La rassegna è suddivisa in quattro temi
principali:
1. tutela dei beni ambientali e culturali;
2. rischio Vesuvio;
3. insediamenti produttivi;
4. pianificazione e programmazione
territoriale.
1.
Tutela dei beni ambientali e culturali
Istituzione del Parco metropolitano delle
Colline di Napoli
Burc n. 36 del 26.7.2004
Regione Campania - Giunta regionale - Seduta
del 10.6.2004 - Deliberazione n. 855 - Area
generale di coordinamento n. 16 - Gestione
del territorio - Lr 1 settembre 1993, n. 33
- Lr 7 ottobre 2003, n. 17 - Istituzione del
Parco metropolitano delle Colline di Napoli
(con allegati).
L’art. 1 della Lr 17/2003 definisce e
individua i parchi urbani e il parco
metropolitano, mentre l’art. 8 definisce
come parco metropolitano il parco urbano del
Comune di Napoli, già individuato e
denominato Parco delle Colline di Napoli
dalla variante generale al piano
regolatore generale (Prg) di Napoli
adottata con delibera di Cc n. 35 del
19.2.2001. La Gr, alla luce di quanto sopra,
delibera di istituire, ai sensi e per gli
effetti delle LLrr 33/1993, 18/2000 e
17/2003, il parco regionale come sopra
denominato, il cui territorio (e
relativa zonizzazione) è compreso nei
confini riportati nella apposita planimetria
in scala 1:10.000 (allegato A) e le cui
norme di salvaguardia (allegato B)
resteranno in vigore fino all’approvazione
del piano del parco.
Piano di comunicazione locale per la
promozione e la diffusione dell’arte
contemporanea e la valorizzazione dei
contesti architettonici e urbanistici nelle
regioni del sud Italia
Burc n. 37 del 2.8.2004
Regione Campania - Giunta regionale - Seduta
del 2.7.2004 - Deliberazione n. 1387 - Area
generale di coordinamento n. 16 - Gestione
del territorio - Accordo di programma quadro
per la promozione e la diffusione dell’arte
contemporanea e la valorizzazione dei
contesti architettonici e urbanistici nelle
regioni del sud Italia. Piano di
comunicazione locale (con allegato).
Con tale provvedimento la Gr approva il
progetto denominato piano di
comunicazione locale nell’ambito dell’accordo
programma quadro denominato
promozione e diffusione dell’arte
contemporanea e valorizzazione di contesti
architettonici e urbanistici nelle regioni
del sud Italia.
Gestione del Parco della Gaiola ubicato nel
Golfo di Napoli
Burc n. 50 del 25.10.2004
Regione Campania - Giunta regionale - Seduta
del 24.9.2004 - Deliberazione n. 1786 - Area
generale di coordinamento n. 16 - Gestione
del territorio - Approvazione dello schema
di addendum al protocollo d’intesa tra
Regione Campania, Comune di Napoli,
Soprintendenza regionale per i beni e le
attività culturali della Campania,
Soprintendenza per i beni archeologici delle
Province di Napoli e Caserta e Associazione
ambientalista Marevivo per la gestione del
Parco della Gaiola ubicato nel Golfo di
Napoli (con allegati).
Con tale provvedimento la Gr approva lo
schema di addendum al protocollo
d’intesa sottoscritto in data 1.8.2003 dalla
Regione Campania, dal Comune di Napoli,
dalla Soprintendenza regionale per i beni e
le attività culturali della Campania, dalla
Soprintendenza per i beni archeologici delle
Province di Napoli e Caserta e
dall’Associazione ambientalista Marevivo per
la promozione di un consorzio per la tutela,
la conoscenza e la valorizzazione del
parco della Gaiola ubicato nel Golfo di
Napoli.
Contributi per programmi di riqualificazione
e piano del colore
Burc n. 54 del 15.11.2004
Regione Campania - Giunta regionale - Seduta
del 15.10.2004 - Deliberazione n. 1882 -
Area generale di coordinamento n. 16 -
Gestione del Territorio - Lr 26/2002 -
Redazione di programmi integrati di
riqualificazione edilizia, urbanistica e
ambientale e piano del colore per l’edilizia
storica - Determinazioni.
La Gr delibera di destinare la somma di euro
2.000.000,00, prelevandoli dal fondo unico
per l’edilizia residenziale pubblica, per
l’assegnazione ad altri comuni, che non
hanno beneficiato del contributo previsto
per insufficienza di fondi, un contributo
pari al 50% della richiesta, fino ad un
massimo di euro 40.000,00, degli oneri
connessi alla redazione del programma
integrato di riqualificazione edilizia,
urbanistica e ambientale, nonché un
contributo pari al 50% della richiesta, fino
ad un massimo di euro 20.000,00, degli oneri
connessi alla redazione del piano del
colore per l’edilizia storica,
utilizzando le graduatorie e le modalità di
erogazione di cui al bando (deliberazione n.
2442 dell’1.8.2003) già espletato.
Adesione a progetto comunitario per la
valutazione delle performances ambientali
Burc n. 64 del 27.12.2004
Regione Campania - Giunta regionale - Seduta
del 12.11.2004 - Deliberazione n. 2065 -
Area generale di coordinamento n. 5 -
Ecologia, Tutela ambiente, Cia e Protezione
civile - Pic (progetto di iniziativa
comunitaria), Life Ambiente Pace
(performance assessment of public
authorities competences of environmental):
adesione (con allegato).
