L’ipotesi di collegamento
La realizzazione della nuova bretella
ferroviaria Salerno-Baronissi-Campus di
Fisciano-Mercato S. Severino avverrà sulla
base dello studio formulato dall’ente
autonomo Volturno srl nell’ambito del
progetto della metropolitana regionale
della Campania. Lo studio, finalizzato a
valutare la fattibilità tecnica ed economica
dell’intervento, è stato promosso da Regione
Campania, Provincia di Salerno e Università
di Salerno, con la partecipazione di Rete
ferroviaria italiana, Comune di Salerno e
comuni della Valle dell’Irno.
Un primo stralcio progettuale e funzionale
prevede la realizzazione della tratta che
dirama, a sud di Baronissi, dalla linea
attualmente in esercizio e arriva al Campus
di Fisciano. Il progetto prevede i seguenti
interventi:
- nuova linea ferroviaria elettrificata a
singolo binario tra Baronissi e il Campus di
Fisciano;
- nuovo fabbricato viaggiatori a Baronissi
in sostituzione di quello esistente;
- fermata Città dei giovani – plesso di
Baronissi-Sava;
- fermata Lancusi;
- stazione Campus di Fisciano.
Interventi accessori sono:
- elettrificazione della linea attuale tra
Salerno e Baronissi;
- eliminazione di tutti i passaggi a livello
presenti tra Salerno e Baronissi;
- realizzazione di un punto di incrocio,
eventualmente attrezzabile per il servizio
passeggeri, in posizione intermedia in
corrispondenza della futura stazione
dell’alta velocità nella Valle dell’Irno.
Una volta in esercizio la nuova bretella, la
rete presenterebbe un bivio a monte della
stazione di Baronissi, nel verso da Salerno
verso Mercato S. Severino:
- la tratta Baronissi-Mercato S. Severino
sarebbe ancora in esercizio con le
caratteristiche attuali (singolo binario non
elettrificato; presenza di 5 passaggi a
livello);
- la tratta Baronissi-Campus di Fisciano
sarebbe a singolo binario elettrificato,
priva di interferenze con la viabilità
stradale, con due fermate intermedie prima
della stazione di testa del campus;
- la tratta Baronissi-Salerno sarebbe a
singolo binario elettrificato, priva di
interferenze con la viabilità stradale, con
un punto di incrocio in più rispetto alle
stazioni attuali.
Lo sfioccamento della nuova tratta
ferroviaria dalla vecchia è previsto subito
dopo la stazione di Baronissi (nel verso di
marcia da Salerno verso Mercato S. Severino)
anziché prima. La linea attuale verrebbe
ricostruita per un tratto di circa 800 m al
fine di adeguare la livelletta alla nuova
quota del piano ferro della stazione di
Baronissi. La nuova stazione di Baronissi
sarebbe a servizio di entrambe le linee che
procedono verso nord, mentre la vecchia
stazione andrebbe dismessa.
In un secondo stralcio progettuale e
funzionale, la nuova bretella ferroviaria
elettrificata viene prolungata fino a
innestarsi sulla linea Mercato S.
Severino-Avellino. Tale secondo stralcio
prevede i seguenti interventi:
- nuova linea elettrificata a singolo
binario tra il Campus di Fisciano e la linea
Mercato S. Severino-Avellino (prosecuzione
di quella realizzata nel primo stralcio);
- nuova stazione ferroviaria nei pressi
dell’innesto sulla linea Mercato S.
Severino-Avellino (nome della stazione:
Madonna del Soccorso, dal nome della
frazione del Comune di Fisciano);
- elettrificazione della linea Mercato S.
Severino-Avellino per la tratta compresa tra
l’innesto della nuova bretella sulla linea
storica e la stazione di Mercato S.
Severino;
- realizzazione di una sottostazione
elettrica a Mercato S. Severino.
Un terzo stralcio progettuale e funzionale
permetterebbe una maggior integrazione della
città di Avellino nella rete ferroviaria
regionale, in riferimento anche al
completamento della linea ad alta velocità a
Monte del Vesuvio con stazione a nord di
Salerno nella Valle dell’Irno. L’intervento
sarebbe composto dalle seguenti opere:
- elettrificazione della linea Mercato S.
Severino-Avellino;
- elettrificazione della linea Mercato S.
Severino-Codola;
- realizzazione di un raccordo ferroviario
tra la stazione Madonna del Soccorso e la
linea ferroviaria Mercato S.
Severino-Avellino per l’istradamento diretto
verso Avellino dei treni provenienti da
Salerno e transitanti attraverso il Campus
di Fisciano.
In questo scenario infrastrutturale, la
tratta attuale Mercato S.
Severino-Fisciano-Baronissi potrebbe essere
anche dismessa, salvo lasciarne un tronco a
servizio del previsto polo scientifico e
tecnologico di Mercato S. Severino. Di tale
tronco non si prevede l’elettrificazione.
Criteri di delimitazione dell’area di
riferimento e individuazione del sistema
insediativo attuale
L’ambito di interesse per lo studio di
fattibilità comprende comuni con diversa
caratterizzazione, ma accomunati dalla
relativa omogeneità delle tendenze
insediative, condizionate dall’influenza
esercitata dal capoluogo e, negli anni più
recenti, ma in maniera più blanda, dal polo
universitario di Baronissi-Fisciano. Le aree
di urbanizzazione diffusa hanno come sfondo
un’area che conserva connotati agricoli e
presenza di seminativi. La dinamica
demografica dell’area è strettamente
dipendente dalla sua collocazione
geografica: la Valle dell’Irno è da anni uno
dei bacini di utenza privilegiato dell’area
metropolitana costiera, con la quale si è
determinato un elevato rapporto di scambi
residenza-lavoro che, unitamente alla
possibilità di raggiungere la città di
Salerno in poco più di 10 minuti e comunque
coprire un vasto raggio d’azione con brevi
tempi di percorrenza, fa preferire la
residenza nel Comune di Fisciano e in quelli
limitrofi.
