Nell’ultimo decennio i numerosi cambiamenti
del tessuto socio-economico dei comuni della
Valle dell’Irno hanno indotto radicali
modifiche sulla struttura della domanda di
mobilità dell’area, modifiche che si sono
ripercosse e si ripercuotono giornalmente
sul sistema viario locale nonché sulla
direttrice Salerno-Avellino e
sull’autostrada A30. In questo scenario,
oltre ai fenomeni strettamente correlati
alla costante e continua crescita
dell’Università di Salerno, si pensi alla
prossima costruzione della Città dei
giovani presso Baronissi e alla
possibile fondazione della Facoltà di
Medicina, non si possono trascurare gli
impatti e le esigenze che deriveranno
dall’insediamento di una piattaforma
logistica presso Mercato S. Severino e dalla
realizzazione della stazione della linea ad
alta velocità/capacità in prossimità di
Pellezzano. A fronte delle suddette esigenze
emerge chiaramente che la capacità di
trasporto offerta dalle infrastrutture
esistenti non è in grado di assorbire
sostanziali incrementi di domanda e, in
particolare, gli attuali servizi di
trasporto collettivo non garantiscono un
livello di servizio né competitivo con
l’auto né affidabile.
Al fine di limitare gli effetti della nuova
mobilità generata e di favorire uno sviluppo
sostenibile del territorio è possibile
individuare tre obiettivi prioritari:
1. decongestionare il raccordo autostradale;
2. aumentare l’accessibilità su trasporto
collettivo da e verso il campus di Fisciano
dell’Università di Salerno;
3. aumentare l’accessibilità su trasporto
collettivo da e verso la stazione dell’alta
velocità che dovrebbe sorgere nei pressi di
Pellezzano.
Alla luce delle problematiche citate e in un
contesto in cui è difficile immaginare nuovi
interventi sulle esistenti arterie stradali
(oltre a quelli già realizzati o previsti -
allargamento dello svincolo di Fratte, nuovo
svincolo a servizio del Comune di Fisciano e
dell’Università di Salerno e adeguamento del
raccordo autostradale), una possibile
soluzione al problema deve essere ricercata
all’interno di strategie di intervento sul
sistema di trasporto collettivo. Proprio in
questo scenario si inserisce l’idea di
adeguare e potenziare la linea ferroviaria
che si sviluppa tra Salerno e i comuni della
Valle dell’Irno e tra Mercato S. Severino e
Avellino. A tal proposito la Regione
Campania, la Provincia di Salerno e
l’Università degli Studi di Salerno con la
partecipazione di Rete ferroviaria italiana,
del Comune di Salerno e dei comuni della
Valle dell’Irno hanno promosso uno studio
finalizzato a valutare la fattibilità
tecnica ed economica dell’intervento. Le
ipotesi di intervento prese in
considerazione sono state:
a) l’adeguamento della linea esistente
mediante elettrificazione e rimozione dei
passaggi a livello in modo da consentire
l’utilizzo dei treni metropolitani di ultima
generazione (Minuetto), minori tempi di
viaggio ed un servizio più frequente (un
treno ogni 20 minuti);
b) una variante di tracciato tra Baronissi e
Mercato S. Severino e la costruzione di
nuove stazioni delle quali una a servizio
del campus di Fisciano dell’Università di
Salerno ed una a servizio della Città dei
giovani presso Lancusi. La stazione presso
il campus universitario, in particolare,
sorgerà in prossimità dell’attuale terminal
bus e sarà a servizio anche dell’abitato di
Fisciano.
Accanto al nuovo tracciato si prevedono
nuovi servizi che consentiranno collegamenti
ogni 20 minuti tra i comuni già serviti
dalle linee della Circumsalernitana (Salerno
e i comuni della Valle dell’Irno), un
collegamento diretto tra Avellino e Salerno
e collegamenti diretti tra il campus
universitario di Fisciano e i Comuni di
Salerno, Avellino e della Valle dell’Irno.
Nell’ambito dello studio1 il
gruppo di Sistemi di trasporto del
Dipartimento di Ingegneria civile
dell’Università di Salerno ha curato la
modellazione dei principali effetti sulla
domanda di mobilità potenzialmente
inducibili dalla realizzazione del
collegamento ferroviario. In questa ottica
il presente lavoro schematizza la
metodologia adottata e i principali
risultati della simulazione del sistema di
trasporto.
Inquadramento territoriale
La simulazione di un sistema di trasporto
non può prescindere dalla definizione del
contesto geografico in cui lo spostamento
avviene e dalla definizione delle zone tra
cui esso si realizza. Se il contesto
geografico usualmente è definito come la
porzione di territorio all’interno della
quale si ritiene che si esauriscano gli
effetti provocati da possibili interventi
sul sistema dell’offerta di trasporto, la
zonizzazione è la discretizzazione dell’area
di studio in zone di traffico tra cui si
desidera simulare le interazioni e i
relativi impatti sul sistema di trasporto.
In questo studio l’area di studio è stata
definita distinguendo due aree geografiche
omogenee in funzione della possibile
influenza che il nuovo collegamento
ferroviario potrà indurre su di esse. In
quest’ottica sono state individuate:
- un’area di progetto, ovvero quell’area
all’interno della quale si ritiene che le
caratteristiche della domanda di mobilità
saranno influenzate dagli interventi sul
sistema dell’offerta di trasporto.
