Numero 4 - 2001

 

i concorsi di idee 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

2 2000 1


Almerico Realfonzo


 

 

 

 

 

 

 

Sei progetti per il Vallo

 

Lo studio si configura come un programma strategico per il comprensorio del Vallo, definito nei suoi contenuti (idee-progetto e misure immateriali), temporalmente circoscritto (un decennio) e articolato (due fasi quinquennali), descritto per i profili di investimenti, finanziamenti, effetti occupazionali, fattibilità.

Il paesaggio del Vallo, nelle sue componenti naturalistiche, urbane, rurali, produttive, storico-culturali e antropiche, è referente e ricettore del programma; la sua valorizzazione coniugata ad azioni di tutela, recupero e restauro, costituisce il leitmotiv dello studio, tradotto nei sei progetti che lo strutturano. 

 

 

Progetto ambiente

 

La mutevole articolazione morfologica geologica genera un paesaggio vario, ora accidentato dalla storia tettonica, ora dolce e disteso a causa dei grandi depositi alluvionali. I rilievi sono impreziositi da estese e variegate forme carsiche, conche tettoniche, inghiottitoi, doline, grotte, corsi d’acqua sotterranei, sorgenti intermittenti e polje.

Un tale paesaggio richiede azioni di tutela e si presta a valorizzazioni turistiche, sportive, escursionistiche. In particolare, distribuzione geografica, numero e tipo di sorgenti consentono la realizzazione di un parco delle risorse idriche sotterranee, inteso come percorso guidato ai principali siti di fruibilità delle risorse. La situazione ambientale del Tánagro, che eredita una storia di pesanti interventi di bonifica e di idraulica-fluviale, lascia l’alveo del fiume in vari tratti privo di acque, copiosamente fluenti nei paralleli canali di bonifica; é, tra l’altro, inibita, benchè i deflussi anche di magra lo consentirebbero, la navigazione lungo il Vallo, anche con una semplice canoa. A valorizzare la risorsa Tánagro, il Progetto ambiente propone la realizzazione di un parco fluviale, con una serie sistemica di interventi idraulici di rilievo, a definire una via d’acqua continua, priva di ostacoli, integrata da reti scolanti e di bonifica adeguate. Qui, oltre agli interventi per la navigabilità sportiva, occorrono sistemazioni delle sponde, secondo criteri di ingegneria naturalistica, a ristabilire la naturale diversità delle condizioni di flusso idrico e la configurazione di un ecosistema fluviale più evoluto. Per il rischio di incendi boschivi, si propone un servizio di monitoraggio mediante telerilevamento satellitare con sensori operanti nell’infrarosso termico. L’afflusso dei dati ad un centro territoriale potrebbe consentire l’osservazione ambientale continua, ai fini della lotta agli incendi, e la gestione coordinata degli interventi dei mezzi terrestri ed aerei antincendi. Ad integrazione di questi provvedimenti, per risolvere il problema del rifornimento idrico per lo spegnimento tempestivo dei focolai di incendi boschivi, il progetto propone una serie di serbatoi di riserva a cielo aperto, a scavo, connessi alla rete delle sorgenti, per l’approvvigionamento immediato in emergenze ed anche il rifornimento di elicotteri. Altro problema ambientale: la pratica dell’abbandono di cave non più redditizie, senza alcuna forma di sistemazione finale, ha prodotto lacerazioni paesaggistiche che richiedono interventi di restauro ambientale, a ripristinare l’originaria continuità paesaggistica, rimuovendo vie di potenziale inquinamento delle risorse idriche sotterranee. 

In sintesi, assunte opzioni di tutela e valorizzazione dell’ambiente, sistemazione idrologica del territorio e recupero delle emergenze naturalistiche in crisi, il progetto propone le seguenti misure:

1. parco del Tánagro, recupero idrologico e ambientale del corridoio fluviale;

2. bonifica di aree soggette ad allagamento;

3. parco delle acque sotterranee;

4. protezione di biotopi vegetali e faunistici a rischio (Monte Cervati, Monte Motola, Cerreta di Buonabitacolo);

5. presidi tecnologici ed idrici per il rischio incendi (Polla, Sala Consilina, Padula, Montesano, Buonabitacolo, Sassano, Monte San Giacomo, Pertosa);

6. recupero di cave dismesse.

