Numero 10/11 - 2005

 

Piani e programmi  

 

Area Vasta n. 10/11 Luglio 2004 - Giugno 2005 Anno 6

numero 10/11  anno  2005

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In copertina Lello Lopez,

Da lontano, 2004

acrilico su tela, cm 40x30.

Fotografia di Vince Gargiulo

 

ISSN 1825-7526

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Carla Eboli


 

Prosegue il monitoraggio dei piani e dei programmi di competenza dei comuni salernitani e delle attività istituzionali di controllo degli enti sovraordinati, provinciale e regionale. Carla Eboli esamina i provvedimenti di interesse urbanistico pubblicati nel II semestre 2004. consultare La consueta raccolta degli estremi dei provvedimenti amministrativi

 

 

In questo numero di areAVasta si è deciso di prendere in esame i provvedimenti amministrativi resi nel II semestre 2004 e, in particolare, quelli pubblicati sui Burc dal n. 32 del 5.7.2004 al n. 64 del 27.12.2004, per un totale di 101 atti che hanno interessato i comuni della Provincia di Salerno.

Iniziamo con l’esaminare i provvedimenti che interessano i nuovi strumenti urbanistici.

Solo 12 comuni sui 158 dell’intera Provincia di Salerno, sono interessati da procedure che si riferiscono ai nuovi strumenti urbanistici e, in particolare, solo 4 riguardano nuovi piani regolatori generali. Il Comune di Padula, che aveva visto il nuovo strumento urbanistico generale non ammesso al visto di conformità da parte della comunità montana sul finire del 2003, ha approvato un nuovo piano regolatore generale (Prg), mentre i Comuni di San Valentino Torio e Pollica hanno ottenuto, per il loro piano, il visto di conformità con prescrizioni da parte della regione. L’altro controllo di conformità, espresso questa volta dalla comunità montana penisola amalfitana, riguarda il Prg del Comune di Positano, dove si pone l’attenzione sul rapporto che lo stesso deve avere con il piano urbanistico territoriale.

Per quanto concerne i nuovi piani attuativi, 11 sono i provvedimenti meritevoli di nota, relativi a 7 adozioni, 3 approvazioni ed un unico controllo di conformità. Dalla lettura dei dati si palesa ancora una volta che il numero di provvedimenti che riguardano i piani di lottizzazione convenzionata (Plc) hanno una maggiore diffusione (ben 8 su 11) rispetto sia a piani di recupero (2 su 11) e l’adozione di nuovi regolamenti edilizi (1 su 11). Nello specifico vediamo che, il Comune di Pellezzano ha adottato ben 3 Plc nello stesso periodo sul finire del 2004, invece l’approvazione del Plc di Pontecagnano avviene per decorrenza dei termini. Continua, invece, la politica del recupero nel Comune di Cava de’ Tirreni, infatti si integra ai precedenti provvedimenti, del 2003 e del primo semestre del 2004, un ulteriore intervento di recupero.

Venendo a esaminare più da vicino le varianti ordinarie dei Prg, non possiamo fare a meno di notare il dato statistico: 12 i comuni interessati, 16 provvedimenti adottati. Di questi, 11 sono i provvedimenti che si riferiscono a varianti ordinarie dello strumento di pianificazione generale (Prg o PdiF) e 5 riguardano i piani attuativi. In particolare tra gli atti che concernono le varianti ordinarie degli strumenti di pianificazione generale, 7 sono le adozioni, 2 le approvazioni e 2 i controlli di conformità. Dette adozioni riguardano i Comuni di Altavilla Silentina, Ogliastro Cilento, Fisciano, Pagani, Sant’Egidio dei Monti Albini e Salerno (2). Quest’ultimo ha adottato la variante al Prg per la costruzione di 30 alloggi Iacp sia nel quartiere Mariconda sia in località Cappelle. Le approvazioni, invece, riguardano entrambe il Comune di Pontecagnano e precisamente una è relativa alla realizzazione di un complesso denominato “Oasi della spiritualità con annesso studi biblico-liturgico-pastorali”, che interessa l’area limitrofa al Seminario metropolitano, l’altra ha a oggetto una zona destinata allo sviluppo di attività artigianali e commerciali.

Per quel che concerne le varianti ordinarie di strumenti attuativi, abbiamo 3 adozioni e 2 approvazioni. Nello specifico si nota che 2 adozioni su 3 riguardano piano di recupero (Cava de’ Tirreni e San Mango Piemonte) mentre l’altra interessa un piano per l’edilizia economica e popolare (Salerno).

Veniamo ora a esaminare la parte più cospicua del lavoro svolto in questi ultimi mesi dai diversi enti per quanto di loro competenza (regione, provincia, comunità montane e comuni).