- un’area di influenza, definita
dalle realtà territoriali non direttamente
coinvolte dagli scenari di progetto, ma solo
potenzialmente influenzabili dagli scenari
di intervento e/o che utilizzano le
componenti dell’offerta di trasporto in
esame.
La suddivisione proposta è funzionale alla
distinzione di ambiti territoriali omogenei
che, da un punto di vista prettamente
trasportistico, è ragionevole analizzare e
simulare separatamente e con livelli di
dettaglio diversi.
L’area di progetto coincide con
l’ambito territoriale che include tutti i
comuni serviti dall’attuale servizio della
Circumsalernitana e da tutti i comuni che lo
saranno negli scenari di intervento. Come
già introdotto nei paragrafi precedenti, gli
obiettivi di intervento sono la
riqualificazione e potenziamento della
tratta Salerno-Fisciano-Mercato S.
Severino-Avellino e l’estensione del
servizio ai Comuni di Pontecagnano e
Battipaglia. In questo scenario è possibile
individuare diversi sotto-insiemi di realtà
comunali che, a diversi livelli, sono
direttamente influenzati dal progetto (Figura
1 e Tabella 1):
Figura 1 - Area di progetto |
|
|
- i comuni sulla direttrice Salerno-Mercato
S. Severino: Salerno, Pellezzano, Baronissi,
Fisciano, Mercato S. Severino;
- i comuni sulla direttrice Mercato S.
Severino-Avellino: Solofra, Serino, Montoro
Inferiore, Atripalda e Avellino;
- i comuni sulla direttrice Nocera
Inferiore-Mercato S. Severino: Nocera
Inferiore, Codola, Castel S. Giorgio
Roccapiemonte;
- i comuni che non appartengono ad alcuna
direttrice ma che avranno accesso al
servizio: Cava de’ Tirreni, Vietri sul Mare,
Pontecagnano e Battipaglia.
Per i suddetti comuni è necessario tenere
conto di tutti i generatori/attrattori di
mobilità che sono potenzialmente
influenzabili dagli interventi previsti sul
sistema dell’offerta di trasporto, ovvero
quelle realtà territoriali che, benché
appartengano ad un comune,
generano/attraggono flussi di domanda tali
da richiedere di essere analizzati
separatamente (Tabella 1). A questa
categoria appartengono le seguenti località,
peraltro sede di nuove stazioni:
Baronissi-Città dei giovani,
Fisciano-Lancusi, Fisciano-Campus, Mercato
S. Severino-Est.
All’area di influenza appartengono
tutte le realtà territoriali che
interagiscono con i comuni dell’area di
progetto e le cui caratteristiche dello
spostamento sono potenzialmente
influenzabili dal collegamento ferroviario.
Appartengono a questa area tutti i comuni
che attraggono o emettono flussi di domanda
da o verso almeno un comune dell’area di
progetto. Seguendo questa
classificazione è necessario distinguere le
interazioni tra comuni e le interazioni con
il campus di Fisciano. Nel primo caso ci si
è basati sulle matrici origine-destinazione
provinciali, nel secondo caso sono state
utilizzate le informazioni relative alla
distribuzione geografica degli iscritti
all’Università di Salerno. Dall’analisi
delle matrici provinciali (cfr. Piano
provinciale dei trasporti – Ppt – della
Provincia di Salerno) emergono chiaramente
le forti interazioni con la Provincia di
Salerno, Napoli e Avellino, a cui si devono
aggiungere quelle riguardanti il bacino di
utenza/influenza dell’Università di Salerno.
L’Università di Salerno, infatti,
rappresenta uno dei maggiori attrattori di
mobilità (circa il 10% della mobilità di
tipo extra-urbano della Provincia di
Salerno) e, soprattutto, è una delle
destinazioni che maggiormente vedrà
accrescere, con il nuovo collegamento
ferroviario, la propria accessibilità da e
verso le realtà territoriali regionali. La
sua ubicazione esterna da un tessuto urbano
e la posizione quasi baricentrica rispetto
ai Comuni di Avellino e di Salerno fanno sì
che il bacino d’utenza vada ben al di là dei
confini della Provincia di Salerno,
coinvolgendo un territorio ben più vasto che
comprende aree più o meno estese delle
Province di Napoli, Avellino, Benevento e
Caserta. A partire dai dati sugli iscritti
emerge che la maggior parte degli iscritti
appartiene alla Provincia di Salerno (68%) e
alla Provincia di Avellino (15%),
interessante risulta il 12% degli iscritti
afferenti alla Provincia di Napoli così come
l’influenza sulle Province di Caserta (3%) e
Benevento (2%).