L’investimento totale previsto dal progetto ammonta a circa 17,6 milioni di euro e si articola in interventi prevalentemente nel primo quinquennio (di breve termine) come precondizioni per la giustificazione e l’efficienza dei successivi interventi a medio termine.

 

 

Progetto sistema urbano del Vallo

 

Le realtà insediative si aggregano in una zona centrale, di maggior peso demografico (Sala Consilina, Padula, Teggiano, Sassano) con circa il 46% della popolazione del comprensorio, un’area apicale settentrionale (Salvitelle, Auletta, Caggiano, Pertosa, Polla, S. Arsenio, S. Pietro, S. Rufo, Atena) con il 30%, un’area meridionale comprendente i restanti comuni minori (Sanza, Casalbuono, Buonabitacolo, Monte Sangiacomo, Montesano) con il 24%.

Con una tale tripartizione territoriale, le basse densità insediative e la sostanziale stabilità demografica, la Città del Vallo si configura come un sistema di piccoli centri storici in un comprensorio dai perduranti caratteri di ruralità e però di rilevanza provinciale. La sua area centrale, che aggrega il centro principale di Sala Consilina alle eminenti realtà storiche di Padula e Teggiano ed al territorio di Sassano, esprime, con la posizione baricentrica e le funzioni urbane superiori già presenti (Sala, Teggiano, Padula), una polarità centrale da potenziare in termini di servizi comprensoriali, funzionali all’intero contesto Vallo di Diano-parco del Cilento.

Il progetto non subordina gli interventi proposti per il sistema urbano del Vallo ad una opzione gerarchica a favore della polarità centrale, ma li colloca in una logica di interesse comprensoriale. In particolare, l’esistenza di opere monumentali fruibili per funzioni pubbliche (Certosa di Padula, Castello di Teggiano, ma anche preesistenze negli altri centri) ha suggerito la proposta del loro riuso supportato da preliminari studi di fattibilità. In sintesi, assunte opzioni di qualificazione delle polarità urbane in termini di efficienza residenziale e terziaria, attraverso progetti economici ed organizzativi, architettonici e urbanistici di interesse comprensoriale, il progetto propone le seguenti misure:

1. piano di edilizia residenziale pubblica, di recupero nei centri storici e nelle aree periurbane (Atena Lucana, Casalbuono, Montesano, Padula, Sala Consilina, Sassano, Teggiano), nell’ambito di un piano consortile della casa;

2. individuazione di ambiti orientativi di interventi di recupero urbanistico e restauro monumentale (Atena Lucana, Casalbuono, Montesano, Padula, Sala Consilina, Teggiano); 

3. realizzazione di attrezzature prioritarie strategiche di rango comprensoriale, nella polarità centrale del sistema urbano, anche in riuso di contenitori monumentali: urban center (Sala Consilina), auditorium (Teggiano), centro congressi (Padula), centro multimediale giovanile per il tempo libero e museo virtuale (Sassano).

L’investimento totale relativo al progetto, di circa 64,8 milioni di euro, si articola in interventi di breve e medio termine.

 

 

Progetto beni culturali

 

La valle interna attraversata dal Tánagro, occupa una posizione favorevole all’incontro e agli scambi commerciali tra i centri del Vallo ed i territori finitimi. I centri, ancora oggi abitati, della fascia pedemontana interna si collocano presso valichi dai quali è facile raggiungere le fasce costiere ionica e tirrenica e le aree della Lucania interna. Siffatta posizione ha privilegiato una funzione di scambio e fiera, testimoniata dai corredi funerari delle tombe esplorate, col rinvenimento di importanti materiali archeologici databili a partire dagli inizi del IX secolo a.C.