La Gr delibera di aderire, in qualità di
partner, alla proposta di partecipazione al
Pic - Life Ambiente, denominato Pace (performance
assessment of public authorities competences
on environment), per la creazione e la
sperimentazione di un sistema di valutazione
delle performance ambientali delle pubbliche
amministrazioni italiane, da presentare alla
Comunità europea, a valere sui fondi Life
Ambiente 2004.
Bonifica siti contaminati
Burc n. 8 del 3.2.2005
Regione Campania - Giunta regionale - Seduta
del 22.12.2004 - Deliberazione n. 2397 -
Area generale di coordinamento n. 5 -
Ecologia, Tutela dell’ambiente,
Disinquinamento, Protezione civile - Por
Campania 2000-2006 Mis. 1.8 - Utilizzo
risorse per interventi di bonifica nei siti
di interesse nazionale.
Il Por Campania 2000/2006, approvato dalla
Commissione Ue con Decisione C (2000) n.
2347 dell’8.8.2000, con connesso complemento
di programmazione, adottato dalla Gr con
delibera n. 1885/2004, alla Misura 1.8
prevede, tra l’altro, l’attuazione, nel
rispetto del Dm 471/1999, di iniziative
finalizzate al risanamento delle aree
contaminate da talune attività industriali,
dallo smaltimento inadeguato e/o abusivo dei
rifiuti, nonché interessate dalla presenza
di amianto, per renderle disponibili a nuovi
utilizzi economici, residenziali o
naturalistici. Al fine di accelerare la
spesa, nel comitato di sorveglianza del Por
Campania 2000/2006 del 28.5.2004 è stata
prevista la possibilità di interventi
diretti nei siti di interesse nazionale
(Sin) già perimetrati, a prescindere dalla
redazione del piano di bonifica regionale,
in considerazione che gli stessi, iscritti
all’anagrafe dei siti inquinati, rientrano
in una strategia nazionale. Con legge
426/1998 furono, infatti, individuati in
Campania i seguenti Sin: Litorale domizio
flegreo e agro aversano, perimetrato con Dm
10.1.2000 e smi e comprendente 61 comuni;
Napoli orientale, perimetrato con Ordinanza
commissariale 31.12.1999; Bagnoli Coroglio,
perimetrato con Dm 31.8.2001. Con il
provvedimento in parola la Gr delibera di
prendersi atto dell’opportunità di destinare
una quota non inferiore al 50% delle risorse
disponibili per interventi di
caratterizzazione, messa in sicurezza e
bonifica nei Sin definiti dal Ministero
dell’ambiente in esecuzione della legge
426/1998 e di stabilire che l’attuazione
degli interventi e la determinazione del
connesso stanziamento finanziario possa
essere disciplinato da una convenzione con
il Ministero dell’ambiente, il cui contenuto
dovrà essere sottoposto all’approvazione
della Gr.
Riqualificazione paesistico-ambientale
intorno all’antica città di Velia
Burc n. 10 bis del 10.2.2005
Lr dell’8.2.2005, n. 5 “Costituzione di una
zona di riqualificazione paesistico
ambientale intorno all’antica città di
Velia”.
È costituita una zona di riqualificazione
paesistico-ambientale intorno all’antica
città di Velia, sita nei Comuni di Ascea e
Casalvelino (Sa), la cui delimitazione è
indicata in apposito allegato alla Lr. Entro
l’ambito della zona di cui sopra è fatto
divieto, fino all’approvazione del piano
particolareggiato di riqualificazione, di
apportare ogni modifica dell’assetto del
territorio o realizzare qualsiasi opera
edilizia, con esclusione di interventi di
manutenzione ordinaria, straordinaria, di
consolidamento statico e di restauro
conservativo che non alterino lo stato dei
luoghi e l’aspetto esteriore degli edifici,
restando esclusi da tale divieto le opere
pubbliche e di interesse pubblico, a
condizione che i progetti siano approvati
anche dalle competenti soprintendenze, in
conformità agli obiettivi del redigendo
piano particolareggiato. Tale piano
particolareggiato, approvato anche in
variante al vigente Prg dei due comuni, deve
prevedere: a) gli interventi per la
riqualificazione degli spazi e dei percorsi
pubblici, con particolare riferimento alle
emergenze archeologiche e architettoniche
dell’area; b) gli interventi pubblici e
privati per la qualificazione dell’edificato
esistente, compresi gli immobili abusivi
oggetto di istanza di concessione in
sanatoria; c) i nuovi interventi pubblici e
privati; d) le aree inedificabili e la loro
destinazione; e) le opere di urbanizzazione;
f) la normativa di dettaglio inerente gli
interventi ammessi. Il piano deve essere
redatto d’intesa tra i Comuni di Ascea e
Casalvelino e le Soprintendenze per i beni
archeologici e per i beni architettonici e
per il paesaggio, il patrimonio storico,
artistico ed etnoantropologico entro 12 mesi
dalla pubblicazione della legge in commento.
Decorso tale termine la Regione Campania
provvede con la nomina di un Commissario ad
acta.
