funzione.
Ai flussi di carattere interregionale, in corrispondenza dei nuclei di
più intensa urbanizzazione, si sovrappone un
traffico intercomunale e locale di forte
intensità. Nell’area di studio del presente
lavoro la funzione di shuntaggio della
conurbazione costiera in corrispondenza di
Catanzaro si confonde con quella di rapido
collegamento interno della stessa: ciò
conferisce all’adeguamento della tratta
caratteri di priorità.
Delimitata l’area di studio, si è sovrapposta ad essa una griglia a
maglie quadre di lato 250 m; ne è scaturita una
suddivisione in 1340 unità territoriali,
ciascuna delle quali è identificata da un codice
alfanumerico.
Figura
3 - Mappa di sintesi delle aree
sensibili
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La prima proposta di tracciato presa in considerazione risale al 1986 (soluzione
d), caratterizzata da una lunghezza ridotta
rispetto alle successive e da un andamento molto
prossimo alla fascia costiera. Per questo motivo
investe aree ancora intensamente urbanizzate e
risolve solo parzialmente le finalità di
separazione dei flussi e di trasferimento di
quelli di attraversamento fuori del contesto
edificato.
La seconda proposta, formulata dall’amministrazione comunale di
Catanzaro (soluzione c), ha uno sviluppo
decisamente maggiore del precedente ed alquanto
tortuoso: si configura come una circonvallazione
dell’area urbana di Catanzaro Marina ed
attraversa territori poco sensibili dal punto di
vista ambientale e distanti dalla linea di
costa.
Nel marzo del 1996, tra la Regione Calabria, il Comune di Catanzaro ed
il Compartimento Anas della Calabria è stato
siglato un Accordo di programma che prefigura la
terza soluzione di ammodernamento della Ss 106 (soluzione
b): il tracciato, di lunghezza ridotta e
minore tortuosità di quello proposto dal Comune
di Catanzaro, ne recupera le caratteristiche
funzionali di circonvallazione esterna
all’abitato di Catanzaro Marina.
Infine, lo studio d’inserimento ambientale presentato dall’Anas
nell’aprile del 1998 definisce un tracciato (soluzione
a) prossimo a quello previsto dalla soluzione
b ma con impatti meno gravosi.
La procedura inferenziale proposta nel presente lavoro indirizza verso
una ulteriore ipotesi di tracciato (soluzione
e), di lunghezza ridotta e con andamento più
prossimo alla fascia costiera, ma esterno al
centro abitato di Catanzaro Lido. La nuova
proposta consente di evitare l’attraversamento
di unità territoriali caratterizzate da un
grado di sensibilità superiore a 0,6.
Dalla mappa di sintesi delle aree sensibili (Figura 3) si evince
che il corridoio utile è facilmente
identificabile ed è univocamente determinato
per quel che riguarda il tronco iniziale (in
direzione sud-nord). I cinque tracciati
descritti sono stati confrontati mediante un
parametro sintetico, definito impatto
ambientale globale.
I = ∑i
(li
* gi)
in cui gi
è il grado di sensibilità della Ut i-esima
attraversata ed li lo sviluppo lineare
della porzione di tracciato che grava sulla Ut
medesima.
Figura
4 - Categoria ambientale Stabilità
del territorio
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Le cinque alternative di tracciato proposte sono state confrontate (Tabella
2) in base ai valori del parametro I
relativo a ciascuno di essi, al valore massimo
dei gradi di sensibilità tra quelli di tutte le
areole intercettate (gmax) ed
alla media pesata dei gradi di sensibilità
rispetto alla lunghezza L = ∑i (li) del tracciato proposto: G = I/L.
Trascurando la soluzione d, tecnicamente improponibile per i
limiti evidenziati in termini di funzionalità,
tra i rimanenti quattro tracciati -
confrontabili perché caratterizzati da origini
e destinazioni praticamente coincidenti - la
soluzione che presenta il valore minimo del
parametro I è quella prodotta applicando la
procedura proposta (soluzione e).
Il tracciato più esteso (soluzione c), molto tortuoso,
produrrebbe il maggior impatto ambientale
complessivo, pur presentando il minor valore del
danno medio G.
La soluzione b e quella a hanno caratteristiche
intermedie fra le diverse proposte con un
migliore complessivo rendimento della a.
È da notare come questa soluzione - che si ritiene la migliore tra
quelle proposte - sia comunque frutto di
un’analisi di sensibilità del territorio,
anche se svolta con metodologie tradizionali.
L’impatto globale minore è assicurato dalla soluzione e verso
la quale ha indirizzato l’analisi di
sensibilità strutturata su Fis. Il suo
tracciato è il solo rispettoso del vincolo
imposto (valore massimo del grado di sensibilità
non superiore a 0,6).
Back Analysis
Il tracciato previsto dalla soluzione e è stato ulteriormente
sottoposto ad una analisi a ritroso (back
analysis) per individuarne separatamente il
rapporto con i singoli aspetti ambientali presi
in considerazione e per definire eventuali
misure di mitigazione in relazione ad alcuno di
essi che risultasse maggiormente coinvolto.