Incrociando le considerazioni fatte sulle
matrici di domanda provinciale e le
precedenti considerazioni sul campus di
Fisciano è chiaro che le zone a forte
interazione con l’area di progetto sono le
Province di Salerno, Avellino e buona parte
della Provincia di Napoli. In un siffatto
scenario, tuttavia, è ragionevole estendere
l’area di studio all’intero territorio
regionale, tenendo conto che: (a) il futuro
collegamento si inserirà nel sistema di
metropolitana regionale, (b) l’Università è
in fase di forte espansione e (c)
l’Università di Salerno ha un numero di
iscritti non nullo nelle Province di
Benevento e Caserta (attualmente esistono
collegamenti diretti con i capoluoghi
Caserta e Benevento).
Se l’area di studio consente di delimitare
geograficamente il problema, l’esigenza di
rappresentare la domanda di mobilità
mediante relazioni origine-destinazione
rende necessaria una discretizzazione di
questa area in zone di traffico.
Benché sia chiaro che il processo di
zonizzazione normalmente è funzione del
livello di dettaglio che si decide di
adottare per la rappresentazione del sistema
di offerta, in questo lavoro la
discretizzazione adottata è scaturita dalla
necessità di utilizzare differenti modelli
per simulare differenti aliquote di domanda.
A tal fine è stata utilizzata la
zonizzazione proposta nello studio sul
Progetto di sistema di metropolitana
regionale (Regione Campania, Assessorato
ai trasporti, 2002) per l’intero territorio
regionale e la zonizzazione utilizzata nel
piano generale dei trasporti urbano per il
Comune di Salerno (53 zone). Ne deriva che
l’area di studio risulta suddivisa in 434
zone di traffico, dove i capoluoghi di
provincia, a loro volta, sono stati
suddivisi in più zone di traffico, in
proporzione al numero di abitanti e
all’estensione del territorio comunale:
Napoli in 27 zone, Avellino in 3 zone,
Benevento in 8 zone, Caserta in 4 zone,
Salerno in 53 zone.
Il modello del sistema di trasporto
Simulare il funzionamento di un sistema di
trasporto significa simulare il
funzionamento dei singoli sotto-sistemi e le
reciproche interazioni. Tutto ciò può esser
reso possibile mediante l’implementazione di
un sistema di modelli matematici che
consentono la stima della capacità di
trasporto offerta agli utenti (modelli di
offerta di trasporto), la stima delle
caratteristiche principali della domanda di
mobilità (modelli di domanda) e la stima
degli impatti della domanda sulle reti di
trasporto privato e/o collettivo ovvero la
stima del livello di servizio offerto
(modelli di assegnazione o interazione
domanda/offerta).
Il modello del sistema di trasporto
implementato si articola in:
- un modello di offerta di trasporto
individuale e collettivo per simulare gli
attributi di livello di servizio per tutte
le coppie origine-destinazioni appartenenti
all’area di studio;
- un modello di domanda per stimare i flussi
di domanda origine destinazione per i modi
di trasporto auto e collettivo (gomma e
ferro);
- un modello di interazione domanda-offerta
per stimare i flussi di utenti sugli archi
del sistema dell’offerta di trasporto
stradale e individuale.
Mentre il modello di offerta è stato
ereditato dallo studio del sistema
metropolitano regionale (Smr) e
integrato da un modello di offerta
(collettivo e individuale) implementato per
il Comune di Salerno, per quanto ha
riguardato la simulazione della domanda di
trasporto si è ipotizzata rigida la
emissione e la distribuzione degli
spostamenti e si è deciso di modellare la
sola scelta del modo di trasporto. Per
questa ultima è stata implementata
un’architettura modellistica caratterizzata
da soluzioni matematiche differenti al
variare del contesto geografico in cui si
svolgono gli spostamenti.
Benché l’area di studio coincida con
l’intera Regione Campania è necessario
evidenziare che le realtà territoriali
all’interno dell’area di progetto presentano
peculiarità che richiedono di essere
simulate con un livello di dettaglio diverso
da tutte le restanti realtà marginalmente
coinvolte dagli interventi. In questo
scenario sono state distinte tre aree, a
loro volta, modellate con un dettaglio
differente (Figura 2):
Figura 2 - Aree di simulazione
omogenee |
|
|
- Area 1: area potenzialmente
influenzata dagli scenari di progetto
(colore grigio). Appartengono a questa area
tutti i comuni della Regione Campania che
non presentano una forte interazione con i
comuni dell’area di progetto e/o, allo
stesso tempo, non sono interessati da un
sensibile miglioramento
dell’accessibilità/raggiungibilità in
seguito agli scenari di progetto;
- Area 2: area direttamente
influenzata dagli scenari di progetto
(colore azzurro). Appartengono a questa area
tutti i comuni dell’area di progetto e tutti
i comuni che con essa hanno interazioni
dirette. Benché sia difficile tracciare una
linea di demarcazione e al fine di mantenere
una certa omogeneità di confini provinciali,
l’area può farsi coincidere con i confini
della Provincia di Salerno e di Avellino;
- Area 3: area fortemente influenzata
dagli scenari di progetto (colore rosso).
Appartengono a questa area tutti i comuni
che sono sede di nuove stazioni e tutti i
comuni ad essi collegati dalla nuova tratta
ferroviaria. In questo caso è immediato
circoscrivere l’area al Comune di Fisciano e
a tutti i comuni serviti dal servizio
Circumsalernitana e appartenenti alla
direttrice ferroviaria Nocera
Inferiore-Mercato S. Severino e Mercato S.