Acquisizione di Punta Campanella
Sito Regione Campania, 10.3.2005
È stato firmato il decreto con il quale si
stanziano 400.000,00 euro per l’acquisizione
dell’area archeologica di Punta della
Campanella. Un’area, attualmente di
proprietà del Ministero della difesa, pari
ad una estensione di 1.444 mq. Si tratta di
una zona interessante sia dal punto di vista
naturalistico che archeologico e ubicata
alla estremità della Punta, vicino alla
torre di avvistamento dove si racconta vi
era la sede dell’antico Tempio di Minerva.
Il Comune di Massa Lubrense, con i fondi
regionali, dovrà provvedere a opere di messa
in sicurezza e restauro dell’antica
pavimentazione in pietra del tratto
terminale di via Minervia: la realizzazione
di tali interventi sono preliminari alla
creazione del parco archeologico di Punta
della Campanella. Con questo provvedimento
l’Assessorato ai beni culturali prosegue il
programma di acquisizione di rilevanti aree
e o immobili ubicati nel nostro territorio.
Si tratta della settima acquisizione al
patrimonio pubblico. Infatti, sono già stati
acquistati i siti archeologici dell’età del
bronzo antico nella località Croce a Nola e
nell’ambito del complesso collinare di
Montesano, la Vigna e la Starza nel Comune
di San Paolo Belsito, il complesso del Parco
archeologico di Pausyllipon a Napoli, lo
stadio di Antonino Pio a Pozzuoli,
l’isolotto de Li Galli a Positano e parte
del complesso monumentale di Santa Caterina
a Formiello a Napoli.
2.
Rischio Vesuvio
Procedure per il piano strategico operativo
rischio Vesuvio
Burc n. 38 del 9.8.2004
Regione Campania - Giunta regionale - Seduta
del 9.7.2004 - Deliberazione n. 1397 - Area
generale di coordinamento n. 16 - Gestione
del territorio - “Rischio Vesuvio” - Intesa
istituzionale per la individuazione delle
modalità procedurali e l’articolazione delle
fasi e degli adempimenti connessi alla
redazione del piano strategico operativo tra
Regione Campania e Provincia di Napoli (art.
2 comma 3 della Lr 21/2003) provvedimenti
(con allegati).
La Gr delibera di prendere atto dell’intesa
istituzionale sottoscritta in data 18.3.2004
tra la Regione Campania e la Provincia di
Napoli, con il Parco nazionale del Vesuvio e
i comuni vesuviani della zona rossa
ad alto rischio vulcanico per la
individuazione delle modalità procedurali e
l’articolazione delle fasi e degli
adempimenti connessi alla redazione del
piano strategico operativo di cui
all’art. 2, comma 3, della Lr 21/2003.
Studio di fattibilità per la
riqualificazione dell’ambito vesuviano
Burc n. 49 del 18.10.2004
Regione Campania - Giunta regionale - Seduta
del 24.9. 2004 - Deliberazione n. 1769 -
Area generale di coordinamento n. 14 -
Trasporti e viabilità - Lr 28.3.2002, n. 3 -
Studio di fattibilità “Riqualificazione
dell’ambito vesuviano”. Approvazione (con
allegati).
La Gr approva lo studio di fattibilità
denominato Riqualificazione dell’ambito
vesuviano presentato in forma associata
ai sensi del protocollo d’intesa
sottoscritto in data 13.5.2003 dai Comuni di
Ercolano, Portici, Torre Annunziata, Torre
del Greco e Castellammare di Stabia,
nell’ambito del progetto integrato
Portualità turistica, inserito nel Por
2000-2006 e a seguito dell’avviso pubblico
per manifestazione di interesse emanato e
pubblicato sul Burc n. 15 del 7.4.2003.
Mitigazione rischio Vesuvio - Incentivi
Burc n. 54 del 15.11.2004
Regione Campania - Giunta regionale - Seduta
del 22.10.2004 - Deliberazione n. 1914 -
Area generale di coordinamento n. 16 -
Gestione del territorio - Mitigazione
rischio Vesuvio - Incentivi - 2 intervento
(con allegati).
Con tale provvedimento la Gr approva i
criteri che le 18 amministrazioni comunali
facenti parte della zona rossa a
massimo rischio vulcanico dovranno seguire
per la redazione dei bandi di loro
competenza riguardante il proprio ambito
territoriale.
Rischio Vesuvio ed edilizia agevolata
Burc n. 6 del 24.1.2005
Regione Campania - Giunta regionale - Seduta
del 18.12.2004 - Deliberazione n. 2354 -
Area generale di coordinamento n. 16 -
Gestione del territorio - Edilizia agevolata
- Contributi - Determinazioni.
Nell’ambito del programma operativo per il
governo del rischio vulcanico
nell’area vesuviana, che si inserisce
nell’ambito del piano territoriale
regionale (Ptr), e che comprende, tra
l’altro, la riduzione del carico abitativo
attraverso forme di incentivi che
favoriscano l’esodo volontario delle
famiglie residenti nei territori definiti ad
alto rischio vulcanico; con delibera di Gr
n. 2145 del 20.6.2003 sono stati individuati
i 18 comuni (Boscoreale, Boscotrecase,
Cercola, Ercolano, Massa di Somma,
Ottaviano, Pollena Trocchia, Pompei,
Portici, San Giorgio a Cremano, San Giuseppe
Vesuviano, San Sebastiano al Vesuvio, Sant’Anastasia,
Somma Vesuviana, Terzigno, Torre Annunziata,
Torre del Greco e Trecase) facenti parte
della cosiddetta zona rossa
vesuviana, destinatari di specifico
finanziamento per la concessione di
contributi per l’acquisto della prima casa
in favore dei privati che intendono
trasferire la propria residenza in altre
zone non a rischio vulcanico. Con precedenti
deliberazioni di Gr (n. 6336/2000 e n.