L’individuazione del sistema insediativo di
studio si è basato su una serie di fattori:
- la continuità fisico-morfologica in
relazione alla comune appartenenza al
tracciato del collegamento su ferro tra
Salerno e Mercato S. Severino, lungo la
Valle dell’Irno;
- la presenza di collegamenti di tipo
relazionale e infrastrutturale, quali la
viabilità primaria e secondaria;
- la continuità del sistema insediativo dal
punto di vista distributivo e funzionale;
l’integrazione derivante dalla fruizione di
servizi e attrezzature comuni di rango
superiore.
Quali fattori di discontinuità, viceversa,
sono stati individuati i seguenti:
- appartenenza ad ambiti relazionali
estranei alla Valle dell’Irno;
- presenza di soluzioni di continuità
rappresentati da barriere fisiche, naturali
o artificiali, anche all’interno dei
territori dei comuni considerati.
Viene a determinarsi, in tal modo, rispetto
all’Università, una continuità fisica e
funzionale che, a partire dai Comuni di
Fisciano e di Baronissi, entrambi
attualmente sedi di facoltà universitarie,
si estende ai restanti comuni che
costituiscono un ambito di priorità e di
attenzione ai fini del presente studio.
È possibile, sulla base delle precedenti
considerazioni, distinguere, da un lato, le
aree interessate dall’attraversamento del
collegamento su ferro tra Salerno e Mercato
S. Severino (parte di Salerno, Pellezzano,
Baronissi, Fisciano, Mercato S. Severino),
dall’altro, quelle ad esse legate da intense
relazioni fisico-funzionali (Calvanico e
Montoro Inferiore), di cui riconoscere la
diversa intensità del coinvolgimento nel
riassetto urbanistico-territoriale, in base
all’uso attuale e potenziale dei suoli.
A seguito della applicazione dei suddetti
criteri, i comuni oggetto dell’analisi
territoriale risultano essere i seguenti: 1.
Salerno – ambito Fratte; 2. Pellezzano (Sa);
3. Baronissi (Sa); 4. Fisciano (Sa); 5.
Mercato S. Severino (Sa); 6. Calvanico (Sa);
7. Montoro Inferiore (Av), (Figura 1).
Figura 1 - Inquadramento
territoriale |
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In tale ambito territoriale assume
particolare interesse l’agglomerato Asi
di Mercato S. Severino-Fisciano: l’area,
dell’estensione di circa 100 ettari, di
forma triangolare allungata, è localizzata
tra il torrente Solofrana, la ferrovia
Mercato S. Severino-Avellino, il raccordo
autostradale Salerno-Avellino e la strada
statale dei Due Principati. I terreni sono
in gran parte pianeggianti o poco acclivi, e
possono essere in buona parte allacciati con
raccordo ferroviario.
L’individuazione delle aree antropizzate del
sistema insediativo così delimitato ha
rappresentato un elemento di conoscenza
fondamentale ai fini della definizione del
nuovo tracciato ferroviario, per le
inevitabili interferenze che possono
verificarsi e condizionare il tracciato
stesso.
Definizione degli obiettivi e metodologia
dello studio
Ai fini della formulazione delle ipotesi di
collegamento Salerno-Campus, l’attività del
gruppo urbanistico è stata rivolta
all’analisi complessiva degli attuali usi
del suolo e delle destinazioni urbanistiche
nell’area di studio, a partire dalle
previsioni contenute nella strumentazione
urbanistica vigente e adottata, al
riconoscimento e classificazione della
infrastrutturazione generale del territorio
e alla individuazione dello schema della
viabilità a livello locale e comprensoriale,
nonché, infine, alla ricognizione dei regimi
di tutela ambientale e di sicurezza
territoriale.
L’analisi si è sviluppata su tre livelli: un
livello territoriale, un livello urbanistico
ed un livello microurbanistico, con una
definizione progressivamente crescente in
funzione della prossimità al Campus
universitario di Fisciano, al plesso di
Baronissi-Sava, alle stazioni e ai passaggi
a livello esistenti e di progetto relativi
al collegamento in oggetto (Figura 2).
Figura 2 - Quadro d'unione |
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Con riferimento alle ipotesi di tracciato,
sono state condotte riflessioni sui seguenti
punti:
- quadro d’unione sinottico della
strumentazione urbanistica vigente e
relativo grado di attuazione e di difformità
delle previsioni degli strumenti urbanistici
comunali, anche con riferimento alle opere
pubbliche realizzate o programmate;
- livello di compatibilità dei contenuti dei
piani urbanistici con le ipotesi di
tracciato e propensione dei suoli alla
riorganizzazione urbana rispetto al quadro
dei vincoli e delle condizioni di
instabilità dei suoli, da un lato, e delle
potenzialità trasformative, dall’altra;
- rapporto tra distribuzione dei pesi
insediativi e dei servizi e localizzazione
delle stazioni;
- progetto di riorganizzazione
urbanistico-territoriale dell’area in
oggetto in funzione delle ipotesi di
collegamento, con particolare riferimento
alle aree del Campus di Fisciano e del
plesso di Baronissi.
Il problema delle attrezzature, anche di
servizio residenziale, connesse alla
presenza dell’Università di Salerno
rappresenta una problematica dell’intero
sistema insediativo nella Valle dell’Irno,
da riconsiderarsi in rapporto alle
prospettive di trasformazione e di sviluppo
di queste aree.
Sulla base della strumentazione urbanistica
vigente e dei vincoli presenti sul
territorio, si è provveduto a valutare la
utilizzazione di suoli e volumi in rapporto
alle ipotesi di collegamento avanzate, sulla
base dell’intero quadro della programmazione
di settore dei trasporti a medio e lungo
termine riguardante la Valle dell’Irno. Sono
state, in particolare, effettuate
valutazioni, per le aree di interesse, sulla
qualità e il grado di eventuali impedenze,
compresi possibili fenomeni di
autocostruzione o di sviluppo difforme dalle
previsioni urbanistiche.
