Nell’ambito delle norme del piano territoriale di coordinamento
(Ptc), l’argomento del dimensionamento
degli spazi per utilizzazioni di produzione
di beni, di produzione di servizi e per
utilizzazioni turistico-ricettive rispetta
una configurazione di un assetto del
territorio coerente, anche quale
prerequisito della promozione di un suo
sviluppo sostenibile, con le finalità
generali di tutela dell’integrità fisica
e dell’identità culturale del territorio
interessato, assunte come condizioni di ogni
ammissibile scelta di trasformazione, fisica
o funzionale, di promozione di azioni di
valorizzazione delle qualità presenti nel
suddetto territorio, nonché di ripristino
delle qualità deteriorate, e di
conferimento di nuovi e più elevati
caratteri di qualità, formale e funzionale.
Vengono, in primo luogo, fissati i criteri con i quali gli strumenti di
pianificazione comunali generali
quantificano i fabbisogni di spazi per
utilizzazioni di produzione di beni e ne
prevedono il relativo soddisfacimento. La
domanda di spazi per utilizzazioni di
produzione di beni è calcolata, infatti,
come risultante di tre componenti.
La domanda generata da esigenze di razionalizzazione, la quale risulta
dalla necessità di adeguare la presente
disponibilità di spazi, utilizzati dalle
imprese esistenti, a rapporti di superficie
per addetto che siano corrispondenti, nei
diversi settori, alle esigenze di
ottimizzazione della produttività e delle
condizioni ambientali di lavoro.
La domanda generata da necessità di rilocalizzazione, la quale deriva
dal verificarsi di incompatibilità
ambientali, relativamente alle immissioni
nell’atmosfera, o agli scarichi liquidi o
solidi nei corpi idrici o nel suolo, o alle
emissioni sonore, o a situazioni di
pericolosità geomorfologica o idraulica, o
a effetti negativi sulla qualità del
paesaggio, o sulla funzionalità e vivibilità
dell’insediamento urbano, oppure, ancora,
dall’insorgere di diseconomie insediative,
in relazione alla distanza da linee di
comunicazione, o da centri di servizi e
simili, a carico della presente
localizzazione di imprese esistenti.
La domanda generata da processi di crescita e sviluppo, la quale trae
origine sia dalla richiesta delle imprese
esistenti di incrementare la propria
disponibilità di spazi (domanda generata da
processi di crescita), sia dalla necessità
di spazi per ospitare la nascita di nuove
imprese, indotta dallo sviluppo di taluni
settori o dell’insieme dell’economia
locale (domanda generata da processi di
sviluppo). Il suo dimensionamento é di
norma compiuto, tenendo conto dell’impegno
a promuovere uno sviluppo sostenibile e in
relazione all’obiettivo di realizzare la
piena occupazione, in base alle proiezioni,
nel periodo di tempo assunto come arco
previsionale dagli strumenti di
pianificazione comunali generali, delle
dinamiche che nel più recente passato hanno
caratterizzato l’evoluzione della locale
struttura produttiva di beni, con
riferimento ai settori in cui essa si
articola, calcolando la consistenza
dell’occupazione al termine del predetto
periodo, e assumendo come spazi domandati le
superfici per addetto stimate necessarie,
con riferimento alle medesime dinamiche e
nei diversi settori, a ottimizzare la
produttività e le condizioni ambientali di
lavoro.
Nel prevedere le modalità di soddisfacimento della domanda di spazi
per utilizzazioni di produzione di beni, sia
se generata da processi di crescita e
sviluppo che, ancor più, se generata da
esigenze di razionalizzazione, si dispone
che siano prioritariamente valutate le
possibilità di ristrutturazione e
ampliamento in sito, con occupazione delle
superfici scoperte pertinenziali, dei
manufatti già adibiti a utilizzazioni di
produzione di beni, nonché le possibilità
di nuova edificazione in lotti inedificati
residui nelle esistenti aree specialistiche
per la produzione di beni, ovvero nelle
esistenti aree urbane plurifunzionali, ove
sia ammissibile in relazione alle
caratteristiche sia delle specifiche attività
produttive di beni che delle aree
interessate.