Severino-Avellino.
Per facilitare la comprensione
dell’approccio perseguito si propone una
matrice (Tabella 2) rappresentativa
delle interazioni tre le aree definite in
precedenza e dei relativi modelli di
simulazione utilizzati.
Al fine di stimare i flussi di domanda sul
nuovo collegamento ferroviario è stato
indispensabile condurre indagini di mobilità
integrative. Benché il Ppt della Provincia
di Salerno e lo studio Progetto di
sistema di metropolitana regionale della
Regione Campania forniscano informazioni
utili e aggiornate sui flussi di domanda ad
una scala provinciale e/o regionale, è stato
necessario risalire a informazioni più
dettagliate sul campus di Fisciano e sugli
attuali flussi di passeggeri che utilizzano
il servizio della Circumsalernitana. In
particolare, sono emerse cinque esigenze
primarie: (a) una stima aggiornata dei
flussi passeggeri su auto, (b) una stima
aggiornata dei flussi passeggeri su autobus,
(c) una stima aggiornata, per linea e per
stazione, dei flussi passeggeri della
Circumsalernitana, (d) un’indagine
motivazionale funzionale a simulare la
variazione della ripartizione modale degli
utenti dell’Università di Salerno in
presenza della alternativa treno, (e)
un’indagine motivazionale funzionale a
calibrare e implementare un modello di
scelta del modo di trasporto per gli utenti
dell’Università di Salerno non serviti dal
nuovo servizio ferroviario.
In questa ottica sono state eseguite le
seguenti attività di indagine: nuovi
conteggi veicolari e passeggeri sia per il
campus sia per le stazioni della
Circumsalernitana direttamente interessate
da nuovo collegamento, un’indagine di tipo
preferenze dichiarate (revealed
preferences) ad un campione
statisticamente significativo degli utenti
(studenti e dipendenti) che frequentano il
campus di Fisciano, un’indagine di tipo
preferenze dichiarate (stated preferences)
ad un campione statisticamente significativo
degli utenti direttamente interessati al
nuovo collegamento ferroviario.
Per un’analisi dettagliata dei risultati
delle indagini si rimanda alla relazione
finale dello studio.
Il modello di simulazione dell’offerta di
trasporto
Il modello di offerta di trasporto è stato
implementato per stimare gli attributi di
livello di servizio (tempi e costi di
viaggio) per singola relazione
origine-destinazione (input dei
modelli di domanda) e per consentire la
stima dei flussi di passeggeri sui singoli
elementi infrastrutturali considerati,
congiuntamente ai modelli di domanda e di
interazione domanda-offerta.
Il modello di offerta utilizzato risulta
dall’unione di due sottomodelli: quello
urbano per la simulazione degli spostamenti
riferiti al Comune di Salerno e quello
regionale (Smr, 2002) per la simulazione
degli spostamenti riferiti alla restante
parte dell’area di studio.
La rete infrastrutturale ferroviaria è
costituita dai rami (ferroviari) di
collegamento tra le stazioni dell’area di
studio (Regione Campania). La rete delle
infrastrutture stradali è, invece,
costituita dalle strade e autostrade, urbane
ed extraurbane, sulle quali transitano linee
di trasporto collettivo su gomma ritenute
rilevanti ai fini della simulazione degli
spostamenti da e per l’area di progetto.
L’approccio seguito per la rappresentazione
dei servizi su ferro e su gomma
è del tipo per linee: le corse
relative ad uno stesso servizio sono
aggregate in un’unica linea; ad ogni linea è
quindi associata una frequenza pari al
numero totale di corse in partenza nella
fascia temporale considerata.
Complessivamente la rete risulta costituita
da 3.241 nodi e 9.298 archi, suddivisi tra
le diverse tipologie (Tabella 3).
Il periodo di riferimento considerato ai
fini della costruzione del modello d’offerta
è costituito dall’intervallo temporale
compreso tra le 7.00 e le 9.30 (fascia di
punta antimeridiana). Ai fini della
simulazione del sistema di trasporto
collettivo sono state pertanto considerate
tutte le corse ferroviarie e le corse delle
autolinee extraurbane il cui orario di
partenza ricade all’interno di tale fascia
temporale.
Il modello di simulazione di domanda
Secondo un approccio ormai consolidato nelle
pratiche applicazioni la stima dei flussi di
domanda, per ciascuna origine e destinazione
e per ciascun modo di trasporto, può essere
formalizzata matematicamente come il
prodotto di tre aliquote corrispondenti a
ciò che si è soliti definire dimensioni di
scelta:
diod[s,h,m]
= dio.[s,h]
×
pi[d/osh]
. pi[m/oshd]
dove:
diod[s,h,m],
flusso di utenti della categoria i,
che si sposta tra la zona o e la zona
d, (nell’unità di tempo) nella fascia
oraria h e con il modo m, è
espresso in funzione di:
- dio.[s,h]
flusso di utenti della categoria i
che si sposta dalla zona di origine o
per il motivo s e nella fascia oraria
h;
- pi[d/osh]
percentuale di individui di categoria i
che, spostandosi da o per il motivo
s nel periodo h, si recano
alla zona di destinazione d;
- pi[m/oshd]
percentuale di utenti di categoria i
che, spostandosi fra o e d per
il motivo s nel periodo h,
utilizzano il modo di trasporto m.