La ricognizione dei regimi di tutela e
sicurezza territoriali
Le ipotesi di tracciato del collegamento
Salerno-Campus e la conseguente
riorganizzazione del territorio direttamente
interessato sono state individuate sulla
base di una analisi dettagliata
dell’organizzazione dello stesso e delle
trasformazioni consentite dalle previsioni
degli strumenti di pianificazione
urbanistica dei singoli comuni e dei regimi
di tutela e sicurezza sovraordinati.
Sono stati consultati il piano del parco dei
Monti Picentini e i piani di bacino
idrografico delle autorità di bacino del
Sarno e Destra Sele.
Il parco regionale dei Monti Picentini1,
con riferimento all’area di studio,
interessa parzialmente i Comuni di Fisciano
e di Calvanico. Il territorio ricadente
all’interno del parco, ad ogni modo, non è
interessato dalle ipotesi di collegamento.
L’area del parco è suddivisa in zone2,
ciascuna sottoposta ad un particolare regime
di tutela in relazione ai valori
naturalistici, ecologici, geomorfologici e
ambientali delle rispettive aree, nonché in
rapporto agli usi delle popolazioni locali e
alla situazione della proprietà e alle forme
di tutela già esistenti. Dal punto di vista
normativo si fa riferimento alle norme
generali di salvaguardia e alla zonizzazione
del parco. Sull’intero territorio del parco,
si applicano particolari disposizioni
riguardanti la tutela dell’ambiente in tema
di cave e discariche, protezione della
fauna, raccolta di singolarità geologiche e
reperti archeologici, protezione della flora
e attività agronomiche e silvo-pastorali,
tutela delle zone boschive e in tema di
tagli dei boschi, tutela della risorsa
idropotabile e dell’assetto idrogeologico,
infrastrutture di trasporto e
cartellonistica, infrastrutture
impiantistiche, circolazione, tutela del
patrimonio edilizio e disciplina edilizia.
I comuni della Valle dell’Irno interessati
dallo studio ricadono nei territori di due
bacini idrografici diversi: il bacino
idrografico del Sarno a nord (Mercato S.
Severino, Montoro Inferiore, la quasi
totalità del territorio di Fisciano e
Calvanico); il bacino idrografico Destra
Sele a sud (piccola porzione sud del
territorio di Fisciano, Baronissi,
Pellezzano e Salerno). Tali due bacini sono
assoggettati alle due rispettive autorità di
bacino e ai relativi piani stralcio, le cui
norme prevalgono su quelle degli strumenti
urbanistici comunali.
Il territorio della Valle dell’Irno è,
infine, interessato per parti a vincoli
derivanti dalla legislazione nazionale
ovvero istituiti dai singoli piani
regolatori generali (Prg) comunali3.
L’analisi urbanistica e territoriale per il
sistema insediativo di riferimento. Le
previsioni degli strumenti sovraordinati
Dopo aver operato un’ampia ed esaustiva
ricognizione dei regimi di tutela e
sicurezza sovraordinati si è passati alla
conoscenza delle previsioni di
pianificazione urbanistica concernenti i
singoli comuni. L’attività ricognitiva ha
comportato l’acquisizione e la lettura della
strumentazione urbanistica sovraordinata,
generale e attuativa vigente nei comuni
dell’area oggetto di indagine, nonché delle
dotazioni infrastrutturali presenti e
programmate nell’ambito dell’area medesima.
È stata esaminata la proposta di piano
territoriale regionale (Ptr)4.
Con riferimento all’analisi
socio-demografica dei sistemi
territoriali locali (Stl), individuati
nelle Linee guida per la pianificazione
territoriale regionale5,
viene descritto il Sistema territoriale
locale – Valle dell’Irno, comprendente i
comuni di interesse per lo studio di
fattibilità.
Tale Stl è individuato come C4 – Sistema
rurale/industriale. La descrizione di
tale Stl è stata assunta come di riferimento
per la conoscenza della distribuzione futura
dei residenti, occupati e addetti per
l’area.
La delibera di adozione del piano
territoriale di coordinamento (Ptcp)
della Provincia di Salerno ha stabilito6
che il Ptcp adottato costituisce indirizzo
per la pianificazione comunale nonché per
tutte le decisioni, le azioni di promozione
e i pareri che la provincia assume ed
esprime nei confronti di atti e
provvedimenti suscettibili di incidere
sull’assetto del territorio.
Il Ptcp individua, tra le altre, la
direttrice Sarno-Mercato S.
Severino-Fisciano in quanto considera
l’esigenza di proiettare una centralità
eccellente come l’Università verso più ampie
relazioni sia territoriali, estendendole
oltre i confini provinciali, che di ruolo,
integrandola con le altre attività
economiche presenti nell’area. Il Ptcp
individua, inoltre, un’area urbana della
Valle dell’Irno. Tale area urbana
presenta una struttura diffusa policentrica
allungata caratterizzata da localizzazioni
residenziali e insediamenti produttivi,
nonché sede dell’Università di Salerno,
rilevante polo attrattore di mobilità
passeggeri, anche esterni alla provincia.
Tra gli elaborati del Ptcp, con riferimento
all’area di studio, sono stati considerati,
in particolare, il tema delle strategie
per il sistema ambientale e quello delle
proposte con le specificazioni per il
sistema insediativo. Per quanto riguarda
obiettivi e strategie per l’area, il
Ptcp si esprime considerando l’area di
Fisciano-Baronissi e il centro urbano di
Mercato S. Severino due segmenti forti di
una direttrice urbana di rango
sovra-provinciale, estesa fino all’area di
Sarno, la quale può basare il proprio
sviluppo sulla integrazione fra le funzioni
eccellenti presenti (Università, industria e
agricoltura). È necessario a questo fine,
secondo il Ptcp, che il contesto insediativo
raggiunga un più elevato livello di qualità
urbana, non solo attraverso il potenziamento
dell’offerta provinciale di servizi rari, ma
anche mediante interventi di
riqualificazione urbanistica e ambientale,
ponendo particolare attenzione alla
quantificazione e alla localizzazione degli
insediamenti residenziali e produttivi. Il
Ptcp ritiene, infine, che, in presenza di
pressioni insediative, la permanenza delle
attività agricole vada opportunamente
tutelata nella sua funzione produttiva e di
riequilibrio ambientale.