Per quanto attiene al quadro preistorico del territorio, abbondanti materiali attestano un’intensa frequentazione di tutto il Vallo, in relazione alle numerose grotte e cavità naturali che offrivano riparo a gruppi di migranti praticanti la transumanza. Di tale orizzonte culturale è preziosa testimonianza la Grotta di Polla, con stratificazioni dal neolitico al VI secolo a.C. Malgrado i rinvenimenti del secolo XIX e le esplorazioni del XX secolo, le ricerche archeologiche sono state, tuttavia, limitate a vaste necropoli e non hanno toccato gli abitati antichi nascosti sotto i centri moderni (Atena Lucana/Atina; Teggiano/Tegianum; Civita di Padula/Consilinum; Polla/Forum Popilii; Sanza/Sontia). In tale situazione, il Progetto beni culturali assume come opportuna la scelta di conservazione dei centri, a premessa di idonee e future indagini sistemiche da condursi con le modalità e le procedure dell’archeologia urbana, per un territorio a continuità di vita lungo un arco cronologico esteso dall’XI secolo a.C. ad oggi; un piano collocabile in un quadro di connessioni tra enti locali e istituti di ricerca (Università, Cnr, Accademie straniere di archeologia operanti in Italia). Quanto alle strutture museali, dato che una limitatissima campionatura dei materiali del Vallo è esposta nel museo della Certosa a Padula, nell’Antiquarium di Sala Consilina, nell’Antiquarium di Atena Lucana e nel museo diocesano di Teggiano, il progetto propone che la valorizzazione completa delle esposizioni comporti:

1. la creazione di una rete museale a gestione omogenea (auspicabilmente affidata agli enti locali);

2. l’implementazione di quanto esposto, attingendo ai ricchissimi depositi (nel caso di Padula i depositi dei granai sono ricchi di oltre diecimila reperti, in parte bisognosi di restauro);

3. l’ampliamento dell’utenza attraverso un’idonea campagna di marketing e di sensibilizzazione;

4. l’individuazione di funzioni complementari a quelle espositive (ad esempio, per Padula, l’istituzione di un centro di formazione superiore per restauratori collegato all’Istituto centrale di restauro del Ministero per i beni e le attività culturali).

In sintesi, assunte opzioni di valorizzazione degli itinerari archeologici, di architettura, arti figurative, tradizioni popolari e naturalistici, attraverso progetti economici, organizzativi, architettonici e urbanistici, il progetto propone le seguenti misure:

1. valorizzazione dei poli dell’itinerario archeologico - siti: Polla (grotta di Pertosa, grotta di Polla), Caggiano (grotta dello Zachito), Monte San Giacomo (grotta Merola), Sala Consilina (necropoli), Atena Lucana (mura megalitiche del Serrone, mausoleo di Caio Uziano), Rufo (Elogium), Padula (cinta muraria della civita); attrezzature: Atena Lucana (Antiquarium atinate), Sala Consilina (Antiquarium), Teggiano (Museo di S. Pietro), Padula (Museo della Lucania occidentale);

2. valorizzazione dei poli dell’itinerario dell’architettura e delle arti figurative: Teggiano (castello; chiese della SS. Pietà, di Santa Maria Maggiore, della SS. Annunziata, di S. Michele Arcangelo, di S. Antuono, di S. Martino, di S. Andrea; convento di San Francesco; chiesa e convento di S. Agostino; Seggio); Padula (Certosa); Sala Consilina (chiesa di S. Stefano); Polla (chiese di S. Nicola dei Greci, di S. Maria dei Greci, dei Cappuccini; santuario e convento di S. Antonio, Parco della rimembranza), Atena Lucana (santuario di S. Maria delle colombe, Palazzo Baracca), Sicignano (chiese di S. Giacomo e dei SS. Matteo e Margherita);

3. valorizzazione dei poli dell’itinerario delle tradizioni popolari (folklore, mestieri, sagre e feste, enogastronomia): Atena Lucana, Buonabitacolo, Casalbuono, Montesano, Monte San Giacomo, Padula, Pertosa, Polla, Sala Consilina, San Pietro, San Rufo, Sant’Arsenio, Sanza, Sassano, Teggiano); emergenze: Teggiano (museo degli usi e delle tradizioni del Vallo, museo delle erbe, museo diocesiano);

4. valorizzazione dei poli degli itinerari naturalistici: zone montane del Corticato e del Cervati, faggeto del monte Motola, Cerreta di Buonabitacolo, sito alto di Sala Consilina, grotte, siti carsici di Polla e del Cervati, parco delle risorse idriche sotterranee, siti speleologici; centro di studi naturalistici del parco del Cilento (Sanza).