850/2001) erano stati previsti incentivi per
l’acquisto della prima casa in favore dei
cittadini residenti nei comuni ad alta,
media e bassa tensione abitativa della
Regione Campania, tra i quali facevano parte
anche i comuni considerati, con il
successivo provvedimento di Gr n. 2145/2003,
ad alto rischio vulcanico, sorgendo, in tal
modo, una incompatibilità dovuta alla
possibilità di beneficiare di contributi per
acquistare un alloggio anche nei comuni
definiti ad alto rischio vulcanico in
contrasto con gli analoghi incentivi
finalizzati all’acquisto di un alloggio da
parte dei beneficiari in tutto il territorio
regionale e nazionale, a esclusione proprio
di quelli ubicati in uno dei 18 comuni della
zona rossa. La Gr, con il presente
provvedimento, determina la conclusione
delle procedure di cui alle delibere di Gr
n. 6336/2000 e n. 850/2001, da parte dei
comuni siti nell’area a rischio vulcanico,
in quanto non compatibili con le finalità e
gli obiettivi strategici intrapresi dalla Gr
stessa per la mitigazione del rischio
Vesuvio, fatti salvi tutti i procedimenti di
erogazione avviati in data antecedente alla
pubblicazione del presente provvedimento,
consistenti nell’invito agli interessati a
produrre la necessaria documentazione per
beneficiare del contributo per l’acquisto
dell’alloggio.
3.
Insediamenti produttivi
Poteri sostitutivi nella realizzazione di
insediamenti produttivi
Burc n. 62 del 20.12.2004
Regione Campania - Giunta regionale - Seduta
del 5.11.2004 - Deliberazione n. 2042 - Area
generale di coordinamento n. 12 - Sviluppo
attività settore secondario - Pip - Piani di
insediamenti produttivi - Attivazione poteri
sostitutivi previsti dalle LLrr 51/1978 e
19/1996.
La Gr, con riferimento alla normativa con
cui sono previste forme di contribuzione in
favore degli enti comunali per
l’acquisizione delle aree per piani di
insediamento produttivo e per la
realizzazione delle correlate opere di
urbanizzazione, prevede la nomina del
Commissario ad acta, nei casi di
inadempimento o ritardo nella realizzazione
dei piani degli insediamenti produttivi
(Pip) finanziati, previa attivazione delle
procedure sostitutive previste dalle LLrr
51/1978 e 19/1996, da disporre con decreto
del presidente della Gr, su proposta
dell’Assessore alle attività produttive.
Attrezzaggio aree produttive
Burc n. 2 del 10.1.2005
Regione Campania - Giunta regionale - Seduta
del 17.11.2004 - Deliberazione n. 2090 -
Area generale di coordinamento n. 12 -
Sviluppo attività settore secondario - Aree
Pip comunali acquisite e urbanizzate con il
concorso di contributi e/o finanziamenti
regionali - Approvazione atto di indirizzo
per l’acquisizione, assegnazione e gestione.
Con tale provvedimento la Gr approva l’atto
di indirizzo per l’acquisizione,
assegnazione e gestione delle aree Pip
comunali acquisite e urbanizzate con il
concorso di contributi e/o finanziamenti
regionali. Nell’ambito dei progetti
integrati distrettuali e per i programmi
integrati territoriali (Pit) a vocazione
industriale l’intervento teso a incrementare
e qualificare l’offerta di aree attrezzate
in ambito Pip rappresenta un impegno
considerevole e di importanza strategica ai
fini del conseguimento degli obiettivi
propostisi dalla Gr. Gli interventi
finanziati in tale ambito costituiscono
l’avvio di un meccanismo autopropulsivo
attraverso la utilizzazione dei ricavi dalla
cessione dei suoli per ulteriori interventi
di qualificazione, di urbanizzazione e di
incremento dell’offerta di suoli attrezzati
non solo per nuovi investimenti ma anche al
fine di favorire la delocalizzazione dai
centri abitati di attività incompatibili con
la residenza. La Gr ha ritenuto, pertanto,
necessario procedere all’approvazione di un
apposito atto di indirizzo che,
nell’ambito di una ricognizione delle
procedure previste dalla normativa vigente
per l’acquisizione, l’assegnazione e la
gestione delle aree Pip, detti specifiche
indicazioni relativamente alle aree
acquisite e urbanizzate con il concorso di
contributi e/o finanziamenti regionali. Il
corrispettivo per la cessione dei suoli è in
misura pari al costo per metro quadrato
sostenuto dall’amministrazione per la loro
acquisizione, maggiorato della quota
percentuale di incidenza, per metro
quadrato, delle spese sostenute per la
realizzazione delle opere di urbanizzazione.
Indirizzi per l’acquisizione, assegnazione e
gestione delle aree Pip comunali acquisite e
urbanizzate con il concorso di contributi
e/o finanziamenti regionali.