Allo stesso modo, nel definire le modalità di soddisfacimento della
domanda di spazi per utilizzazioni di
produzione di beni è quindi valutata
l’offerta di spazi data dai previsti
processi di rilocalizzazione, ove i siti
interessati dalle imprese esprimenti
necessità di rilocalizzazione siano
suscettibili di mantenimento a destinazione
per utilizzazioni di produzione di beni, in
relazione alle caratteristiche sia delle
attività insediabili sia delle aree cui
ineriscono, e sempreché valutazioni
d’ordine generale non inducano ad
attribuire ai predetti siti diverse
utilizzabilità o destinazioni. Qualora i
siti interessati dalle imprese esprimenti
necessità di rilocalizzazione non siano
suscettibili di mantenimento a destinazione
per utilizzazioni di produzione di beni, le
relative superfici territoriali devono
essere vincolativamente destinate a diverse
utilizzazioni, all’attivazione delle quali
deve essere subordinata l’ammissibilità
di ogni trasformazione fisica degli immobili
interessati che ecceda l’ordinaria
manutenzione.
Soltanto al fine di soddisfare la domanda di spazi per funzioni
produttive di beni che rimanga inevasa una
volta effettuate le suddette operazioni sono
ritenute possibili nuove urbanizzazioni
specialistiche per la produzione di beni,
ovvero nuove urbanizzazioni plurifunzionali
con quote di spazi utilizzabili o destinate
a funzioni produttive di beni.
Pertanto, qualora, si stimi necessario prevedere nuove urbanizzazioni
specialistiche per la produzione di beni di
entità superiore al dieci per cento di
quelle esistenti, cioè già dotate delle
opere di urbanizzazione primaria ed
edificate per oltre il sessanta per cento
della relativa superficie territoriale,
viene richiesto alla Provincia di Salerno di
promuovere un accordo di pianificazione tra
la medesima provincia e tutti i comuni
compresi in un congruo ambito territoriale
definito dalla provincia, al fine di
definire l’entità e la localizzazione di
nuove urbanizzazioni specialistiche per la
produzione di beni atte a soddisfare la
domanda che possa generarsi in tutti i
comuni interessati una volta che per ognuno
siano state effettuate le operazioni di cui
ai commi 6 e 7. In tale caso, l’accordo di
pianificazione localizza la previsione di
nuove urbanizzazioni specialistiche per la
produzione di beni nel sito, o nei siti, più
idonei sotto il profilo paesaggistico,
ambientale, logistico, e ne prevede il più
adeguato attrezzamento ecologico.
Infine, gli strumenti di pianificazione comunali generali non possono
prevedere nuove urbanizzazioni
specialistiche per la produzione di beni,
fino a quando non siano state realizzate le
opere di urbanizzazione primaria relative
alle aree specialistiche per la produzione
di beni già previste, e non sia stato
realizzato almeno il 60 per cento degli
edifici, e degli altri manufatti funzionali
alla produzione, in esse previsti.
In riferimento al dimensionamento degli spazi per utilizzazioni di
produzione di servizi vengono, allo stesso
modo, fissati i criteri con i quali gli
strumenti di pianificazione comunali
generali quantificano i fabbisogni, e ne
prevedono il relativo soddisfacimento. Così,
la domanda di spazi per utilizzazioni di
produzione di servizi è stimata
distintamente, in relazione ad almeno le
seguenti quattro categorie.
La domanda di spazi per utilizzazioni di produzione di servizi sociali
(pubblica amministrazione, giustizia,
sicurezza sociale, igiene pubblica,
istruzione, sanità, assistenza sociale,
associazionismo) è calcolata con
riferimento alle caratteristiche della
popolazione esistente e prevista, nel
rispetto, per quanto concerne i servizi
pubblici o a uso collettivo, delle vigenti
relative disposizioni.
La domanda di spazi per utilizzazioni di produzione di servizi per il
consumo finale privato (commercio al
dettaglio, pubblici esercizi, riparazioni,
servizi culturali e ricreativi, altri
servizi personali) è calcolata con
riferimento alle caratteristiche della
popolazione esistente e prevista, con
particolare riferimento alle riscontrate e
prevedibili propensioni ai consumi, nonché,
per quanto concerne il commercio al
dettaglio e i pubblici esercizi, nel
rispetto delle vigenti relative
disposizioni.
La domanda di spazi per utilizzazioni di produzione di servizi
distributivi (commercio all’ingrosso e
intermediazione commerciale, trasporti e
servizi ausiliari, comunicazioni) è
calcolata, per quanto concerne il commercio
all’ingrosso e l’intermediazione
commerciale, con riferimento alle
caratteristiche della struttura economica di
produzione di beni e alle esigenze della
esistente e prevista struttura del commercio
al dettaglio e dei pubblici esercizi, e per
quanto concerne i trasporti e i servizi
ausiliari, con riferimento da un lato alle
caratteristiche sia della popolazione che
della complessiva struttura economica,
dall’altro al definito sistema della
mobilità.