Il compito dell’analista è di stimare (per
ogni motivo, per ogni fascia oraria e classe
di utenza omogenea) le singole aliquote
scegliendo, tra un approccio di stima
diretta o stima da modello, il più efficace
ma allo stesso tempo più efficiente dal
punto di vista degli oneri di specificazione
e implementazione. Benché la modifica e il
miglioramento di un nuovo collegamento
ferroviario incidano significativamente
sull’accessibilità al territorio, la natura
dell’intervento e il contesto geografico in
cui esso avviene, inducono a ipotizzare che
solo i comportamenti di scelta del modo di
trasporto saranno fortemente influenzati da
tali modifiche. In questo scenario i flussi
di domanda origine-destinazione, ovvero i
comportamenti di scelta della destinazione e
i comportamenti di frequenza degli
spostamenti, si ipotizzano rigidi
rispetto alla variazione dell’accessibilità
al territorio, mentre la sola scelta del
modo di trasporto è simulata mediante un
approccio modellistico capace di stimare le
variazione delle ripartizioni modali al
variare degli attributi di livello di
servizio. Per ciascuna delle aree definite
in precedenza di seguito si propone una
breve descrizione delle soluzioni
modellistiche adottate.
Il modello di scelta modale alla scala
regionale
Come modello di scelta del modo di trasporto
per la simulazione degli spostamenti con
origine e/o destinazione interna alle
Province di Avellino, Benevento, Caserta e
Napoli si è utilizzato il modello di scelta
modale implementato durante gli studi per il
progetto di Smr (2002). I motivi dello
spostamento considerati sono stati
casa-lavoro, studio scuola superiore e altri
motivi; per ciascun motivo dello
spostamento, nel corso dello studio Smr, è
stato specificato un differente modello di
ripartizione modale. La calibrazione dei
modelli ovvero la stima dei parametri che in
essi compaiono, è stata effettuata in
maniera aggregata utilizzando i dati da
fonte disponibili (dati Istat, conteggi di
traffico, ecc.), a partire da stime relative
a modelli già esistenti. I modelli di scelta
modale considerati sono modelli di utilità
aleatoria di tipo Logit binomiale (Tabella
4).
Il modello di scelta modale alla scala
provinciale
Il modello è stato specificato e calibrato
nell’ambito delle attività di aggiornamento
del Ppt e del piano della viabilità
extraurbana della Provincia di Salerno, e
del relativo sistema informativo sui
trasporti a partire da un’indagine
motivazionale all’uopo progettata dal
Dipartimento di Ingegneria civile
dell’Università di Salerno ed effettuata
dalla società Iter. I modelli specificati
sono stati calibrati su informazioni di tipo
disaggregato (1.400 comportamenti di un
campione di utenti della Provincia di
Salerno) e differenti soluzioni
modellistiche sono state specificate al
variare del tipo e numero di variabili
utilizzate.
Per ciascuna soluzione modellistica
introdotta si è deciso di privilegiare lo
studio e la simulazione di un contesto di
scelta a due modi di trasporto, auto
e collettivo, trascurando le
alternative poco utilizzate quali il modo
moto, l’auto da passeggero e il
car-pool. Il modo collettivo tiene
conto dei servizi di trasporto su gomma
e su ferro esistenti tra le coppie
origine-destinazioni oggetto dell’indagine
ed è rappresentativo della migliore
soluzione disponibile. I motivi dello
spostamento considerati sono stati
casa-lavoro e casa-altri motivi, il motivo
casa-scuola è stato trascurato vista la
scarsa o totale non-disponibilità del modo
auto da parte dei potenziali decisori, il
motivo casa-università non è stato preso in
considerazione perché in possesso di modelli
specificamente sviluppati per il campus di
Fisciano dell’Università di Salerno. Comune
a tutte le classi di modelli proposti è la
formulazione matematica del tipo
Logit-binomiale, allo stesso modo è stata
utilizzata una formulazione dell’utilità
sistematica lineare (Tabella 5).
Il modello di scelta modale degli studenti
del campus di Fisciano dell’Università di
Salerno
A partire dalle indagini sviluppate ad hoc,
è stato implementato un sistema di modelli
finalizzato alla simulazione della scelta
del modo di trasporto degli utenti che si
spostano da e verso il campus di Fisciano
dell’Università di Salerno. L’insieme delle
alternative tra cui l’utente sceglie è
costituito da quattro modi di trasporto:
auto da conducente, auto da
passeggero, car-pool e bus.
I modelli di scelta modale sono basati sulla
teoria dell’utilità aleatoria e sono del
tipo Logit multinomiale o gerarchizzato. Al
fine di segmentare l’utenza in classi
omogenee, sono stati specificati differenti
modelli per gli studenti e per i dipendenti
e, all’interno delle suddette classi,
differenti modelli per gli utenti
provenienti dalla città di Salerno (con un
servizio di trasporto pubblico a frequenza -
sistema Salerno-Università) e per gli utenti
provenienti dai restanti comuni del bacino
di influenza (con un servizio di trasporto
collettivo di tipo a corse - sistema area di
studio extraurbana (Ase)-Università).