L’atto detta indirizzi in ordine alle
modalità di acquisizione e utilizzo dei
suoli destinati a insediamenti produttivi,
compresi nei Pip comunali, infrastrutturati
o da infrastrutturarsi con il concorso di
contributi e/o finanziamenti regionali. Le
aree comprese nei Pip comunali sono
acquisite al patrimonio del comune, o dei
comuni associati in forma stabile ai sensi
degli artt. 30 e segg. del DLgs 267/2000, a
mezzo di procedura espropriativa o di atti
di cessione volontaria nel rispetto della
disciplina di cui al Tu 327/2001 e,
limitatamente alla parte destinata a lotti,
sono cedute in regime di proprietà ai
soggetti beneficiari per la realizzazione di
iniziative di carattere produttivo, nel
rispetto della disciplina di cui all’art. 27
della legge 865/1971 e smi. Le aree
disponibili nei Pip, ai sensi del citato
art. 27, sono cedute in diritto di proprietà
a seguito di procedura di evidenza pubblica
indetta dal comune o dai comuni associati,
nel rispetto della normativa nazionale e
comunitaria vigente e nei 60 giorni
successivi alla data di completamento delle
formalità di trascrizione immobiliare degli
atti relativi all’acquisizione.
Nell’assegnazione dei lotti dovranno
privilegiarsi le aziende costrette a
delocalizzarsi dai centri abitati per
ragioni ambientali o di sicurezza. Il bando
di assegnazione delle aree potrà destinare
alle aziende aventi sede nel territorio del
comune in cui ricade l’area Pip una quota
non superiore al 20% delle aree che
residuano a seguito delle assegnazioni di
cui sopra, garantendo, in ogni caso,
carattere di concorsualità alla procedura di
assegnazione di tali aree. I corrispettivi
derivanti dalla cessione dei suoli, detratti
i costi sostenuti con risorse comunali per
l’acquisizione e infrastrutturazione
dell’area Pip, sono utilizzabili
esclusivamente per la realizzazione di
ulteriori opere strettamente connesse al
completamento del Pip finanziato ed
eventuali altre opere nell’ambito del Pip
vigente. I comuni beneficiari di sostegni
regionali forniranno al sistema informativo
regionale tutti i dati relativi alla
utilizzazione delle aree urbanizzate
impegnandosi a fornire, con la periodicità
richiesta dal sistema stesso,
l’aggiornamento dei dati. Le disposizioni
dell’atto di indirizzo si applicano a tutte
le aree Pip finanziate con fondi regionali
ivi comprese quelle per le quali sia già
intervenuta l’assegnazione dei suoli con
salvezza dei soli diritti acquisiti.
Regolamento per insediamenti produttivi
Burc n. 15 del 7.3.2005
Regolamento n. 2 del 24.2.2005 -
“Insediamenti produttivi e aree industriali
ai sensi dell’articolo 32 della legge 14
maggio 1981, n. 219 - Lr 26 luglio 2002, n.
15, articolo 18”.
Il regolamento è emanato in attuazione
dell’art. 18 della Lr 15/2002 e disciplina
il completamento degli insediamenti
produttivi e la gestione delle aree
industriali di Avellino e Salerno,
realizzate ai sensi dell’art. 32 della legge
219/1981, in raccordo con le disposizioni
sui contratti d’area di cui all’art. 2,
comma 203, lettera f) della legge 662/1996,
nonché il recupero dei siti industriali di
cui all’art. 15, comma 5 della legge
144/1999. Ai fini del regolamento si
intendono: a) per lotti di cui all’art. 2,
comma 4, legge 493/1993: i lotti liberi e
non edificati delle aree infrastrutturate ai
sensi dell’art. 39 del Tu approvato con il
DLgs 76/1990 (ricostruzione post sisma
23.11.1980), che risultano non assegnati,
ovvero assegnati da oltre 12 mesi e tuttora
non utilizzati; b) per lotti di cui all’art.
2, comma 5, legge 493/1993: i lotti
assegnati per i quali vi è stata concessione
di contributo per la realizzazione
dell’iniziativa produttiva e successiva
revoca dell’assegnazione del lotto con
contestuale dichiarazione di decadenza dai
contributi previsti all’art. 39 del DLgs
76/1990, per la mancata osservanza delle
condizioni contenute nel disciplinare di
concessione. I Consorzi Asi competenti per
territorio, entro 90 giorni dalla
pubblicazione nel Burc del regolamento,
avviano e/o completano la procedura di
recupero in via amministrativa di tutti i
lotti, loro accessioni o pertinenze
inutilizzati o la cui assegnazione sia stata
revocata. Per ciascuno dei lotti per i quali
è intervenuto il recupero in via
amministrativa, è indetta dal competente
Consorzio Asi una gara, tenendo conto delle
procedure stabilite dal contratto d’area,
per la riassegnazione del lotto e, qualora
esistente, dell’insediamento produttivo ivi
realizzato, al fine dell’attuazione di
programmi di riconversione industriale,
ristrutturazione o riattivazione
dell’impianto preesistente o della
realizzazione di nuove iniziative. Possono
presentare le proposte di cui sopra le
imprese, senza limiti dimensionali, operanti
nel settore delle attività manifatturiere,
di cui alla sezione D della classificazione
delle attività economiche Istat 1991, e
quelle ammesse nei contratti d’area di
Avellino e Salerno. I Consorzi Asi
competenti territorialmente provvedono alla
riassegnazione dei lotti nel rispetto dei
principi enunciati nel regolamento
comunitario n. 761 del 19.3.2001 e della
normativa che disciplina i contratti d’area,
valutando le proposte di riconversione e di
riutilizzo dei lotti alla luce di parametri
indicati dal regolamento. I lotti sono
riassegnati secondo criteri prioritari
sempre indicati dal regolamento. I Consorzi
Asi di Avellino e Salerno utilizzano i
proventi derivanti dai residui contributi
trasferiti dal Ministero per le attività
produttive e non riutilizzati, dalla
locazione e dalla cessione dei lotti per la
realizzazione delle opere necessarie al
completamento degli insediamenti produttivi
e delle infrastrutture e, in via residuale,
per ulteriori iniziative finalizzate allo
sviluppo delle aree ex art. 32 della legge
219/1981.