L’investimento totale relativo al progetto ammonta a circa 10,9 milioni di euro e si articola in interventi prevalentemente di breve termine.

 

Concorso di idee per il riequilibrio ambientale e la valorizzazione delle risorse del Vallo di Diano

 

 

Progetto turismo

 

Il Progetto turismo prevede due maggiori interventi polarizzati:

1. il parco comprensoriale del tempo libero: sito nell’area centrale del parco fluviale del Tánagro, comprende attrezzature per il tempo libero, l’accoglienza e le attività sportive, a costituire un forte richiamo per un turismo che dovrà di necessità evolvere verso l’incremento degli arrivi e delle presenze nella struttura ricettiva alberghiera e della stessa stanzialità. Il parco potrà ospitare, per tali fini, esercizi alberghieri e complementari oltre ad attrezzature per il ristoro, l’accoglienza e il tempo libero, lo sport e le attività motorie. Per queste ultime, in particolare, si propongono un impianto acquapark, piscine, campi di tennis, pallavolo, palestra e fitness, attrezzature specifiche correlate con la fruizione del parco fluviale e per l’equitazione;

2. il parco sportivo: sito nel territorio di San Rufo, comprende attrezzature ricettive (foresteria, ristorante, bar) e per la pratica motoria ed agonistica (palestre, fitness) ad integrazione dell’esistente centro sportivo. L’impianto di maggiore rilievo è un campo di golf da 18 buche comprendente, oltre agli spazi sportivi (campi pratica, percorsi di golf, aree di putting greens e di pitching greens) le classiche strutture ricettive (club house, foresteria) ed i servizi di supporto e di accoglienza per il pubblico. L’interesse che si attribuisce a quest’impianto sotto i profili della valorizzazione ambientale e della incentivazione dei flussi turistici di fascia medio-alta in tutto l’anno, risponde ad un’avvertita carenza di offerta nel Mezzogiorno, cui ben potrebbe rispondere un impianto nel Vallo, stanti i caratteri ambientali del comprensorio, il bacino di forti potenzialità turistiche (che comprende le eccezionali risorse paesistiche del parco del Cilento, di Val d’Agri, del golfo di Policastro), la buona accessibilità, ulteriormente migliorabile con il proposto recupero dell’aviopista di Teggiano e gli interventi programmati sulla rete autostradale. Inoltre, misure ed interventi diffusi nei centri storici, propongono iniziative ad incremento della ricettività turistica urbana (meublés, ostelli per il turismo giovanile, alloggi bed and breakfast) e nelle porte del Cilento (San Rufo, Sanza) e di Val d’Agri (Atena Lucana, Buonabitacolo, Montesano), nonché attrezzature per l’escursionismo scolastico, campings, villaggi-tenda, attrezzature per la pratica equestre.

In sintesi, assunte opzioni di sviluppo della funzione turistica, attraverso il sostegno e la qualificazione dell’offerta ricettiva e dei servizi per il tempo libero, lo sport e le attività motorie, il progetto propone le misure:

1. ambiti orientativi di funzioni turistiche, sportive e ricreative: parchi tematici nei paesaggi collinari, nella pianura fluviale e nei centri urbani;

2. parco comprensoriale del tempo libero: attrezzature ricettive, agriturismo, centro commerciale, fast food, ristorante, bar, discoteca; impianti sportivi e per il tempo libero, acquapark, piscine, equitazione e percorsi equestri, piste ciclabili; centro pesca sportiva;

3. parco sportivo (San Rufo): golf, campo gare e campo pratica (seconda priorità) e integrazione impianti del centro sportivo;

4. ambiti orientativi di interventi nei centri urbani, a sostegno di offerta ricettiva (meublés, ostelli per turismo giovanile; bad and breakfast): Padula, Polla, Sala Consilina, Sanza, Sassano, Teggiano, porte del parco del Cilento e Vallo di Diano (San Rufo, Sanza) e della Val d’Agri (Atena Lucana, Buonabitacolo, Montesano): impianti per l’escursionismo scolastico, camping, villaggi-tenda; attrezzature per il turismo equestre. 