Figura
5 - Categoria ambientale
Impatti
di natura biologico-naturalistica
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Relativamente alla categoria ambientale Stabilità del territorio
(Figura 4) si osserva che il tracciato
proposto attraversa di norma unità territoriali
caratterizzate da sensibilità moderata; per il
tratto centrale, dove si riconosce la presenza
di areole a vulnerabilità forte in
corrispondenza di un rilievo collinare, è
necessario concentrare una specifica indagine
geologico-geotecnica ed adottare scelte
altimetriche per l’asse e tecnologiche per il
corpo stradale (galleria naturale o artificiale,
opere di sostegno degli scavi, stabilizzazioni
dei pendii ecc.) in grado di minimizzare i
rischi.
Considerazioni del tutto simili possono essere tratte confrontando il
tracciato in esame con le mappe di sensibilità
relative ai fattori ambientali Rischio a
franare allo stato attuale e Aspetti
geomorfologici per la previsione dei rischi
futuri, come d’altronde era prevedibile
tenuto presente che tali mappe forniscono
indicazioni tra loro omogenee.
Con riferimento alla categoria ambientale Impatti di natura
biologico-naturalistica (Figura 5) si
riscontrano interferenze con unità territoriali
a sensibilità forte, ma mai a vulnerabilità
massima.
Per quel che riguarda, infine, la categoria ambientale Componenti
socio-economiche (Figura 6), non si
rilevano attraversamenti di unità territoriali
ad elevata sensibilità, ma solo di zone a
vulnerabilità lieve. Considerazioni
altrettanto positive possono essere espresse per
il fattore ambientale Uso reale del suolo.
Qualche preoccupazione suscita invece il fattore Uso programmato del
suolo, in quanto lo sviluppo del tracciato
interessa unità territoriali a sensibilità forte,
pur escludendo le aree a sensibilità massima
(corrispondenti al parco archeologico di
Roccelletta di Borgia).
Ciò comporta ovviamente un intervento di verifica ed eventualmente di
adattamento dello strumento urbanistico, per
renderlo compatibile con la nuova condizionante
presenza.
Figura
6 - Categoria ambientale
Componenti
socio-economiche
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Conclusioni
La progettazione di un’infrastruttura viaria impone valutazioni di
esigenze territoriali diverse che spesso sono in
conflitto fra loro.
La determinazione delle scelte è, quindi, frutto di un compromesso tra
necessità contrastanti alle quali si potrà
pervenire con metodologie di varia natura. Le
decisioni produrranno, comunque, effetti
riferibili a ciascuno degli elementi considerati
ed impatti complessivi sull’equilibrio del
sistema ambientale. Le modifiche indotte dalla
realizzazione della nuova opera provocheranno,
in generale, la rottura degli equilibri
preesistenti ed il raggiungimento di nuovi
equilibri tanto distanti dai precedenti quanto
più consistente è la valenza
dell’infrastruttura nel sistema e più
delicato è il contesto. L’oculatezza della
scelta impone la identificazione dei corridoi di
minore impatto attraverso analisi di sensibilità
del territorio. Le componenti ambientali
suscettibili di impatto possono essere
gerarchicamente ordinate nell’albero delle componenti
ambientali, utile per fissarne legami logici
e funzionali, che ne consentano la valutazione
coordinata.
L’obiettivo finale è la definizione di criteri per la valutazione di
tutte le possibili ipotesi alternative di
progetto.
Alla stregua delle procedure di analisi, progettazione e valutazione di
impatto ambientale delle infrastrutture viarie
si propone una metodologia di stima di
sensibilità del territorio per misurare le
ricadute che la realizzazione di ciascuna
alternativa tecnica individuata per l’opera ha
sull’ambiente naturale ed antropico.La
procedura proposta è un sistema per la
valutazione sintetica di tutti gli elementi
utili per un’accurata analisi di sensibilità
del territorio. Gli elementi sono implementati
separatamente - a vari livelli di
approfondimento - attraverso il grado di
vulnerabilità rispetto ad essi dell’area
vasta in cui l’infrastruttura viaria è
inserita; la procedura soddisfa le esigenze di
omogeneizzazione, combinazione e confronto di
fattori differenti. La utilizzazione di tecniche
fondate su logiche non tradizionali si è
rivelato particolarmente appropriato per il
trattamento di grandezze quantificabili mediante
variabili linguistiche. La semplificazione del
problema emula il ragionamento umano. Il
decisore, infatti, concentra la propria
attenzione solo sulle implicazioni di maggior
rilievo, trascurando quelle meno significative.
Un sistema fuzzy riproduce fedelmente tale modo
di operare in quanto non necessita di ipotesi
esemplificative, che creano distanze tra i
modelli interpretativi e la realtà che questi
si prefiggono di simulare, ed allo stesso tempo
fornisce una soluzione del problema univoca e
tecnicamente valida. L’impiego della procedura
ha condotto alla identificazione, nel caso
indagato, di un corridoio di minor impatto, nel
quale appare opportuno inserire il tracciato del
nastro stradale di progetto.
Bibliografia
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Strade Ferrovie ed Aeroporti, Dipartimento
di Ingegneria dei Traporti - Università degli
Studi di Napoli Federico II.
Dell’Acqua G., Lamberti R. (2001), Un approccio inferenziale fuzzy
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Klir G. J., Yuan B. (1995), Fuzzy
Sets and Fuzzy Logic - Theory and Applications,
Prentice Hall.
Jang R., Gulley J. S. (1997), Matlab
Fuzzy Logic Toolbox, User’s Guide, Natick
Mathworks.
Rostirolla P., Un approccio multicriteriale con dati fuzzy,
Progetto finalizzato trasporti 2, Consiglio
nazionale delle ricerche, Atti del 1° Convegno
nazionale.
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