Figura 1 - Evoluzione dei provvedimenti assunti dagli enti (regione, provincia, comunità montane e comuni) relativamente ai nuovi strumenti  nel II semestre 2004

 

Tabella 1

 

Si palesa una certa predilezione alla modifica dell’assetto del territorio non mediante l’utilizzo di strumenti canonici, ma con la creazione di norme ad hoc che rendono, a volte, più snella la procedura e riducono i tempi di attuazione. Diamo, infatti, alcune cifre: 38 comuni interessati da 70 provvedimenti, di cui 4 riguardano la legge 1/1978, 31 l’art. 5 del Dpr 447/1998, 3 l’art. 13 della Lr 1/2000 e 32 provvedimenti di varia natura. Come già più volte notato, il procedimento che più interessa il territorio della Provincia di Salerno è senza alcun dubbio quello previsto dall’art. 5 del Dpr 447/1998. C’è da chiedersi perché i comuni, che dimostrano un così alto bisogno di aree per lo sviluppo produttivo, non si attivino a proporre piani per gli insediamenti produttivi, anziché ostinarsi a modificare con varianti puntuali l’assetto del territorio, senza un disegno preciso, pur consapevoli dei rischi che questo può comportare.

Figura 2 - Evoluzione dei provvedimenti assunti dagli enti (regione, provincia, comunità montane e comuni) relativamente alle varianti ordinarie nel II semestre 2004

 

Tabella 2

 

Ma è giusto guardare questi dati e superficialmente emettere sentenze di giudizio sul modus operandi dei comuni? L’istituzione dello sportello unico ha comportato lo snellimento procedurale, con conseguente riduzione drastica dei tempi burocratici, portando uno stesso atto ad essere esaminato, nel corso di pochi mesi, da diversi enti, sia per l’adozione o approvazione da parte del comune, sia per i controlli di conformità da parte della regione. Quindi, a 31 provvedimenti non corrispondono 31 diverse varianti puntuali ma molte di meno perché, spesso, è sempre la stessa pratica che, nel giro di pochi mesi, è stata esaminata da diversi enti e ha proceduto il suo cammino in modo celere. Poiché gli impianti produttivi sono la forza motrice di un territorio, la scelta delle comunità locali è chiara: a fronte di un lungo iter burocratico-temporale, conseguenza di procedure ordinarie per l’assetto del territorio, quale può essere un piano per gli insediamenti produttivi, si preferisce apportare delle modifiche puntuali ma che non fermino l’attività produttiva per un tempo irragionevole.

Figura 3 - Tipologie di provvedimenti assunti nel II semestre 2004

 

Tabella 3

 

Tra le tante proposte di variante puntuale (art. 5 Dpr 447/1998) che interessano i nostri comuni, c’è da segnalare l’iniziativa congiunta di tre comuni, quali San Rufo, Sant’Arsenio e San Pietro al Tanagro che, riunitisi, hanno deciso di dar vita ad un’unica proposta per la realizzazione di una sala convegni e ricevimenti a servizio di un insediamento produttivo.

Figura 4 - Tipologia degli atti pubblicati nel II semestre 2004

 

Tabella 4

 

Sotto la voce altro c’è da segnalare l’impiego, per ben 2 volte, della Lr 3/1996 da parte del Comune di Salerno che prevede l’utilizzo di programmi integrati rivolti ad ambiti di edilizia preesistente ai fini della riqualificazione urbanistica edilizia e ambientale di aree centrali urbane e di periferie degradate, e interessa l’area Mcm spa ed ex Salid entrambe in località Fratte.

Tabella 5.1

 

Sono, altresì, da segnalare i pareri della commissione tecnico-istruttoria della regione per la valutazione di impatto ambientale che sono stati ben 18, di cui 5 hanno interessato il Comune di Rofrano e 4 quello di Pertosa.

Tabella 5.2

 

È, infine, opportuno rilevare il numero elevato (4) di riperimetrazioni e riclassificazioni di aree da parte dell’autorità di bacino interregionale del fiume Sele che hanno interessato i Comuni di Sacco, San Rufo, Aquara, Castel San Lorenzo, mentre l’autorità di bacino del Sarno ha approvato uno studio idraulico per l’individuazione delle sottofasce B1, B2, B3 nel territorio di Nocera Inferiore.

Tabella 5.3

 

A questo punto volendo riassumere brevemente il lavoro svolto dai vari enti notiamo che la Regione Campania ha emesso 51 provvedimenti di cui 13 decreti del presidente della giunta, 20 decreti della Giunta regionale e infine 18 decreti dell’assessore alle politiche territoriali e ambiente della giunta regionale. Dall’altra parte, mai come in questo semestre, la Provincia di Salerno non ha provveduto a emanare alcun provvedimento, le comunità montane hanno espresso solo 2 pareri di conformità, mentre i comuni si sono attivati a proporre e approvare per un totale di 42 volte.

 

 

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