Interventi nelle aree Pip
La Gr, su proposta dell’Assessore alle
attività produttive, ha deliberato
l’assegnazione di 15 milioni di euro a tre
comuni della Campania per la realizzazione
di interventi nelle aree per piani di
insediamenti produttivi (Pip) per la
riqualificazione industriale, economica e
infrastrutturale dei territori interessati.
Nell’ambito del programma di assegnazione
delle risorse del fondo aree sottoutilizzate
e dei progetti infrastrutturali dei Pip
presentati dai comuni, sono destinatari
delle risorse: il Comune di Caserta per un
Pip nella frazione San Benedetto di Caserta,
ai fini della realizzazione di insediamenti
produttivi eco-compatibili a carattere non
inquinante, per un importo finanziabile pari
a 8.000.000,00 euro; il Comune di Pesco
Sannita per il potenziamento della viabilità
comunale di collegamento tra le aree
industriali in località Monteleone e la
stazione ferroviaria in Comune di Pesco
Sannita, nonché con l’aviosuperficie, per un
importo finanziabile pari a 5.000.000,00
euro; il Comune di San Salvatore Telesino:
riqualificazione, rifunzionalizzazione e
riorganizzazione infrastrutturale a servizio
delle aziende industriali e artigianali in
località Selva e Mennitto di San Salvatore
Telesino, per un importo finanziabile pari a
2.000.000,00 euro.
4.
Pianificazione e programmazione territoriale
Proposta di piano territoriale regionale e
nuove linee guida per la pianificazione
territoriale
Sito Regione Campania, 28.2.2005
Dopo l’approvazione della Lr 16/2004
Norme sul governo del territorio, la Gr
ha approvato le prime due delibere
riguardati provvedimenti di attuazione della
stessa: la prima integra e arricchisce le
vigenti Linee guida per la pianificazione
territoriale, già approvate con
deliberazione della Gr n. 4459 del
30.9.2002; la seconda adotta, per la prima
volta in Campania, la proposta di Ptr. Con
questi due provvedimenti si garantisce uno
sviluppo coordinato e omogeneo tra i
processi di pianificazione territoriale e
urbanistica già avviati. In particolare, la
delibera di integrazione delle linee
guida rappresenta lo strumento
contenente i principi generali della
politica di governo del territorio a cui si
dovranno ispirare tutti gli enti
interessati: province, comuni e gli altri
soggetti competenti. Con la seconda delibera
la regione entra nel vivo del procedimento
di formazione del Ptr, strumento mediante il
quale si stabiliscono: gli obiettivi di
assetto e le linee principali di
organizzazione del territorio regionale,
nonché le strategie e le azioni volte alla
loro realizzazione; i sistemi
infrastrutturali e le attrezzature di
rilevanza sovraregionale e regionale, a
cominciare dal settore dei trasporti, con la
conferma del sistema aeroportuale a tre poli
di Napoli, Grazzanise e Pontecagnano, nonché
gli impianti e gli interventi pubblici
dichiarati di rilevanza regionale; gli
indirizzi e i criteri per la elaborazione
degli strumenti di pianificazione
territoriale provinciale e per la
cooperazione istituzionale. Dopo la
pubblicazione sul Burc della proposta di Ptr,
sarà convocata la conferenza di
pianificazione, momento istituzionale di
confronto tra regione, province, comuni,
enti locali e le altre amministrazioni
interessate, associazioni ambientaliste,
sindacati e associazioni imprenditoriali,
ordini professionali. La Gr adotterà il Ptr
per trasmetterlo al Consiglio regionale per
la definitiva approvazione. Le delibere
approvate confermano le scelte già operate
dalla Gr negli anni scorsi e cioè di
procedere secondo il moderno schema della
pianificazione parallela: ogni ente non
deve più aspettare gli enti sovraordinati
per iniziare il proprio processo di
pianificazione ma può procedere
indipendentemente nel rispetto dei principi
generali delle linee guida. La
proposta di Ptr disegna la nuova Campania
individuando 9 ambienti insediativi,
cioè microregioni aventi comuni
caratteristiche fondamentali, e 45
sistemi locali di sviluppo (nella
precedente versione erano 43) allo scopo
anche di coordinare gli interventi del Por
2000-2006 e di offrire elementi per
costruire il Por 2007-2013.
