Lo studio di fattibilità per il miglioramento e l’integrazione del
servizio di trasporto su ferro
Circumsalernitana è stato pensato ed
elaborato quale strumento propedeutico al
fine di giungere alla definizione di un
quadro generale di priorità, opportunità,
necessità, fabbisogni e legami tra i vari
elementi economici e sociali che connotano
l’area e, contestualmente, individuare i
nodi critici relativi alla messa in opera di
questa iniziativa, nelle sue componenti
tecnico-funzionali ed economico-gestionali,
al fine di poter compiere scelte
consapevoli, vagliate e collaudate in via
preliminare.
Obiettivi dello studio
In sintesi gli obiettivi posti alla base dello studio di fattibilità
sono:
1. riqualificazione tecnologica e potenziamento delle attuali linee
della Circumsalernitana (elettrificazione ed
eventuale raddoppio);
2. miglioramento del collegamento con la Università di Fisciano;
3. ottimizzazione del nodo ferroviario di Salerno con eventuali
proposte modificative del piano binari e/o
del programma di esercizio delle stazioni
nelle varie ipotesi di sviluppo del sistema
su ferro, tenendo in conto dei servizi Ml e
Fs;
4. ottimizzazione del servizio sulla linea Salerno - Battipaglia -
Eboli;
5. caratterizzazione tecnologica e prestazionale di esercizio della
rete su ferro provinciale nelle varie
ipotesi di sviluppo;
6. studio dell’integrazione modale treno-bus, treno-auto private,
treno-nave ed ipotesi di sviluppo del
sistema di interscambio;
7. sistemazione della rete viaria nelle problematiche di
interconnessione e di interferenze con il
sistema su ferro della Circumsalernitana;
8. ottimizzazione del sistema di mobilità urbana collegato con il
servizio Circumsalernitana.
L’impostazione e la lettura del problema
Lo studio ha consentito di focalizzare il contesto delle problematiche
di riorganizzazione del trasporto pubblico
nel comprensorio provinciale di Salerno e di
individuare i punti sostanziali della
possibile finalizzazione di un intervento
mirato al maggiore utilizzo della rete su
ferro per il servizio pubblico di mobilità
e, di conseguenza, per lo sviluppo
socio-economico del territorio.
Sono state considerate le direttrici di spostamento degli utenti
confluenti nel nodo di Salerno che sono
state successivamente messe a confronto con
i dati rilevati dagli studi della domanda e
dell’offerta sia attuale che futura
(secondo la pianificazione del Ppt e del
progetto di Metro regionale).Tali direttrici
sono:
1. Napoli - Portici - Torre del Greco - Torre Annunziata - Scafati -
Nocera Inferiore - Cava dei Tirreni - Vietri
sul Mare - Salerno;
2. Benevento - Avellino - Atripalda - Solofra - Montoro Superiore
Piazza di Pandola - Mercato S. Severino -
Fisciano - Baronissi - Salerno;
3. Caserta - Marcianise - Nola - Sarno - Castel S. Giorgio - Mercato S.
Severino - Fisciano - Baronissi - Salerno;
4. Salerno - Pontecagnano - Battipaglia - Eboli.
La futura capacità di offerta, a fronte delle esigenze di mobilità
dell’utenza, nel comprensorio salernitano e di
quella gravitante sul polo universitario di
Fisciano, è stata considerata con riferimento
alle suddette direttrici ed ai bacini di
attrazione delle località distribuite lungo le
direttrici stesse.
Per quanto attiene allo sviluppo delle ipotesi di strutturazione e
potenziamento del servizio di trasporto si è
fatto riferimento alla rete su ferro utilizzata
per l’attuale servizio della Circumsalernitana
seguendo il seguente approccio:
- identificazione delle principali criticità nello scenario di
riorganizzazione e potenziamento del servizio di
mobilità sulla attuale rete su ferro;
- individuazione degli interventi finalizzati alla eliminazione delle
suddette criticità;
- studio della fattibilità tecnica dei singoli interventi;
- dimensionamento dell’offerta di trasporto in funzione dei
differenti flussi della domanda di spostamento
lungo le varie direttrici del nodo di Salerno;
- messa a sistema dei singoli interventi ai fini di conseguire la
richiesta strutturazione organizzativa del
servizio.