Le previsioni dei piani regolatori comunali
vigenti e adottati
Nell’ambito dell’analisi della
strumentazione urbanistica generale ci si è
proposto di descrivere i contenuti degli
strumenti urbanistici vigenti nei comuni
dell’ambito territoriale di riferimento.
Il governo del territorio della Valle
dell’Irno è stato a lungo affidato a
programmi di fabbricazione (PdiF)
risalenti ai primi anni ’70. L’unica
esperienza di pianificazione sovraordinata
che ha interessato l’area in cui ricade
l’università è rappresentata dal tentativo,
iniziato nel 1976 e interrottosi dopo il
sisma del 1980, di dotare i comuni della
Valle dell’Irno (esclusa Salerno) di un
piano regolatore intercomunale. In assenza
di pianificazione, le trasformazioni
rilevabili nel territorio in studio sono
state profonde e hanno modificato l’area sia
dal punto di vista morfologico che
prestazionale. Solo negli ultimissimi anni
si è affermata una volontà di svecchiamento
degli strumenti della pianificazione
comunale generale. Possiamo, quindi,
affermare che quasi tutti i comuni dell’area
sono dotati di strumenti di pianificazione
freschi, cioè di Prg recentemente
approvati o, quantomeno, adottati7.
Nella rilevazione delle previsioni
urbanistiche, oggetto di normalizzazione
nell’ambito dello studio di fattibilità, si
è preferito, per motivi legati al loro
aggiornamento e alla loro maggiore
affidabilità in termini di contenuti
programmatori, fare riferimento agli
strumenti comunque più aggiornati (il Prg
recentemente approvato per il Comune di
Baronissi e i Prg adottati dei Comuni di
Fisciano e di Mercato S. Severino),
piuttosto che a quelli vigenti.
Posta l’eterogeneità delle produzioni
documentarie esistenti e disponibili, si è
proceduto mediante la rappresentazione di
insieme dei contenuti dei Prg dei comuni
dell’area nella forma del mosaico degli
strumenti urbanistici, unificando e
normalizzando le simbologie sia per i dati
di conoscenza che delle previsioni di
progetto in termini di destinazioni
urbanistiche (Figura 3).
Figura 3 - Previsioni urbanistiche |
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Si è quindi proceduto ad una
interpretazione evolutiva delle dinamiche
insediative. Tale lavoro ha portato alla
individuazione delle seguenti zone di
destinazione urbanistica: centri abitati
consolidati e centri abitati di espansione;
zone produttive consolidate e zone
produttive di espansione; zona
turistico-ricettiva di espansione; area
universitaria esistente e area universitaria
di espansione; zona di attrezzature
pubbliche. In particolare, sono state
individuate: le attrezzature ospedaliere
(ospedale di Curteri a Mercato S. Severino);
un’area per attrezzature universitarie e un
polo scientifico e tecnologico8,
un’area per attrezzature fieristiche,
un’area archeologica a Curteri e un parco
archeologico del Castello, tutti previsti
nel Comune di Mercato S. Severino; una
piccola area per attrezzature universitarie
anche in Comune di Montoro Inferiore9;
l’agglomerato Asi di Fisciano-Mercato S.
Severino; la zona archeologica nell’Asi e
area turistico-ricettiva (quest’ultima a sud
del Campus di Fisciano) in Comune di
Fisciano; il Campus universitario di
Fisciano; un’area per il parco universitario
commerciale (Arupuc)10 a sud del
Campus di Fisciano; un’area per istruzione
superiore prevista a nord del Campus di
Fisciano; il Campus universitario di
Baronissi; la Città dei giovani
(oggetto di Prusst)11 a Sava di
Baronissi, in adiacenza al plesso
universitario; il convento monumentale con
la vicina area attrezzata a Baronissi (Figura
4).
Figura 4 - Interpretazione evolutiva
delle dinamiche insediative |
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Il sistema della mobilità
Le previsioni urbanistiche sono state
riguardate nell’ambito del sistema della
mobilità per l’area in esame, rispetto al
quale si è ipotizzato il nuovo tracciato del
collegamento su ferro al Campus
universitario di Fisciano che è venuto a
maturarsi nell’ambito dello studio di
fattibilità. Il sistema della mobilità
costituisce lo scenario di riferimento,
in parte anche questo frutto della lettura e
reinterpretazione della strumentazione
urbanistica più aggiornata disponibile,
integrato con gli elementi progettuali già
definiti da varie amministrazioni e ritenuti
di interesse per lo studio stesso. È stato
condotto un rilievo delle connessioni
viabilistiche dell’area, progettate o
programmate, con l’obiettivo di fornire un
quadro di insieme e consentire una lettura
omogenea e gerarchizzata delle dotazioni
esistenti e programmate.
In tale sistema della mobilità, l’autostrada
A30 Mercato S. Severino-Nola-Caserta
costituisce la principale infrastruttura di
trasporto individuale, connessa a Salerno
dal tratto terminale del raccordo
autostradale Salerno-Avellino. La Valle è
attraversata anche dalla storica Ss 88 Dei
due Principati, con direttrice
Salerno-Avellino, che per un lungo tratto
corre parallela alla strada ferrata
Salerno-Mercato S. Severino. L’intensità
della mobilità di scambio e di
attraversamento, soprattutto per gli
spostamenti per turismo, rendono il tratto
terminale di questo itinerario
particolarmente congestionato nei mesi
estivi.