L’investimento totale relativo al progetto, di circa 44,67 milioni di euro, si articola in interventi di breve e medio termine.

 

 

Progetto sistemi della produzione

 

Il sistema agricolo-zootecnico, strutturalmente arretrato e caratterizzato da elementi organizzativi obsoleti, si articola, in relazione alle condizioni pedo-climatiche, in tre scenari agricoli:

1. dei seminativi (colture foraggere, cereali e colture ortive) nel fondovalle;

2. delle colture arboree (soprattutto dell’olivo) nella zona collinare;

3. di prati, pascoli permanenti e castagneti, nella zona montana. 

Il comparto zootecnico, principale fonte reddituale e occupazionale dell’attività primaria, fonda soprattutto sull’allevamento di bovini da latte, ovini, caprini e suini. L’indirizzo zoo-economico bovino da latte costituisce, e costituirà in futuro, l’unico realisticamente perseguibile, sia per i legami con le tradizioni colturali di un’imprenditoria che riesce a mantenere un carico zootecnico per ettaro di superficie agricola utile, superiore anche a quello di zone più favorite, sia per l’indotto che alimenta (latterie e caseifici), tra le risorse economiche ed occupazionali più importanti per l’intero comprensorio, sia per la mancanza di alternative produttive tecnicamente ed economicamente valide. In questa direzione si muove il progetto che propone, per rivitalizzare il comparto, la ristrutturazione produttiva e commerciale della filiera lattiero-casearia. 

In senso generale, per consentire al settore primario di contribuire allo sviluppo integrato del comprensorio, il progetto coniuga misure organizzative, tecniche e di marketing nazionale (dai programmi di ristrutturazione aziendale per ridurre i costi di produzione, alla promozione dei prodotti agricoli ed agroalimentari, al marchio di qualità per i prodotti tipici e biologici) ad interventi sul territorio (dal potenziamento della rete irrigua, al centro di sviluppo zootecnico, alla protezione delle aree di difesa delle biodiversità floro-faunistiche). Il restauro del paesaggio rurale si affida al recupero dei suoi elementi architettonici (strade poderali, manufatti rurali), interagendo sinergicamente con gli interventi di recupero di masserie, poderi e fabbriche rurali, per l'agriturismo. 

In sintesi, assunte opzioni di sostegno delle produzioni e della commercializzazione dei prodotti, il progetto propone le seguenti misure:

1. attrezzatura produttiva del fondovalle: interventi sul sistema agricolo e zootecnico;

2. utilizzazione di masserie, poderi e fabbriche rurali per usi agrituristici;

3. salvaguardia/restauro degli elementi architettonici del paesaggio, strade poderali e manufatti rurali;

4. interventi in zona pedemontana: colture arboree (ulivi, viti);

5. interventi in zona montana (pascoli permanenti e boschi);

6. definizione dell’ambito orientativo di insediamento del centro di coordinamento zootecnico e formazione professionale (Buonabitacolo);

7. attrezzatura e mitigazione dell’impatto ambientale di insediamenti produttivi esistenti (Polla);

8. definizione di ambiti orientativi di insediamento di nuovi impianti e di commercializzazione (in piano degli insediamenti produttivi): Atena Lucana, Buonabitacolo, Caggiano, Padula, Sala Consilina, San Pietro al Tánagro;

9. nuovo centri di commercializzazione (Buonabitacolo);

10. definizione di ambiti orientativi di insediamento di laboratori pilota artigianali (Casalbuono, Sala Consilina, Teggiano, Padula).

L’investimento totale relativo al progetto, di circa 43,12 milioni di euro, si articola in interventi di breve e medio termine.

 

 

Progetto mobilità

 

La proposta di assetto del sistema dei trasporti si articola in due componenti: i collegamenti a scala regionale e nazionale ed i collegamenti interni al Vallo ed a scala intercomunale.