Protocollo d’intesa sul rischio Vesuvio
Sito Regione Campania, 11.3.2005
È stato sottoscritto dalla Regione Campania,
dalle Province di Napoli e Avellino e dai
Comuni di Ariano Irpino, Casalbore, Greci,
Montaguto, Montecalvo Irpino, Svignano
Irpino, Villanova del Battista e Zungoli un
protocollo d’intesa per avviare una
serie di iniziative rivolte al
decongestionamento abitativo della zona
rossa del Vesuvio e al potenziamento
degli insediamenti residenziali nell’area
dell’Ufita. Alla firma del protocollo
d’intesa hanno preso parte l’Assessore
regionale all’urbanistica e al governo del
territorio della Regione Campania,
l’Assessore all’urbanistica della Provincia
di Napoli, l’Assessore allo sviluppo
economico della Provincia di Avellino,
l’Assessore alla cultura del Comune di
Boscoreale e i sindaci di Ariano Irpino,
Casalbore, Greci, Montaguto, Montecalvo
Irpino, Svignano Irpino, Villanova del
Battista e Zungoli. La regione ha già
stanziato 2.500.000 euro. Si tratta di un
primo stanziamento destinato agli incentivi
che saranno utilizzati per il recupero degli
edifici ubicati nei comuni irpini e
attualmente disabitati. Gli immobili saranno
destinati ai cittadini provenienti dalla
zona rossa. Il protocollo d’intesa
denominato Dalla zona rossa alla verde
Irpinia serve, infatti, ad attuare
sinergie e progetti per favorire il
trasferimento dei cittadini attualmente
residenti nell’area ad alto rischio
vulcanico in otto comuni interni della
regione. L’iniziativa attua, inoltre, la
proposta di Ptr che prevede tra gli
obiettivi quello del riequilibrio
residenziale del territorio regionale. La
regione, la Provincia di Napoli, la
Provincia di Avellino, la comunità montana
Ufita, otto comuni dell’avellinese e
l’assemblea dei sindaci della zona rossa
intendono attuare, quindi, un progetto
pilota per la salvaguardia del territorio e
dello sviluppo socio-economico dell’area
vesuviana e contemporaneamente valorizzare i
centri abitati delle cittadine interne
dell’avellinese. Si studieranno in futuro
iniziative per consentire ai residenti della
zona rossa di trasferirsi nei comuni
dell’Ufita e per programmare interventi di
recupero del patrimonio edilizio pubblico
esistente a Casalbore, Greci, Montaguto,
Montecalvo Irpino, Svignano Irpino,
Villanova del Battista, Zungoli, Ariano
Irpino. Si punta, inoltre, a individuare
progetti di valorizzazione al fine di
creare, anche, sinergie produttive tra
l’area vesuviana e l’Ufita, a programmare
interventi per il miglioramento della
qualità della vita con particolare
riferimento alle infrastrutture culturali,
sociali e telematiche.
Tre progetti integrati territoriali nel
salernitano
Sito Regione Campania, 16.3.2005
Presso la Regione Campania, sono stati
sottoscritti 3 Pit dell’area salernitana,
per un investimento complessivo pari a 130
milioni di euro, tra fondi Por e altre
risorse pubbliche e private. I Pit
riguardano, in particolare, la Valle
dell’Irno, la Piana del Sele e l’Agro e i
Monti Picentini, per complessivi 14 comuni.
Hanno sottoscritto i Pit il presidente della
Giunta regionale, il presidente della
Provincia di Salerno e i sindaci dei comuni
interessati.
Il Pit Valle dell’Irno, di 23 milioni
di euro, ha lo scopo di integrare il polo
dell’Università di Salerno, insediata
nell’area di Fisciano, con il più ampio
contesto territoriale caratterizzato da
forte valenza industriale e da un
considerevole patrimonio storico-artistico.
L’Università è individuata come soggetto
attrattore per azioni di promozione e
sviluppo della ricerca scientifica e
tecnologica e del sistema di accoglienza sul
territorio. Nello specifico, i progetti sono
relativi all’infrastrutturazione primaria e
secondaria per la costruzione della
viabilità connettiva dei nuclei industriali
di Pellezzano ubicati in destra del fiume
Irno, alla ristrutturazione edilizia dell’ex
Idaff di Fisciano e ad azioni di marketing
territoriale affidate alla provincia.
Il Pit Piana del Sele prevede un
investimento di circa 61 milioni e mezzo di
euro; ha per obiettivo la riqualificazione e
la valorizzazione dell’area a sud di Salerno
e la creazione di un polo del turismo, del
benessere e del tempo libero. Nel dettaglio,
gli interventi riguardano il recupero della
fascia costiera, viale dell’Olmo a Bellizzi,
la pista ciclabile a Capaccio, la
qualificazione turistica di Eboli, il
completamento della pista ciclabile sulla
litoranea e la costruzione di un campo da
golf.
Il Pit Agro e Monti Picentini, per il
quale la spesa fissata è di oltre 45 milioni
e mezzo di euro, nasce per sviluppare il
turismo culturale, scientifico e ambientale
in un’area con una vasta rete di siti
storico-culturali di pregio e significative
esperienze turistiche, come il Giffoni Film
Festival. In particolare, gli investimenti
riguardano la riqualificazione del centro
urbano di Castiglione dei Genovesi, il
recupero del convento dei cappuccini di S.