Fra i progetti, da segnalare quello promosso
dalla Provincia di Salerno di uno
svincolo dedicato, cioè di una pista di
decelerazione che dal raccordo autostradale
Salerno-Avellino, direzione Avellino,
immette direttamente all’interno del Campus
di Fisciano, in prossimità del rettorato. Da
sottolineare come particolare urgenza
riveste il potenziamento proprio del
raccordo Sa-Av mediante la creazione della
terza corsia e della corsia di emergenza.
Gli strumenti urbanistici locali tentano di
dare risposte a tali carenze della rete
mediante la previsione di allargamenti di
carreggiata e riammagliamenti della
viabilità. Da segnalare, ad esempio, la
previsione della tangenziale
all’abitato di Baronissi che, sfioccandosi
dalla Ss 88 immediatamente a sud del
passaggio a livello di ingresso al centro
urbano, provenendo da Salerno, sbocca a Sava
proprio in corrispondenza dell’area
destinata alla Città dei giovani e
nei pressi dell’ingresso al plesso
universitario, proprio sulla strada di
collegamento di Baronissi con Penta e,
quindi, Fisciano, ossia sul collegamento
viario più breve fra i due insediamenti
universitari.
La mobilità futura nell’area non potrà non
tener conto dell’attraversamento della Valle
da parte della linea dell’alta velocità
Roma-Napoli-Battipaglia. Si avrebbe, quindi,
un’area di possibile intersezione,
probabilmente nel Comune di Pellezzano, del
collegamento su ferro Salerno-Mercato S.
Severino-Avellino con l’alta velocità:
sarebbe dunque questa la stazione dell’alta
velocità delle città di Salerno e Avellino.
La valutazione delle ipotesi e la
maturazione delle scelte
Ai fini della individuazione e
quantificazione dell’offerta effettiva e
potenziale di attrezzature e servizi
connessi con la presenza dei plessi
universitari, si è fatto riferimento alle
iniziative in atto nei comuni dell’area di
influenza dell’Università.
Si è operata una rilettura, in chiave
propositiva, delle previsioni urbanistiche
desunte dai Prg dei comuni dell’area basata
sulla loro potenzialità di fungere da
attrattori di flussi anche in ragione della
loro reciproca contiguità localizzativa.
L’interpretazione progettuale, dal punto di
vista urbanistico, è consistita nel far
riferimento esclusivamente a quegli insiemi
di aree per attrezzature e servizi o
produttive che, per effetto della loro
comune reciproca prossimità, possono essere
considerati, nel loro insieme, pesi
urbanistici aventi rilevante
potenzialità attrattiva (poli
attrattori) nei confronti di bacini
generatori di flussi, sia interni che
esterni all’area.
Il progetto delle stazioni e delle fermate
È rispetto agli attrattori così come
definiti al punto precedente che acquista
senso la localizzazione delle nuove
stazioni/fermate (s/f) lungo il nuovo
tracciato. Quest’ultimo, infatti, assume la
funzione, non solo di collegamento ai plessi
universitari dall’esterno dell’area, ma
anche di collegamento proprio tra i poli di
rilevante potenzialità attrattiva.
La comunicazione interna all’area avverrà
innanzitutto tra i due plessi universitari,
ma non solo. Il collegamento assumerà,
infatti, la rilevante funzione di vero e
proprio corridoio oltre che tra le
due sedi, attualmente collegate solo
attraverso una debole e inefficiente
viabilità interna, ma anche fra tutti i
citati poli attrattori (comprese le aree
universitarie individuate dai Prg dei vari
comuni) interni al bacino di influenza
universitario considerato.
L’adeguamento delle s/f esistenti è
consistita essenzialmente nella formulazione
di ipotesi di massima relative alla
possibile sistemazione degli immediati
intorni urbanistici delle stesse. In
particolare, si è valutata l’adeguatezza
dell’accessibilità viaria, la presenza e
sufficienza di parcheggi pubblici, la
presenza di spazi di verde pubblico e di
arredo urbano.
Sono state proposte indicazioni di massima
per la modificazione degli intorni
urbanistici delle s/f e la relativa
riorganizzazione degli spazi, volta ad una
migliore accessibilità, fruibilità e
possibilità di assumere funzione di
interscambio gomma-ferro mediante
l’individuazione di ulteriori spazi per la
sosta prolungata dei veicoli. Si è trattato,
complessivamente, di ipotizzare interventi
volti al migliore assetto urbanistico delle
aree immediatamente circostanti le s/f, ai
fini di elevare anche il loro livello di
efficienza e affidabilità nei confronti
della potenziale utenza. In particolare, è
sembrato necessario dare agli spazi
adiacenti alle s/f la funzione di nodi di
scambio intermodali e di riqualificazione
urbana. Tali proposte saranno comunque
assoggettate a specifica verifica di
fattibilità di dettaglio nelle fasi
successive dello studio.
Sono state previste quattro nuove s/f lungo
l’intero tracciato Salerno-Mercato S.
Severino: plesso scientifico di
Baronissi-Sava/Città dei giovani, Lancusi,
Fisciano Campus, Madonna del Soccorso
nell’agglomerato Asi di Fisciano-Mercato S.
Severino. La riorganizzazione di s/f nella
parte sud della Valle dell’Irno comporta
maggiori difficoltà per via della maggiore
asperità geomorfologica del territorio, che
contraddistingue soprattutto il Comune di
Pellezzano, e la maggiore densità edilizia,
che caratterizza in particolare il Comune di
Salerno. Per la fermata di Salerno-Irno, la
stazione di Salerno-Fratte, la stazione di
Pellezzano, la fermata di Acquamela e la
stazione di Mercato S. Severino, le
possibilità di intervento sono risultate
alquanto limitate. Di maggiore interesse dal
punto di vista progettuale sono le s/f di
Baronissi, Baronissi-Sava-Città dei giovani,
Lancusi, Campus di Fisciano e Madonna del
Soccorso.
La stazione di Baronissi, è ubicata
in pieno centro urbano, a poca distanza dal
municipio e dal parco urbano attrezzato.