Per quanto ha riguardato i modelli di scelta
modale degli studenti appartenenti al
sistema territoriale Salerno-Università ne
sono state individuate le principali
caratteristiche (Tabella 6).
Per quanto ha riguardato i modelli di scelta
modale degli studenti appartenenti al
sistema territoriale Ase-Università si è
seguito l’approccio utilizzato per il
sistema Salerno-Università con poche ma
necessarie differenziazioni legate alle
caratteristiche del servizio di trasporto
pubblico. I comuni del bacino di utenza
dell’Università di Salerno sono, infatti,
serviti da servizi organizzati secondo orari
prefissati e caratterizzati da una buona
regolarità.
Per quanto ha riguardato i dipendenti, i
modelli di scelta modale sono stati
calibrati sul campione complessivo di utenti
senza distinguere il sistema
Salerno-Università dal sistema
Ase-Università. Tutti sono modelli di
utilità aleatoria di tipo Logit multinomiale.
Nelle specificazioni sono stati utilizzati
attributi di natura socio-economica, di
livello di servizio e attributi funzione del
motivo dello spostamento (Tabella 6).
Modello d’interazione domanda-offerta
I modelli d’interazione domanda-offerta
consentono di calcolare i flussi di utenti e
le prestazioni per ciascun elemento del
sistema di offerta (archi della rete di
trasporto) come risultato dei flussi di
domanda origine-destinazione, dei
comportamenti di scelta del percorso e delle
reciproche interazioni fra domanda e
offerta.
Nel corso dello studio è stato utilizzato un
modello di scelta del percorso e di
interazione domanda/offerta per sistemi di
trasporto collettivo ad alta frequenza,
utilizzando lo schema comportamentale delle
strategie ottimali di viaggio. In generale,
per tali modelli, si assume che la scelta
del percorso sia il risultato di una serie
di scelte compiute in momenti diversi dello
spostamento (comportamento misto
preventivo-adattivo); prima di iniziare il
viaggio (scelta preventiva) si considerano
come alternative di scelta insiemi di
percorsi tali che l’effettivo percorso
seguito sia il risultato di scelte adattive
fatte durante il viaggio in risposta a
eventi non noti all’inizio dello
spostamento.
Scenari simulati e impatti trasportistici
La realizzazione del nuovo collegamento
ferroviario Baronissi-Campus
universitario-Mercato S. Severino e
l’adeguamento della tratta attuale
Salerno-Baronissi prevede, a regime,
l’utilizzo di materiale rotabile a trazione
elettrica (modello Minuetto) e il programma
di esercizio ferroviario nelle fasce di
punta composto da:
- due coppie/ora di corse ferroviarie sulla
relazione
Battipaglia-Salerno-Baronissi-Campus-Avellino;
- due coppie/ora di corse ferroviarie sulla
relazione
Battipaglia-Salerno-Baronissi-Campus
universitario-Mercato S. Severino-Nocera
Inferiore.
A valle del suddetto piano di esercizio sono
stati definiti due scenari di simulazione:
lo scenario di non intervento e lo
scenario di intervento (o di progetto).
Nel primo sono stati considerati tutti gli
interventi sull’offerta di trasporto
previsti nello studio Progetto Smr
all’orizzonte temporale del 2010. Nel
secondo, oltre ai servizi ipotizzati al
2010, è stato considerato anche l’entrata in
esercizio del nuovo collegamento
ferroviario.
Gli interventi sull’offerta di trasporto
riguardanti direttamente l’area di progetto
risultano:
- la realizzazione della linea Roma-Napoli
della ferrovia ad alta velocità-alta
capacità e l’ultimazione della linea Fs a
monte del Vesuvio;
- la realizzazione della linea metropolitana
di Salerno fino a Battipaglia;
- il potenziamento della Circumsalernitana
(Mercato S. Severino-Salerno) e collegamento
con la metropolitana di Salerno;
- l’istituzione di un trasporto urbano su
ferro nell’area metropolitana di Avellino;
- la realizzazione di numerosi e strategici
punti di interscambio oltre quelli
ferro-ferro, anche tra le differenti
modalità di trasporto ferro-gomma trasporto
collettivo e ferro-gomma trasporto privato;
- la riorganizzazione delle linee su gomma
extra-urbane. Per le urbane si è previsto
solo una migliore adduzione verso le
stazioni ferroviarie, sia esistenti sia
future. In special modo per la linea
costiera Napoli-Salerno è stata migliorata
l’accessibilità.
Rappresentati i nuovi servizi di trasporto
collettivo nello scenario di progetto si è
proceduto al calcolo dei nuovi attributi di
livello di servizio (tempi e costi di
viaggio) necessari per poter stimare le
variazioni di scelta modale da parte degli
utenti direttamente influenzati dal nuovo
collegamento ferroviario.
Per la stima della domanda catturabile dal
nuovo collegamento ferroviario sono state
considerate due fasce orarie distinte: la
fascia di punta antimeridiana (7.00-9.30)
del giorno feriale medio invernale e l’ora
di massimo carico del giorno feriale medio
invernale. La domanda di mobilità
considerata è quella interna alla regione,
esclusa quindi la quota di scambio con
l’esterno e inclusa quella in ambito urbano
per il Comune di Salerno.