La domanda di spazi per utilizzazioni di produzione di servizi alle
imprese (credito e servizi finanziari,
assicurazioni, mediazioni immobiliari,
servizi legali, servizi di contabilità e di
consulenza fiscale, servizi tecnici,
pubblicità e pubbliche relazioni, ricerca e
sviluppo, pulizie, altri servizi) è
calcolata con riferimento alla domanda
potenziale di servizi esprimibile dalle
imprese di produzione di beni, esistenti e
trasformate o generate dagli stimati
processi di crescita e sviluppo.
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1 - Italsider acciaieria (Napoli) |
Nel prevedere le modalità di soddisfacimento della domanda di spazi
per utilizzazioni di produzione di servizi
sono prioritariamente valutate le possibilità
di ristrutturazione e ampliamento in sito,
con occupazione delle superfici scoperte
pertinenziali, dei manufatti già adibiti a
utilizzazioni di produzione di servizi,
nonché le possibilità di nuova
edificazione in lotti inedificati residui
nelle esistenti aree monofunzionali per la
produzione di servizi o per la produzione di
beni, ovvero nelle esistenti aree urbane
plurifunzionali, ove sia ammissibile in
relazione alle caratteristiche sia delle
specifiche attività produttive di servizi
che delle aree interessate.
Nel prevedere le modalità di soddisfacimento della domanda di spazi
per utilizzazioni di produzione di servizi,
con particolare riferimento ai servizi alle
imprese e ai servizi distributivi, nonché
ai servizi sociali ove sia ammissibile in
relazione alle caratteristiche sia delle
specifiche attività che delle aree
interessate, è quindi valutata l’offerta
di spazi edificati, o almeno urbanizzati,
esistenti di cui si preveda la
trasformazione fisica o funzionale, con
particolare riferimento all’offerta data
dai previsti processi di rilocalizzazione
delle imprese di produzione di beni, ove i
siti interessati da queste ultime non siano
suscettibili di mantenimento a destinazione
per utilizzazioni di produzione di beni.
Soltanto al fine di soddisfare la domanda di spazi per utilizzazioni di
produzione di servizi che rimanga inevasa,
una volta effettuate le operazioni di cui al
comma 8, sono prevedibili nuove
urbanizzazioni specialistiche per la
produzione di servizi, ovvero,
preferibilmente, ove non ostino specifiche
motivazioni, nuove urbanizzazioni
plurifunzionali con quote di spazi
utilizzabili o destinate a utilizzazioni di
produzione di servizi.
Le schede programmatiche di cui il Ptc si compone, presentano
indicazioni circa le politiche riferite ad
ambiti programmatici. Ogni scheda,
corrispondente a uno degli ambiti
individuati, oltre a descrivere
sinteticamente i caratteri dell’ambito,
indica gli obiettivi da perseguire e le
proposte per il loro perseguimento,
precisando le specifiche azioni con i
relativi indirizzi, gli strumenti da
utilizzare, i soggetti competenti.
Le disposizioni programmatiche di cui alla Parte 2, e alle connesse
schede programmatiche, non hanno in alcun
caso efficacia immediatamente precettiva e
direttamente operativa. Esse devono essere
rispettate, ove abbiano natura di regole
conformative delle trasformazioni fisiche
ammissibili e delle utilizzazioni
compatibili, specificative di quelle di cui
alla Parte 1, negli adempimenti richiesti
dal comma 4. Negli altri casi le predette
disposizioni sono vincolanti ove e quando
vengano definiti i programmi, i progetti,
gli atti amministrativi comunque denominati,
attinenti alle politiche e alle azioni
considerate dalle medesime predette
disposizioni.