Esigenze di tracciato, legate alla necessità
di immersione del piano rotabile, hanno
comportato l’ipotesi di un limitato
scostamento della stazione dall’ubicazione
attuale, in quanto a partire da sud della
stazione in oggetto il tracciato si
allontanerebbe leggermente da quello attuale
spostandosi verso est. Si prevede la
dismissione della attuale stazione, con
relativa riconversione a servizi, e la
realizzazione di un nuovo fabbricato
viaggiatori a Baronissi, in sostituzione di
quello esistente, alla nuova quota del piano
del ferro. Lo spostamento della stazione sul
nuovo tracciato consente di consegnare al
centro urbano nuovi spazi da riorganizzare e
attrezzare, anche mediante la riconversione
e la riqualificazione della attuale stazione
e delle relative superfici di intorno. La
grande superficie recuperata all’uso urbano
potrà quindi essere integrata all’area
libera antistante l’edificio della stazione
esistente e, nel suo insieme, in parte
destinata a spazi di relazione e per la
restante parte a spazi per parcheggio di
interscambio (Figura 5).
Figura 5 - Nuova stazione/fermata di
Baronissi |
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La fermata del plesso di Baronissi-Sava/Città
dei giovani è localizzata in posizione
limitrofa all’area destinata alla
realizzazione della Città dei giovani ed è
pressoché baricentrica rispetto all’insieme
di aree con destinazioni urbanistiche
produttive e a servizi che fungono da
rilevante attrattore per l’area in esame. La
localizzazione della fermata è quindi tale
da servire contemporaneamente il plesso di
Baronissi-Sava, la Città dei giovani e
l’area produttiva di Baronissi-Sava. Tale
localizzazione consente, inoltre, la
fruizione del servizio anche negli orari e
nei giorni di chiusura del plesso. Anche in
questo caso gli spazi circostanti la fermata
richiedono una risistemazione sotto
l’aspetto microurbanistico. Vi è la
possibilità di reperire una superficie da
destinare a parcheggio di interscambio in
prossimità della fermata, dalla parte
opposta rispetto alla strada Baronissi-Penta
(Figura 6).
Figura 6 - Nuova stazione/fermata di
Città dei Giovani |
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La fermata di Lancusi è localizzata a
nord dell’abitato omonimo in prossimità del
raccordo autostradale Av-Sa. L’area,
attualmente occupata dai prefabbricati
leggeri istallati all’indomani del terremoto
del 23.11.1980, è direttamente accessibile,
oltre che da via Tenente Nastri, anche dalla
strada di collegamento fra le frazioni di
Lancusi e Penta, ed è destinata alla
realizzazione di un nuovo piano per
l’edilizia economica e popolare (Peep)
che prevede la realizzazione di tre edifici
e relativi spazi di urbanizzazione primaria
e secondaria. Tale fermata è prevista a
pochi metri dalla piazza principale della
frazione più estesa e popolata dell’intero
Comune di Fisciano, che è anche il centro
urbano in cui si stima che risieda anche la
quota maggiore di studenti fuori sede
dell’intera area di influenza
dell’università. La disponibilità di spazi
tra l’area Peep e il raccordo autostradale
Sa-Av consente di reperire un’ampia
superficie da destinare a parcheggio di
interscambio (Figura 7).
Figura 7 - Nuova stazione/fermata di
Lancusi (Peep) |
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La stazione del Campus di Fisciano è
localizzata nei pressi del terminal-bus
interno al recinto, cui si è attribuito la
potenzialità di svolgere funzione di
interscambio con tutte le località poste
lungo le linee servite dal trasporto
pubblico su gomma. È prossima, oltre che al
terminal bus, anche alle strutture per le
attività di ricerca e ai servizi, alla mensa
universitaria ampliata e alle invarianti in
cui si svolgono le attività didattiche, a
pochissimi metri da via Ponte Don Melillo,
la strada che collega lo svincolo della A30
e del raccordo Sa-Av con il capoluogo
fiscianese. Da sottolineare anche la
prossimità con le residenze studentesche in
corso di ultimazione all’interno del campus.
Tale localizzazione consente la fruizione
del servizio anche negli orari e nei giorni
di chiusura del campus: essa è infatti
dettata altresì dalla prossimità con il
centro urbano di Fisciano capoluogo, sede
del municipio, della caserma dei carabinieri
e dei principali servizi ricettivi
(ristoranti, albergo, ecc.). Con la
dismissione della storica stazione di
Lancusi, questa diventerebbe la vera nuova
stazione ferroviaria di Fisciano,
comodamente fruibile, oltre che dai
pendolari dell’università, anche da parte
dei suoi abitanti. Vi è ampia presenza di
parcheggi interni al campus che, peraltro,
attualmente risultano addirittura
insufficienti rispetto alla domanda di
sosta; essi potrebbero, viceversa, rivelarsi
sufficienti, fungendo anche da interscambio
modale per gli abitanti ricadenti nell’area
di influenza della stazione, nel momento in
cui il servizio su ferro si rivelasse
conveniente rispetto all’uso del mezzo
privato. Si prevede comunque la
realizzazione di un parcheggio interrato a
due livelli nell’area adiacente alla
progettata stazione, sfruttando lo scavo da
effettuarsi per la sua realizzazione (Figura
8).