Poiché per il raggiungimento degli obiettivi generali possono essere
concepite soluzioni diverse, dalla messa a
sistema di queste ultime è scaturita una
molteplicità di alternative. Alcuni interventi,
tuttavia, presentano una valenza strutturale
maggiore o addirittura determinante, così da
prospettarsi comuni a tutte le alternative
considerate.
Le indagini compiute
Lo studio è giunto all’individuazione degli interventi e delle
alternative attraverso un’attenta ricognizione
dello stato attuale dell’area e delle
dinamiche in corso. In particolare le indagini
hanno riguardato:
- il quadro di riferimento territoriale e ambientale;
- la programmazione, gli strumenti di governo e promozione del
territorio;
- analisi del sistema di mobilità;
- il servizio Circumsalernitana nell’ambito della rete su ferro
provinciale.
Identificazione, classificazione e messa a
sistema degli interventi proposti
Lo studio ha individuato una serie di interventi che possono essere
classificati e raggruppati per obiettivi, per
priorità e per modalità di intervento.
Quest’ultimo tipo di classificazione è
necessaria per individuare le alternative da
porre a confronto in termini di analisi
benefici/costi e per formulare delle ipotesi di
programmazione e di gestione degli stessi.
Classificazione e raggruppamento degli
interventi
I possibili interventi possono essere riguardati in rapporto ai
macro-obiettivi dell’amministrazione
provinciale che si sostanziano nel potenziamento
e miglioramento del servizio Circumsalernitana,
nel collegamento strutturato di mobilità
pubblica tra il servizio Circumsalernitana ed il
campus universitario di Fisciano, nel
potenziamento dell’integrazione modale del
sistema di mobilità della provincia.
Ai fini del potenziamento e miglioramento del servizio
Circumsalernitana si sono individuati i
seguenti interventi:
1. elettrificazione delle tratte Salerno-Mercato S. Severino e Mercato
S. Severino-Codola;
2. adeguamento del piano ferro della stazione di Salerno;
3. riqualificazione delle stazioni della Circumsalernitana;
4. inserimento di una nuova fermata a Città dei Giovani sulla
subtratta Baronissi - Fisciano;
5. eliminazione del passaggio a livello a Fisciano;
6. cambiamento di tracciato sulla subtratta Salerno Fratte-Pellezzano.
Ad integrazione di detti interventi, si è ritenuto di considerare il
nuovo acquisto di rotabili di tipo alta
frequentazione per realizzare l’incremento di
esercizio sulla Circumsalernitana, al fine di
assicurare la graduale copertura della maggiore
domanda di mobilità sulle varie tratte. Per cui
si considera l’ulteriore intervento:
7. nuovo materiale rotabile di tipo ferroviario.
Ai fini della realizzazione di un collegamento strutturato di
mobilità pubblica tra il servizio
Circumsalernitana ed il campus universitario di
Fisciano si sono individuate quattro
alternative di intervento, consistenti in:
1. potenziamento del servizio di autolinee tra la attuale stazione di
Fisciano e il campus mediante interventi
(alternativa 1);
2. collegamento dell’attuale stazione di Fisciano con il campus
mediante un sistema meccanizzato ad alta
automazione tipo people mover
(alternativa 2);
3. realizzazione di una bretella ferroviaria tra le attuali stazioni di
Fisciano e Mercato S. Severino con un tracciato
tale da inserire una nuova stazione Fisciano
Università al confine del campus associata alla
realizzazione di un people mover leggero
(tipo sistema ettometrico a fune) per la
distribuzione interna dell’utenza
all’interno del comprensorio (alternativa 3);
4. realizzazione di un collegamento ferroviario punto punto tra
l’attuale stazione di Fisciano ed il campus
con inserimento di una nuova stazione Fisciano
Università al confine del campus associata alla
realizzazione di un people mover leggero
(tipo sistema ettometrico a fune) per la
distribuzione interna dell’utenza
all’interno del comprensorio (alternativa 4);
5. realizzazione di una nuova bretella ferroviaria tra stazione
Baronissi e Mercato S. Severino, passante nella
zona centrale del campus, e con due
stazioni/fermate nel perimetro del comprensorio,
oltre a quelle di Città dei Giovani e Lancusi
(alternativa 5).