In particolare relativamente agli insediamenti produttivi nell’agro
nocerino sarnese si impone l’esigenza di
un generale riordino dell’offerta di spazi
per attività produttive. Si prevede,
pertanto, l’individuazione di una o più
aree di livello comprensoriale di nuovo
impianto,da collocare preferibilmente nella
fascia compresa fra il tracciato originale e
la variante alla Ss 18, nel rispetto dei
seguenti criteri:
- utilizzo dei piani di insediamento produttivi (Pip) esistenti
anche come aree comprensoriali, in primo
luogo quello di Scafati, individuando anche
casi dove è possibile, a questo fine,
ampliare le relative superfici, ove si
presenti una documentata necessità;
- dimensionamento delle aree di nuovo impianto limitatamente per
soddisfare la quota di attività non
localizzabili nelle aree produttive previste
negli strumenti urbanistici comunali;
- valutazione comparata di alternative di localizzazione in relazione a
parametri di accessibilità, riduzione del
suolo agricolo, impatto sull’ambiente,
economicità dell’intervento;
- individuazione della quota delle aree da riservare alle attività di
servizio;
- individuazione delle necessarie infrastrutture a rete e impianti
tecnologici da realizzare obbligatoriamente
prima o contestualmente alla urbanizzazione
delle aree.
Comunque, si prospetta la delocalizzazione delle attività produttive
incompatibili sotto il profilo ambientale ed
urbanistico, da collocare nelle aree
produttive previste negli strumenti
urbanistici comunali ovvero nelle aree
produttive di livello comprensoriale di
nuovo impianto.
Per l’area urbana di Salerno, una generale razionalizzazione e
riqualificazione delle aree produttive si
realizza attraverso una promozione di un
utilizzo più razionale delle aree
specialistiche per la produzione di beni con
la verifica dell’attuale assetto e dello
stato di occupazione delle aree
dell’agglomerato Asi ed eventuale
riorganizzazione delle aree libere (non
ancora occupate e/o dismesse) e la
delocalizzazione delle attività
incompatibili presenti nei tessuti
residenziali. Ed ancora, la promozione di
sinergie con le attività di ricerca volte
all’innovazione ed alla qualificazione
eco-compatibile dei processi produttivi,
nonché la promozione dell’insediamento di
servizi alle imprese.
Per l’ambito Valle dell’Irno è previsto un programma di
valorizzazione delle attività produttive
industriali e artigianali con incentivazione
delle attività di ricerca nel settore
tecnologico e promozione di sinergie tra le
attività di ricerca e quelle produttive,
che possono riguardare, ad esempio: la
sperimentazione e il trasferimento di
processi e produzioni tecnologicamente
avanzate, l’attivazione di incubatori di
impresa, la realizzazione di processi
produttivi ecocompatibili, la produttività
agricola, la valorizzazione delle produzioni
locali, la certificazione di qualità dei
prodotti, la sperimentazione di
biotecnologie, la realizzazione di centri di
servizi per la commercializzazione dei
prodotti, la formazione degli operatori nei
nuovi e complementari settori di attività,
incentivazione alla formazione di consorzi
di imprese. Contestualmente si avrà
ampliamento dell’offerta occupazionale
qualificata e promozione di nuove
professionalità per le imprese della new
economy.
Per l’ambito Eboli - Battipaglia il rafforzamento del ruolo economico
produttivo in una logica di complementarietà
si attua attraverso la strutturazione del
sistema insediativo con il conferimento di
una più compiuta caratterizzazione urbana
attraverso le azioni descritte ai punti
successivi e, in particolare, attraverso la
promozione dell’insediamento di funzioni
di livello superiore in un sistema di luoghi
centrali. Dunque, la valorizzazione del
ruolo economico-produttivo avviene
attraverso il miglioramento delle economie
esterne per le imprese, l’offerta di un
ambiente più favorevole alla nascita di
servizi qualificati di supporto alle imprese
ed alla diffusione di processi
tecnologicamente innovativi e la costruzione
di adeguate relazioni con il contesto
insediativo. Inoltre, la promozione di un
utilizzo più razionale delle aree
specialistiche per la produzione di beni
avviene a seguito della verifica
dell’attuale assetto e dello stato di
occupazione delle aree dell’agglomerato
Asi ed eventuale riorganizzazione delle aree
libere (non ancora occupate e/o dismesse) e
la delocalizzazione delle attività
incompatibili presenti nei tessuti
residenziali.
Per l’ambito dei Picentini il riordino dell’offerta di spazi
produttivi si compone di una serie di
azioni.
In primo luogo, la promozione di un utilizzo più razionale delle aree
specialistiche per la produzione di beni
attraverso la verifica della disponibilità
di aree libere nei nuclei industriali e nei
Pip comunali, l’eventuale riorganizzazione
delle aree libere non ancora occupate e/o
dismesse, destinandole prioritariamente alle
attività di servizio, l’individuazione
delle necessarie infrastrutture a rete e
impianti tecnologici da realizzare
obbligatoriamente prima o contestualmente
alla urbanizzazione delle aree.