Figura 8 - Nuova stazione/fermata
del Campus di Fisciano |
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La localizzazione della stazione Madonna
del Soccorso, è prevista in
corrispondenza della prevista diramazione
del collegamento che consente di proseguire
in direzione nord, verso Avellino, ovvero in
direzione sud verso la vicina stazione di
Mercato S. Severino e, quindi, consentire
l’innesto sulla Circumsalernitana. Essa,
quindi, ricade nella parte nord
dell’agglomerato Asi, in prossimità, e ad
est, del raccordo autostradale Sa-Av. Si
tratta di un’area costituita da
terrazzamenti che degradano proprio verso il
detto raccordo. Mancando spazi adattati o
adattabili, è indispensabile la previsione
di un parcheggio di interscambio. La
previsione di tale stazione consente di
servire, in maniera dedicata, un’area a
rilevante concentrazione di attività
industriali e artigianali. Si segnala la
prossimità anche all’area per attrezzature
universitarie individuata nel Prg del Comune
di Montoro Inferiore e, quindi, la
possibilità che anche quest’area sia
integrata con le altre aree universitarie
raccordate dal collegamento di cui allo
studio di fattibilità (plesso Baronissi-Sava/Città
dei giovani e Campus Fisciano),
rafforzandosi vieppiù quella funzione di
vero e proprio corridoio di raccordo
fra i plessi dell’ateneo salernitano. Si
ritiene che vada tuttavia potenziata la rete
viaria con l’intera area circostante (Figura
9).
Figura 9 - Nuova stazione/fermata di
Madonna del Soccorso |
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La soppressione dei passaggi a livello
La soppressione di un passaggio a livello
(pal) può avvenire, nella gran parte dei
casi, solo dopo aver realizzato una
viabilità alternativa all’attraversamento a
raso dei binari. Le opere più comuni sono
ovviamente quelle che permettono il
sottoattraversamento o il
sovrattraversamento della linea. La scelta
delle opere è condizionata prioritariamente
dalla situazione dei luoghi, quali
condizioni orografiche e idrogeologiche o
l’esistenza di vincoli, ma anche da esigenze
diverse delle amministrazioni locali. Nella
gran parte dei casi si è scelto di superare
il pal attraverso sottopassi, verificando la
compatibilità dell’intervento sulla base
della ricognizione delle condizioni di
rischio (alluvione e frane), ma rimandando
in ogni caso il progetto di dettaglio ad una
successiva fase dello studio.
L’assetto urbanistico di progetto
La dimensione, la localizzazione e la
struttura stessa dell’insediamento urbano
della Valle dell’Irno, rendono di notevole
rilevanza il problema della localizzazione
delle attrezzature, anche residenziali,
rispetto alla rete delle comunicazioni,
viarie e ferroviarie locali, regionali e
interregionali, nonché alla stessa struttura
delle relazioni esistenti fra i vari centri
della Valle.
L’idea intorno alla quale ruota l’approccio
urbanistico è quella volta a costruire una
città diffusa ma non dispersa.
In altre parole, ci si è posti nell’ottica
di voler contribuire a costruire la città
intorno all’Università. L’integrazione
fra città e Università deve avvenire
mediante la progettazione dell’interfaccia
fisica fra recinto universitario e
insediamenti contermini. A tanto può dare un
notevole contributo la corretta
localizzazione delle stazioni e delle
fermate e la corretta progettazione dei
relativi intorni urbanistici, anche con
l’intento di innescare e attivare processi
di recupero e riqualificazione urbana e
territoriale (Figura 10).
Figura 10 - Il nuovo collegamento
ferroviario: fattori di integrazione
urbanistica |
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Lo studio di fattibilità, coinvolgendo
l’ambito dei comuni sedi di plessi
dell’ateneo salernitano e dei comuni
limitrofi, oltre a servire zone di nuova o
futura destinazione urbanistica aventi
caratteri di eccellenza e rarità, può
contribuire, in maniera significativa, a
recuperare e rivitalizzare parti del
territorio degradato anche attraverso il
ripristino dei nuclei antichi presenti e il
riuso di tessuti ed edifici storici.
Se si vogliono perseguire anche i non
trascurabili obiettivi di una diversa
socializzazione della popolazione
studentesca, i servizi e le attrezzature
destinate alla didattica e alla ricerca
dovranno essere aperte il più possibile alle
realtà circostanti, consentendo anche
frequenti occasioni di incontro tra studenti
e popolazione locale.
Gli scenari delineati, insieme alla
previsione di una stazione dell’alta
velocità nella Valle dell’Irno, costringe a
progettare un serio collegamento su
ferro fra Salerno e Avellino, un
collegamento inteso come vero e proprio
tratto della futura metropolitana regionale.
Tale maggiore connessione tra i due
capoluoghi provinciali porrebbe la basi per
il superamento dello storico antagonismo fra
le due città.
Collegamenti buoni già esistono fra Napoli e
Salerno, Napoli e Caserta e anche fra
Caserta e Benevento. Il miglioramento del
collegamento fra Salerno e Avellino
consentirebbe a Salerno di crescere ed
estendersi nel territorio circostante. In
particolare, Salerno e la Valle dell’Irno
potranno assumere i caratteri di unica
grande area urbana, a carattere
metropolitano, contenitore di funzioni
superiori e di eccellenza (formazione,
ricerca, direzionalità, industria e
artigianato di qualità, ecc.). Un’area,
quindi, non più mero sversatoio di
popolazione in cerca di residenza, ma con un
carattere proprio, quello di essere sede di
funzioni rare.
Si è detto come i comuni dell’area sono
tutti attualmente dotati di una
strumentazione urbanistica di recente
formazione, che individua aree che si
candidano a ospitare una serie di attività
che consentirebbero di dare più valore a
questa scelta vocazionale. Le destinazioni
urbanistiche che di qui a qualche anno si
andranno progressivamente ad attuare
densificheranno di funzioni la Valle
dell’Irno e offriranno sempre nuova domanda
ad una infrastruttura, quale il collegamento
su ferro Salerno-Campus di Fisciano, di cui
da tempo si avvertiva l’esigenza.
Note
1
Bollettino ufficiale della Regione Campania,
numero speciale del 27. 5.2004.
2
L’area del parco è suddivisa, ai sensi della
Lr 1.9.1993, n. 33, nelle seguenti zone:
zona A - Area di riserva integrale; zona B -
Area di riserva generale orientata e di
protezione; zona C - Area di
riqualificazione dei centri abitati, di
protezione e sviluppo economico e sociale.