Ai fini dell’integrazione modale del sistema di mobilità della
provincia si sono individuati gli ulteriori
possibili interventi:
1. nuove linee filoviarie per l’eventuale sostituzione o integrazione
del servizio di autolinee nel comprensorio di
Fisciano ed in quello provinciale;
2. interventi di riqualificazione del sistema stradale finalizzati a
favorire l’accesso ai sistema di trasporto su
ferro in una logica di intermodalità;
3. miglioramento delle strutture di interscambio nei punti di accesso
alla rete su ferro;
4. costruzione di nuovi parcheggi in una logica di potenziamento
dell’integrazione modale gomma-ferro.
In generale gli interventi finalizzati al miglioramento del servizio
Circumsalernitana sono propedeutici rispetto a
quelli relativi al collegamento di Fisciano, in
quanto sono destinati ad assicurare il
caricamento della tratta Salerno-Mercato S.
Severino in misura tale da giustificare la
strutturazione della relazione di mobilità
dalla Circumsalernitana verso il campus di
Fisciano.
Tra essi, tuttavia, risultano fondamentali ed urgenti gli
interventi 1, 2, 3 e 7 (elettrificazione delle
tratte non elettrificate, l’adeguamento del
piano ferro della stazione di Salerno, la
riqualificazione dei FV e dei servizi delle
stazioni o fermate, acquisto di nuovi rotabili)
in mancanza dei quali la Circumsalernitana non
appare in grado di incrementare
significativamente l’offerta di servizio.
Gli interventi relativi al collegamento strutturato del campus
universitario di Fisciano sono caratterizzati
dallo stesso grado di priorità essendo da
considerarsi in alternativa, comunque
consequenziali, come detto, agli interventi 1,
2, 3, 7.
L’alternativa
3, strategica dal punto di vista del
potenziamento del nodo ferroviario di Salerno,
può peraltro essere attuata in due fasi
successive, assicurando con un primo stralcio
funzionale la risoluzione del problema del
collegamento di Fisciano. Tra gli interventi
relativi all’integrazione modale appaiono
prioritari ai fini degli obiettivi di sviluppo
del sistema di mobilità, in quanto sinergici
con gli altri interventi, quelli indicati ai
punti 14, 15 e 16, relativi al miglioramento
della viabilità stradale di accesso alle
stazioni della Circumsalernitana, ed al
potenziamento dei sistemi di interscambio e dei
parcheggi in corrispondenza delle principali di
tali stazioni. L’intervento 13 rappresenta una
opzione di elevato interesse dal punto di vista
qualitativo e dell’efficacia del servizio, il
quale può essere reso in tal modo molto
capillare sul territorio e ottimale sotto
l’aspetto ambientale. Si è ritenuto di
mettere in comune a ciascuna alternativa gli
interventi classificati come prioritari ed
essenziali ai fini della riqualificazione e del
miglioramento del servizio ferroviario sulla
Circumsalernitana, condizione questa necessaria
per rendere opportuno ed economicamente
conveniente l’eventuale realizzazione del
collegamento strutturato tra la
Circumsalernitana e l’Università di Fisciano.
Gli strumenti di valutazione e verifica
La sostenibilità tecnico-territoriale
Le dinamiche di sviluppo che investono l’ambito territoriale di
studio pongono con sempre maggiore evidenza la
necessità di superare la separazione fra
infrastrutture e territorio, tra opere pubbliche
e contesto. Le infrastrutture, infatti, non solo
si configurano spesso come interventi
settoriali, sconnessi dai piani urbanistici e
territoriali, ma appaiono sempre più separate
dal controllo qualitativo e dall’identità dei
suoli. Da ciò deriva la crescente convergenza
sull’idea secondo la quale la qualità del
territorio dipende sempre di più
dall’efficienza del suo sistema
infrastrutturale, delle sue reti di
comunicazione e dei suoi nodi, misurata sulla
capacità di interagire con le specificità
contestuali. Conseguentemente, la lettura del
sistema della mobilità è stata orientata ad
individuare i diversi livelli di relazione che i
sistemi infrastrutturali stabiliscono con il
territorio.
