Numero 3 - 2001

 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Semplificazione ed accelerazione nei processi di trasformazione edilizia


Roberto Gerundo


La Regione Campania ha anticipato il varo della legge urbanistica con l’approvazione di una normativa dai caratteri fortemente operativi, che viene integralmente riportata con una breve nota di accompagnamento di Roberto Gerundo. Le procedure per il rilascio delle concessioni edilizie vengono snellite, sono semplificati gli iter burocratici per la realizzazione di parcheggi, rimodulate competenze amministrative e chiariti aspetti interpretativi di vigenti dispositivi di legge. Non sono mancate le polemiche politiche ed istituzionali sui contenuti e sulle modalità della sua approvazione.

 

 

 

 

 

TESTO APPROVATO IN CONSIGLIO REGIONALE IL 9/10/2001 

 

 

 

 

 

 

La legge approvata dal Consiglio regionale il 9 ottobre 2001 è stata vistata solo agli inizi di dicembre dal commissario di governo, al suo ultimo atto di controllo dopo che la riforma federalista recentemente confermata dal referendum del 7 ottobre scorso ne ha cancellato le funzioni. 

Essa richiederebbe un’ampia ed articolata disamina, essendo non di poco conto le novità in essa contenute, in anticipazione ed anche in ulteriore avanzamento rispetto alla cosiddetta legge obiettivo che il Parlamento avrà licenziato, con ogni probabilità, entro la fine del 2001.

Ci si ripropone, nel prossimo numero di , di approfondire le relazioni e le implicazioni che la imminente normativa statale, oltre al testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia di cui al Dpr 380/2001, comporteranno sui contenuti e sulla operatività della legge regionale approvata.

Appare viceversa opportuno cogliere, in questa sede, il portato strategico dell’iniziativa nei settori dell’urbanistica e dell’assetto del territorio elaborato dalla Giunta di una regione riconosciuta, sin dalla sua istituzione, correntemente in ritardo rispetto ai risultati conseguiti da numerose altre regioni italiane.

Nel precedente numero della rivista si è presentata una prima proposta di piano urbanistico territoriale, in questo, il disegno di legge urbanistica.

La Ragione Campania tenta, quindi, di incamminarsi lungo l’impervio sentiero del controllo del territorio, utilizzando gli strumenti di cui è tuttora carente.

Contemporaneamente, forza con successo i tempi riuscendo ad approvare norme che semplificano ed accelerano procedure edilizie, chiariscono aspetti interpretativi, decentrano competenze.

Norme, diremmo, chirurgiche, mutuando una metafora che sostiene la preferenza per l’uovo oggi rispetto alla gallina domani, o, ancora meglio, dell’uovo oggi e della gallina subito dopo.

Il tutto s’inquadra in una dinamica istituzionale regionale che non è certo delle più rassicuranti, costellata di intoppi e sfilacciamenti, di critiche e distinguo, come dimostrato dal contenzioso sollevato, sulla leggina che qui si presenta, da parte della stessa maggioranza che sostiene la Giunta regionale, che n’è stata la promotrice.

Il suo pregio, al di là dei contenuti di dettaglio, che potranno essere anche migliorabili, sta nell’avere sfondato il muro di un fondamentalismo urbanistico che pervade buona parte della cultura politico-amministrativa nel settore e che ha finito per allontanare le giuste esigenze di tutela del territorio dalle aspettative di legittimo uso dello stesso da parte delle popolazioni insediate; che ha garantito l’immobilismo strumentale delle burocrazie degli enti locali preferendolo alla loro responsabilizzazione nelle attività di verifica e controllo.

Ma se nella politica regionale l’uovo comincia ad esserci, si rimane in attesa, a tempi brevi, di un concreto rilancio della capacità di pianificazione e gestione del territorio da parte degli enti locali.

La Regione Campania deve rapidamente provvedere a creare le condizioni di tale rilancio, unico scenario in cui le categorie della semplificazione ed accelerazione, da virtuose, finiscono col generare mostri.

 

 

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