In particolare, per l’area in esame assumono
interesse: zona B - Area di riserva
generale; zona C - Area di riserva
controllata.
3
I vincoli derivanti dalla legislazione
nazionale sono: il vincolo
paesaggistico-ambientale o di
protezione delle bellezze naturali
definito ai sensi del DLgs 42/2004 (ex legge
1497/1939 e legge 431/1985); il vincolo
archeologico è definito ai sensi della
legge 1089/1939, ora DLgs 42/2004; zone di
rispetto cimiteriale. Sono definite
ai sensi dell’art. 338 del Rd 1265/1939
modificato dall’art. 1 della legge 983/1957;
fasce di rispetto a protezione degli assi
ferroviari di cui al Dpr 753/1980.
4
Si tratta della proposta presentata nel
settembre 2004. La cornice legislativa di
riferimento del documento era costituita
dall’inserimento delle Linee guida per la
pianificazione territoriale regionale,
pubblicate nel Burc del 24.12.2002,
all’interno della Lr 25.9.2002, n. 26,
“Norme in materia di tutela e valorizzazione
dei centri storici della Campania e modifica
della Lr 19.2.1996, n. 13”, aventi efficacia
“fino all’adozione del Ptr e all’entrata in
vigore della legge contenente le norme per
il governo del territorio”.
5
Burc speciale 24.12.2002.
6
Il Ptcp è stato adottato dal Consiglio
provinciale, con delibera n. 145, in data
18.12.2001.
7
Il Comune di Fisciano ha adottato il
Prg nel luglio del 2004. Lo strumento
urbanistico ancora vigente è il vecchio PdiF,
adottato il 16.11.1968 e approvato
l’1.12.1970. Il Prg di Baronissi ha
visto l’approvazione con prescrizioni dalla
Provincia di Salerno con delibera del
27.12.2002, e il visto di conformità
condizionato della Regione Campania con
decreto del 19.5.2003. Gli strumenti
urbanistici operanti a Mercato San
Severino sono: il regolamento edilizio
con annesso PdiF, adottato con delibera del
Consiglio comunale n. 97 del 3.11.1971 e
approvato dalla Regione Campania con decreto
presidenziale n. 822 del 6.12.1972; il Prg
adottato con delibera del Consiglio comunale
n. 68 in data 16.7.1998 e l’iter di
approvazione è in corso. Nel Comune di
Pellezzano l’attività edilizia e
urbanistica è disciplinata dal Prg adottato
nell’aprile del 1993, approvato con
prescrizioni dalla provincia a luglio 1997,
dichiarato non conforme a leggi e
regolamenti dalla regione nel maggio del
1998, approvato con prescrizione dalla
provincia nel marzo 1999 in seguito al
provvedimento di sospensione del decreto
regionale da parte del Tar su richiesta del
comune e della provincia. A Montoro
Inferiore il Prg è stato adottato con
delibera del Commissario ad acta n. 3
dell’8.3.1996; successivamente il Consiglio
provinciale ha approvato definitivamente il
piano con delibera n. 10 del 28.1.1998. Lo
strumento urbanistico vigente nel Comune di
Calvanico è un PdiF approvato nel
1978.
8
Il polo scientifico e tecnologico
previsto nel Prg di Mercato S. Severino è
stato individuato in prossimità della
frazione di Corticelle. Si tratta di
un’area, della estensione di circa 240.000
mq, di notevole amenità, particolarmente
idonea alla localizzazione di attività di
ricerca scientifica e tecnologica e di
trasferimento dell’innovazione (è prevista
anche la creazione di un incubatore di
impresa che favorisca la diffusione del
know how proprio dell’Università a
imprese di calibrata dimensione a elevato
contenuto tecnologico).
9
Alla frazione Piazza di Pandola del Comune
di Montoro Inferiore il Prg prevede
una zona denominata Ft1 aree per
attrezzature di interesse territoriale da
destinare all’edilizia universitaria e ai
relativi servizi. Gli interventi
previsti sono di iniziativa pubblica e
privata, l’utilizzazione delle aree è
subordinata alla redazione di un piano
particolareggiato o di un piano di
lottizzazione.
10
Arupuc: sigla utilizzata nel Prg di Fisciano
per individuare aree per attrezzature a
parco, per lo sport, per il commercio e per
residenze studentesche a rotazione d’uso.
Tali zone sono destinate a parchi, ad
attrezzature sportive private, ricettive di
ristorazione, alberghi, residenze a
rotazione d’uso (casa albergo per studenti),
attrezzature per lo spettacolo, palestre
nonché alle attrezzature di vendita al
dettaglio di medie dimensioni, a parcheggio
e ad attrezzature d’uso pubblico.
11
L’Ac di Baronissi ha perimetrato
un’area a programma di riqualificazione
urbana e di sviluppo sostenibile del
territorio, denominata Città dei giovani
(delibera di Consiglio comunale n. 46 del
22.5.1999), il cui piano particolareggiato è
dimensionato su un valore di It=1,4 mc/mq.
Nell’area interessata si prevede
l’insediamento di attività produttive ad
alto contenuto di ricerca e di sviluppo da
relazionare funzionalmente con l’adiacente
plesso dell’Università di Salerno
localizzata nel Comune di Baronissi, centri
di ricerca per l’artigianato, centri di
formazione professionale, attività
produttrici di beni e servizi ad alto
contenuto di ricerca, industrie avanzate ad
alta tecnologia, residenze a rotazione d’uso
di tipo alberghiero per studenti (case per
studenti) e docenti, centri per l’istruzione
superiore, centri di informatica e di
telematica, attività commerciali e di
servizio, sale cinematografiche e attività
complementari annesse, alberghi e residenze,
uffici di assistenza e di servizio alle
imprese e alle persone, centri per congressi
e di esposizione, musei, biblioteche e
mediateche, centro spettacoli e teatri,
discoteche dancing e ristoranti, ambulatori,
impianti sportivi, parcheggi. |