Figura
1- Inquadramento territoriale dello
studio di fattibilità
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La sostenibilità economica-finanziaria
Sostenibilità finanziaria
L’analisi della sostenibilità e fattibilità finanziaria degli
interventi oggetto dello studio, ha comportato
l’impostazione di un metodo analitico basato
sulla determinazione dei costi di investimento e
di esercizio da un lato, e dei prevedibili
ricavi gestionali dall’altro, tenendo conto
delle ipotesi alternative formulate sotto il
profilo tecnico, territoriale, funzionale e
gestionale. L’analisi è stata compiuta per un
periodo di vita economica della durata di 30
anni comprensivi della fase di cantiere che, a
seconda delle alternative, va dai 3 ai 5 anni.
I risultati dell’analisi finanziaria
Dagli indicatori finananziari si possono trarre indicazioni circa la
fattibilità finanziaria dell’iniziativa. Il
valore negativo del Vanf sta ad indicare che il
progetto non consente il ritorno del capitale
investito per la sua realizzazione. Vista la
natura pubblica dell’intervento, il
fatto di riscontrare valori di Vanf e Srif
negativi va messo in relazione a quanto
il progetto recupera in termini finanziari e non
se recupera interamente e/o parzialmente
l’investimento.
Il suddetto principio di efficienza finanziaria non trova piena
corrispondenza in nessuna delle cinque
alternative previste e valutate considerato che
a partire dal primo anno di esercizio (quarto
anno di analisi per l’alternativa 1 e sesto
per le alternative 2-3-4-5), in nessun caso si
registra un rapporto tra rientri tariffari e
costi operativi di esercizio che raggiunga il
35%. Appare tuttavia indubbio che tali risultati
siano del tutto giustificabili in presenza di
investimenti pubblici gestiti con tariffe
amministrate ed il cui ritorno è generalmente
vincolato da una politica tariffaria improntata
principalmente a criteri non di efficienza
finanziaria bensì di utilità sociale, come è
appunto il caso dei trasporti pubblici.
I risultati evidenziati sono da considerarsi tutt’altro che
trascurabili per un intervento che mostra
appieno le sue potenzialità sul sistema dei
trasporti regionale per gli aspetti legati ai
benefici di ordine economico-sociale che sarà
in grado di generare sul territorio.
Per evidenziare tali ultimi aspetti di effettiva capacità delle linee
di autosostenersi finanziariamente, nella
determinazione dei rientri non tariffari non si
è tenuto conto delle compensazioni tariffarie,
ovverosia delle sovvenzioni di esercizio che il
trasporto pubblico ferroviario richiede
normalmente per la copertura del deficit
operativo.
Analisi di sostenibilità
economico-sociale
Dall’analisi comparativa basata sull’analisi costi/benefici
effettuata sui cinque scenari relativi al
potenziamento e miglioramento del sistema
ferroviario Circumsalernitana emerge la piena
sostenibilità economica di tutte le ipotesi
progettuali formulate, generata anche dal
generale riassetto del trasporto pubblico
locale (Tpl) a servizio dell’intero
comprensorio territoriale della Provincia di
Salerno.
Figura
2-
Alternative
progettuali contenute nello studio
di fattibilità
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La sostenibilità amministrativo-istituzionale
L’intera fattibilità giuridico-amministrativa del presente studio di
fattibilità è incentrata sulla necessità di
una forte ed efficace concertazione locale,
attraverso la quale i numerosi soggetti
istituzionali e non, coinvolti dal progetto, in
diversi ruoli amministrativi e a diversi livelli
di competenza, possano dialogare tra loro ed
individuare soluzioni ampiamente condivise,
concertando e coordinando i rispettivi strumenti
di programmazione economica e pianificazione
territoriale. A tal fine si è immaginato un
processo procedurale articolato in tre
macro-fasi, in cui centrale è il ruolo giocato
dal Tavolo permanente di concertazione locale
intorno al quale i soggetti a vario titolo
coinvolti nella attuazione degli interventi
condividono le scelte di fondo, individuano le
priorità e le alternative, determinano le
condizioni per ricondurre le soluzioni
progettuali ipotizzate dallo studio di
fattibilità nell’ambito della programmazione
negoziata in atto nella Regione Campania, senza
trascurare le interessanti occasioni offerte
dalle semplificazioni procedurali introdotte
dalla legge obiettivo.
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