Cipriano Picentino, infrastrutture a
supporto del progetto turistico
Sieti-Paese Albergo di Giffoni Sei
Casali, il recupero del centro storico e del
borgo di S. Tecla e del Conservatorio di
Santa Sofia a Montecorvino Pugliano, il
restauro del convento di S. Antonio ad
Acerno, la rinascita del borgo medievale di
Terravecchia a Giffoni Valle Piana, la
promenade archeologique a Pontecagnano,
il potenziamento dei servizi turistici e del
sistema della ricettività dell’intera area.
I progetti integrati territoriali per sette
distretti industriali
Sito Regione Campania, 19.3.2005
Presso la Regione Campania, sono stati
sottoscritti gli accordi di programma dei
Pit per sette distretti industriali della
Regione Campania (Solofra, Calitri, S. Marco
dei Cavoti, S. Agata dei Goti-Casapulla,
Grumo Nevano-Aversa, S. Giuseppe Vesuviano,
Nocera-Gragnano) per un investimento
complessivo di 500 milioni di euro, tra
fondi Por, altre risorse pubbliche e
private. I Pit riguardano i distretti
industriali delle province di Avellino
(Solofra, Calitri), Benevento (S. Marco dei
Cavoti), Napoli (S. Giuseppe Vesuviano) e i
distretti interprovinciali di S. Agata dei
Goti-Casapulla (Provincia di Caserta e
Benevento), Grumo Nevano-Aversa (Provincia
di Caserta e Napoli) e Nocera-Gragnano
(Provincia di Salerno e Napoli) per
complessivi 98 comuni. Hanno sottoscritto i
Pit il presidente della Giunta regionale, i
presidenti delle province, i sindaci dei
comuni interessati, i rappresentanti delle
Camere di commercio, i rappresentanti delle
associazioni imprenditoriali e sindacali.
Il Pit di Solofra, per un valore
dell’investimento di 61 milioni di euro, di
cui 28.310.054,91 di fondi Por, pone al
centro la realizzazione di un programma di
interventi che mira al recupero ambientale e
alla vivibilità del territorio distrettuale
considerandoli fattori strategici per la
competitività del distretto.
Il Pit di Calitri, che prevede un
investimento complessivo di 46 milioni di
euro, di cui 24.894.099,80 di fondi del Por
Campania, ha per obiettivo lo sviluppo e la
qualificazione di una nuova
imprenditorialità nel sistema tessile
abbigliamento per un’accelerazione dello
sviluppo economico e occupazionale del
territorio.
Il Pit di S. Marco, per un valore di oltre
65 milioni e mezzo di euro, di cui
26.065.893,24 di fondi Por, attiva una
strategia fondata sul sostegno all’apparato
produttivo esistente, attraverso la
creazione delle condizioni di sistema utili
a favorire processi di integrazione
produttivi e finanziari interdistrettuali ed
extradistrettuali, riducendo, in tal modo,
le diseconomie di sistema ed elevando la
capacità delle imprese stesse di
fronteggiare le sfide della globalizzazione
e di adeguamento alle trasformazioni del
mercato. È da rilevare, inoltre che la
realizzazione del Centro servizi
distrettuale, nel suo modello di
funzionamento, potrà agevolare meccanismi di
spin-offs di impresa mediante la
costituzione di società di scopo
appositamente deputate a gestire e offrire
alcuni servizi.
Il Pit di S. Agata dei Goti, di 73 milioni
di euro, di cui 34.339.464,30 di risorse
Por, consiste in generale nel rafforzamento
della filiera tessile-abbigliamento e
costruzione macchine e suo riposizionamento
nel mercato globale, e nel particolare nella
implementazione delle aree Pip quale volano
per lo sviluppo economico delle imprese
distrettuali.
Il Pit di Grumo Nevano-Aversa, con un
investimento complessivo di 90 milioni di
euro, di cui 47.108.463,10 di risorse Por,
consiste nella strutturazione e
razionalizzazione di una serie di vantaggi
competitivi di sistema che permettano
all’area di essere attraente e oggetto di
opportune politiche di insediamento di nuove
attività e di valorizzazione delle
esistenti. In quest’ottica il Pit intende
costruire un sistema di opportunità di
sviluppo locale che si fondi sulla qualità
del territorio e dei servizi avanzati alle
imprese del settore, al fine di superare il
deficit evidenziato dall’area in tale
direzione e trasformare le attuali carenze
in opportunità di sviluppo.
Il Pit di S. Giuseppe Vesuviano, per una
spesa di 47 milioni di euro, e 32.365.170,22
di risorse Por, nasce da una serie di
iniziative integrate, sia di carattere
infrastrutturate che di sostegno alle
imprese in termini soprattutto di servizi
reali da rendere disponibili per le stesse.
Il Pit di Nocera-Gragnano, di 117 milioni di
euro, di cui 42.577.528,30 di risorse del
Por, assume come idea forza la
riqualificazione ambientale e lo sviluppo
sostenibile per la crescita competitiva del
sistema locale di sviluppo, da mettere in
atto attraverso la riscoperta delle
tradizioni agronomiche e agro-alimentari
dell’area, la creazione di aree produttive
comprensoriali con infrastrutture e snodi di
servizio e l’implementazione di servizi
integrati per le imprese. |