Per la rappresentazione dell’offerta di
trasporto si è tenuto conto delle sole corse
ferroviarie e delle autolinee extraurbane il
cui orario di partenza ricade nella fascia
temporale considerata.
Come detto in precedenza, la matrice
origine-destinazione (Od) riferita alla
fascia di punta antimeridiana (7.00-9.30)
utilizzata nello scenario di non intervento,
è risultata dall’unione di più sottomatrici
differenti. Gli spostamenti attratti e/o
diretti al campus di Fisciano
dell’Università di Salerno sono stati
stimati mediante le indagini integrative
svolte durante lo studio; gli spostamenti
con origine e/o destinazione appartenente
alla Provincia di Salerno (esclusi quelli
diretti/provenienti dal campus) sono stati
simulati a partire dalla matrice Od del Ppt
di Salerno (2002), la restante parte degli
spostamenti è stata simulata attraverso la
matrice Od stimata nello studio Progetto
Smr (2002).
Per la stima della matrice Od riferita allo
scenario di intervento (scenario di
progetto) sono stati applicati i modelli di
scelta del modo di trasporto descritti in
precedenza. Tramite queste, è stato
possibile stimare una nuova matrice Od,
7.00-9.30, riferita allo scenario di
intervento, e tramite il modello di
interazione domanda-offerta, i flussi di
passeggeri catturati dal nuovo collegamento
ferroviario.
I principali effetti simulati tramite il
modello di sistema di trasporto implementato
sono stati:
1. le variazioni degli attributi di livello
di servizio;
2. le nuove ripartizioni modali;
3. i flussi di passeggeri sulla linea.
Le variazioni degli attributi di livello di
servizio e delle ripartizioni modali
Tramite l’utilizzo congiunto dei tre modelli
di scelta modale descritti in precedenza è
stato possibile stimare, per ogni singola
relazione Od, i principali attributi di
livello di servizio sia nello scenario di
non intervento che in quello di progetto. Le
voci di costo esplicitamente simulate
sono state:
- tempo a bordo (minuti);
- tempo di attesa alle fermate (minuti);
- tempo di accesso alle fermate e tempo di
egresso dalle fermate (minuti);
- numero di trasbordi.
Al fine di valutare in maniera aggregata gli
effetti del nuovo collegamento ferroviario,
si è proposto, per ogni attributo
considerato e per ogni tipologia di
spostamento, un indicatore sintetico per il
calcolo della variazione percentuale
pesata sui flussi di domanda.
I risultati (Tabella 7) evidenziano
una significativa riduzione dei tempi medi a
bordo con un risparmio medio del tempo a
bordo del 15%, per gli spostamenti interni
all’area di progetto, del 10% per gli
spostamenti diretti al campus e di circa il
2% per la restante parte degli spostamenti
regionali interessanti l’area di progetto
(ma meno influenzati dal nuovo collegamento
ferroviario). Lo stesso trend si riscontra
per le variazioni percentuali pesate
rispetto al tempo medio di attesa alle
fermate per le quali si osserva una
riduzione di oltre l’8% per gli spostamenti
interni all’area di progetto; una riduzione
di circa il 2% per gli spostamenti diretti
al campus (già sufficientemente ben
collegato da un servizio di trasporto
collettivo su gomma con frequenze
competitive); e da una riduzione di oltre il
2% per gli altri spostamenti regionali.
Anche il numero di trasbordi mediamente
diminuisce specialmente per tutte quelle
relazioni origine-destinazione non
comprendenti il campus universitario (oggi
ben collegato con il territorio circostante
attraverso una rete capillare di servizi di
trasporto collettivo su gomma).
Le uniche variazioni di segno positivo
riguardano i tempi di accesso ed egresso,
tale circostanza si giustifica in virtù
della minore diffusione sul territorio delle
fermate (stazioni) di un servizio di
trasporto collettivo su ferro, rispetto ad
un analogo servizio su gomma, ad una
riduzione significativa del costo
generalizzato di trasporto può corrispondere
un aumento dei tempi di accesso ed egresso.
Attraverso i modelli di scelta modale è
stato possibile valutare i benefici del
nuovo collegamento ferroviario in termini di
numero di passeggeri sottratti alla modalità
auto. In particolare, il nuovo
collegamento ferroviario permetterà di
catturare nella fascia di punta
antimeridiana 7.00-9.30 (Tabella 8):
- circa il 4% degli spostamenti interni
all’area di progetto che attualmente
utilizzano l’automobile (+563 spostamenti
nella fascia su trasporto collettivo);
- oltre il 23% degli spostamenti diretti al
campus universitario di Fisciano che
attualmente utilizzano l’automobile (+2.211
spostamenti nella fascia su trasporto
collettivo);
- circa il 2% della restante parte degli
spostamenti interessanti l’area di progetto
che attualmente utilizzano l’automobile
(+737 spostamenti nella fascia su trasporto
collettivo).