Ancora, il dimensionamento delle aree di nuovo impianto limitatamente
al soddisfacimento della quota di attività
non localizzabili nelle aree produttive
previste negli strumenti urbanistici
comunali e individuazione della relativa
localizzazione attraverso la valutazione
comparata di alternative di localizzazione
in relazione a parametri di accessibilità,
riduzione del suolo agricolo, impatto
sull’ambiente, economicità
dell’intervento.
Inoltre, la delocalizzazione delle attività produttive incompatibili
sotto il profilo ambientale ed urbanistico
con riferimento ai singoli impianti
produttivi collocati all’interno dei
centri urbani, prevedendo la loro
collocazione nelle aree produttive previste
negli strumenti urbanistici comunali.
Ed infine la razionalizzazione e riqualificazione degli spazi
produttivi lungo il fascio infrastrutturale
disposto al margine inferiore dell’ambito.
Per l’ambito alto e medio Sele si prevede la razionalizzazione
dell’offerta di spazi per attività
produttive, con la promozione di un utilizzo
più razionale delle aree specialistiche per
la produzione di beni da attuare attraverso
la verifica della disponibilità di aree
libere nei nuclei industriali e nei Pip
comunali, l’eventuale riorganizzazione
delle aree libere non ancora occupate e/o
dismesse, destinandole prioritariamente alle
attività di servizio, l’individuazione
delle necessarie infrastrutture a rete e
impianti tecnologici da realizzare
obbligatoriamente prima o contestualmente
alla urbanizzazione delle aree.
Ancora, la localizzazione delle aree di nuovo impianto eventualmente
necessarie attraverso la valutazione
comparata di alternative di localizzazione
in relazione a parametri di accessibilità,
riduzione del suolo agricolo, impatto
sull’ambiente, economicità
dell’intervento.
Inoltre, la delocalizzazione delle attività produttive incompatibili
sotto il profilo ambientale ed urbanistico
con riferimento ai singoli impianti
produttivi collocati all’interno dei
centri urbani, prevedendo la loro
collocazione nelle aree produttive previste
negli strumenti urbanistici comunali ovvero
nelle eventuali aree produttive di livello
comprensoriale di nuovo impianto, ai nuclei
industriali posti nelle aree golenali, dei
quali va previsto il trasferimento in altre
aree.
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2 - Italsider anni
'70 |
Infine, il sostegno e qualificazione del sistema produttivo attraverso
la promozione di sinergie con le attività
di ricerca volte all’innovazione ed alla
qualificazione eco-compatibile dei processi
produttivi extraurbane e dell’insediamento
di servizi alle imprese
Per l’ambito del Vallo di Diano il riordino dell’offerta di spazi
per attività produttive prevede la verifica
dell’offerta di spazi produttivi previsti
dagli strumenti urbanistici comunali in
rapporto alle previsioni di domanda, il
dimensionamento delle aree di nuovo impianto
limitato al soddisfacimento della quota di
attività non localizzabili nelle aree
produttive previste negli strumenti
urbanistici comunali, la valutazione
comparata di alternative di localizzazione
in relazione a parametri di accessibilità,
riduzione del suolo agricolo, impatto
sull’ambiente, economicità
dell’intervento, individuazione della
quota delle aree da riservare alle attività
di servizio e l’individuazione delle
necessarie infrastrutture a rete e impianti
tecnologici da realizzare obbligatoriamente
prima o contestualmente alla urbanizzazione
delle aree. Inoltre, la delocalizzazione
delle attività produttive incompatibili
sotto il profilo ambientale ed urbanistico
con gli insediamenti residenziali, da
collocare nelle aree produttive previste
negli strumenti urbanistici comunali. Infine
la qualificazione spaziale ed ambientale
delle aree occupate da attività produttive
(manifatturiere, commerciali, di servizio)
ubicate lungo la viabilità extraurbana.
Per l’ambito di Cava de Tirreni si prevede il consolidamento del
ruolo di polo urbano attraverso
l’incremento e diversificazione delle
funzioni specialistiche di livello superiore
(amministrative, culturali,
produttivo-industriali) in modo da ampliare
la gamma di funzioni alternative o
complementari a quelle dell’area urbana di
Salerno, e la distribuzione più equilibrata
dei servizi di livello locale attraverso un
decentramento nelle aree periferiche e nelle
frazioni.
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1. Italsider acciaieria (Napoli)
2. Italsider anni ‘70
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