L’inserimento nel contesto nazionale e regionale è garantito: 

- dall’autostrada Salerno-Reggio Calabria (A3), elemento del corridoio plurimodale tirrenico previsto nel piano generale dei trasporti: permette tutti gli spostamenti su gomma (passeggeri e merci) tra i comuni del Vallo ed il resto della regione e dell’Italia;

- dalla presenza delle due direttrici stradali con giacitura est-ovest di collegamento con il Cilento e la valle dell’Agri: la prima, rappresentata dalla Ss 166 verso Roccadaspide e dalla Ss 598 verso Potenza, all’altezza di Atena Lucana; la seconda all’altezza di Buonabitacolo e Montesano, rappresentata dalla Ss 157 verso il Cilento meridionale e dalla Ss 103 verso Moliterno; sul versante del Cilento le due direttrici identificano le porte di accesso al parco (San Rufo e Sanza);

- dalla linea Fs Battipaglia-Potenza-Taranto che si innesta nella linea tirrenica Salerno-Battipaglia-Reggio Calabria, elemento su ferro del corridoio plurimodale tirrenico: i centri del Vallo sono collegati con la stazione di Sicignano attraverso il sistema di trasporto locale di cui si dirà di qui a breve;

- da un aeroporto locale da realizzare ristrutturando e potenziando la pista esistente a Teggiano.

I collegamenti locali si avvalgono innanzitutto dell’esistente rete stradale statale e provinciale messa a norma per quanto riguarda caratteristiche geometriche e funzionali, l’arredo ed il verde.

Su questa infrastruttura si propone di attivare un sistema di trasporto pubblico su gomma del tipo dial-a-bus consistente in una rete di collegamenti tra tutti i centri abitati (comuni, frazioni, case sparse) gestita con autobus di piccole dimensioni e non inquinanti (motori a metano, ad esempio), con percorsi e orari non predeterminati ma definiti in tempo reale su richiesta dell’utenza. I passeggeri avrebbero accesso a chioschi telematici per ricevere informazioni sullo stato del sistema e prenotare il passaggio di un veicolo per raggiungere la destinazione desiderata.

La proposta prevede un centro di controllo e gestione che, con l’ausilio di apposito software, soddisferebbe le singole richieste dando notizia all’utente sui tempi di attesa e di viaggio.

Un impianto del genere, già sperimentato in altre valli italiane, coniugherebbe il comfort, la frequenza, l’affidabilità, il servizio porta-a-porta, propri dell’auto individuale, con l’economicità, il basso inquinamento atmosferico, il rispetto del paesaggio e dei valori storico-monumentali propri del trasporto pubblico.

Il progetto propone una struttura di rete, data la conformazione allungata del Vallo, con un asse portante costituito dalla Ss 19 o dalla linea, oggi dismessa, Sicignano-Lagonegro. 

Quest’ultima, previo studio di fattibilità, potrebbe essere riattrezzata come linea tranviaria e costituire il vettore per il percorso centrale di tutti gli spostamenti che, nella maggior parte dei casi, avrebbero origini e destinazioni nei centri dei comuni. L’integrazione tra linea su ferro, autobus e automobili andrebbe garantita dalla predisposizione di nodi intermodali dotati di fermate attrezzate e parcheggi.

In sintesi, assunte opzioni di efficienza delle reti della mobilità e delle attrezzature per il trasporto pubblico, il progetto propone le seguenti misure:

1. interventi per il riuso dell’aviopista di Teggiano (turismo, protezione civile ed ambientale, soccorso);

2. messa a norma della viabilità primaria: strade statali e provinciali; viabilità locale: attivazione di trasporto pubblico su gomma dial-a-bus, chioschi telematici e centro di controllo-gestione;

3. asse portante su ferro del sistema urbano, nodi intermodali, parcheggi.

L’investimento totale relativo al Progetto mobilità, di circa 6,7 milioni di euro, si articola in interventi di breve e medio termine.

 

Tavola riassuntiva della proposta denominata 2 2000 1 del concorso di idee per il riequilibrio ambientale e la valorizzazione delle risorse del Vallo di Diano

 

 

 

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