Complessivamente oltre 3.500 spostamenti
verranno catturati e si andranno a
sommare agli oltre 32.000 spostamenti che
attualmente, nell’area di progetto,
utilizzano i servizi di trasporto collettivo
nella fascia di punta antimeridiana e
permetteranno una riduzione di oltre 2.500
autovetture nella fascia sulla rete stradale
principale dell’area di progetto.
I flussi di passeggeri sulla linea nello
scenario di progetto
Attraverso il modello di interazione
domanda-offerta è stato possibile stimare i
flussi di passeggeri sui singoli archi
infrastrutturali del nuovo collegamento
ferroviario nello scenario di progetto. Per
quanto riguarda il totale dei saliti e
discesi sulla tratta Salerno- Mercato S.
Severino sia nella fascia di punta
antimeridiana che nell’ora di massimo carico
(Tabelle 9 e 10) si può
osservare la stazione prevista in
corrispondenza del campus di Fisciano
attrarrà circa il 36% dei saliti e discesi
sulla tratta Salerno-Mercato S. Severino e
circa il 65% dei discesi sulla medesima
tratta. Complessivamente la sede di Fisciano
dell’Università di Salerno attrarrà
mediamente oltre 6.600 spostamenti su ferro
nella fascia di punta antimeridiana e oltre
3.600 spostamenti nell’ora di massimo
carico. Complessivamente il nuovo
collegamento Salerno-Mercato S. Severino
catturerà quasi 9.000 spostamenti in salita
e otre 10.000 spostamenti in discesa nella
fascia di punta antimeridiana.
Dall’analisi dei flussi di passeggeri (Figura
3) sulla linea di progetto nella fascia
di punta antimeridiana si può osservare che
la tratta più carica risulta quella
Pontecagnano-Campus con flussi di arco che
superano i 4.700 passeggeri. Sulla tratta
Salerno-Mercato S. Severino si osserva un
carico maggiore in direzione nord
rappresentativo degli studenti che
quotidianamente si recano al campus.
Figura 3 - I flussi di passeggeri
sulla linea
Salerno-Università-Mercato S.
Severino (fascia di punta 7.00-9.30) |
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Se si analizza il massimo carico orario
(stimato come unione dei massimi carichi
orari delle differenti aliquote di domanda),
nonché il grado di riempimento (rapporto
flusso/capacità) sulla tratta ferroviaria
proposta (Figura 4), è possibile
notare come il servizio offerto è in grado
di assorbire i flussi di domanda che genera
e il grado di riempimento medio è prossimo
alla capacità (rapporto flusso/capacità
compreso nell’intervallo 0,8-1) solo sulla
tratta Pontecagnano-Salerno Fs-Fratte e
Lancusi-Campus, in direzione nord, e Salerno
Fs-Pontecagnano, in direzione sud.
Figura 4 - I flussi di passeggeri
sulla linea
Salerno-Università-Mercato S.
Severino (massimo carico orario) |
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Conclusioni
Lo studio ha permesso di stimare i
principali benefici che il nuovo
collegamento ferroviario potrà apportare al
sistema di trasporto della Valle dell’Irno.
I nuovi servizi permetteranno una
significativa riduzione dei tempi di viaggio
(-15%) e di quelli di attesa alle fermate
(-8%) per tutti gli spostamenti interni
all’area di progetto, nonché una
significativa riduzione dei tempi di viaggio
per gli spostamenti con destinazione il
campus dell’Università di Salerno (-10%). È
stato stimato che i flussi di domanda di
trasporto collettivo aumenteranno di circa
3.500 spostamenti nella fascia di punta
antimeridiana a cui corrisponderà una
riduzione di circa 2.500 autovetture, con
conseguenti riduzioni di inquinamento
acustico e atmosferico, dei consumi
energetici e del numero di incidenti.
Il collegamento ferroviario Salerno-Mercato
S. Severino attrarrà circa 5.000 passeggeri
nell’ora di massimo carico e circa 9.000
passeggeri nella fascia di punta
antimeridiana. Il servizio offerto sarà in
grado di assorbire i flussi di domanda che
genererà, il grado di riempimento medio
stimato sarà prossimo alla capacità solo nei
tratti Battipaglia-Salerno e Lancusi-Campus
di Fisciano. Infine, le simulazioni condotte
mostrano come il servizio ipotizzato
conserverà significative riserve di capacità
utili per sopperire a eventuali nuove quote
di domanda catturate dall’introduzione di
nuovi servizi di trasporto (si pensi al
prolungamento dell’alta velocità-alta
capacità fino a Salerno/Avellino con
l’introduzione di una stazione di porta tra
Baronissi e Pellezzano) ovvero di nuove
attività sul territorio (ad esempio nuove
facoltà universitarie, nuove aree
residenziali, nuove centri produttivi).
Note
1
Lo studio “Metropolitana regionale della
Campania: interventi di riqualificazione e
potenziamento sulla tratta Salerno-Fisciano
campus universitario-Mercato S.
Severino-Avellino” è stato finanziato
dall’Ente autonomo Volturno ed è stato
redatto da Sintra srl e dal gruppo di
Sistemi di trasporto del Dipartimento di
Ingegneria civile dell’Università degli
Studi di Salerno. |