L’amministrazione provinciale di Salerno ha
programmato l’intervento di “Tutela e
valorizzazione delle risorse naturali nelle
località Macchia e Chianca del Comune di
Altavilla Silentina” e in data 4.3.2004 (prot.
n. 09326), ha sottoscritto con il Comune di
Altavilla Silentina una specifica intesa
atta a definire i rapporti tra i due enti
per la realizzazione dell’opera. Il progetto
parteciperà al bando per l’assegnazione
delle risorse stanziate sulla Misura 1.3
“Sistemazione idraulico-forestale e tutela
delle risorse naturali” del Por Campania
2000-2006.
La progettazione è stata redatta da un
gruppo integrato di professionisti dell’ente
(arch. M. Gabriella Alfano, dott. for.
Angelo D’Acquisto e geol. Ciro Castaldo con
la collaborazione dell’ing. Maria Antonietta
Conti, dell’ing. Immacolata Tolone,
dell’arch. Consuelo De Pascale e del geom.
Marcello Lovisi, professionisti
convenzionati con la Provincia di Salerno).
Obiettivi del progetto
L’intervento di tutela e valorizzazione
delle aree boschive di proprietà pubblica in
località Macchia e Chianca del Comune di
Altavilla Silentina si inserisce nel più
ampio progetto di sviluppo integrato
agricoltura-turismo nella Piana del Sele
attivato dalla Provincia di Salerno.
Nel corso degli anni, il bacino del Sele e
il fiume stesso sono stati oggetto di
interventi illegittimi e devastanti:
captazioni incontrollate, emungimento delle
falde superficiali, compromissione ed
estinzione di alcune sorgenti termali e
minerali, scarichi di reflui industriali e
civili, attività estrattive, discariche
abusive di inerti e di rifiuti in genere,
soprattutto in prossimità dei valloni e
delle aste torrentizie, alterazioni e
depauperamento vegetazionale. Tutto ciò,
oltre a rappresentare un elemento detrattore
del paesaggio sensibile, provoca un diffuso
inquinamento delle acque e il degrado delle
aree spondali i cui effetti sono sempre più
difficili da controllare. Questi i motivi
che spingono alla riqualificazione
dell’intero sistema fluviale nell’ambito
della quale si colloca la presente proposta
progettuale relativa al Comune di Altavilla
Silentina.
La riqualificazione delle aree boschive di
Macchia e Chianca consentirà il recupero di
un’area da tempo abbandonata e metterà in
evidenza le potenzialità di un ambiente in
cui l’uomo potrà integrarsi perfettamente
con la natura che lo circonda. In sintesi
gli obiettivi del progetto consistono nel
migliorare la fruizione del patrimonio
boschivo, favorire la riproduzione e il
soccorso della fauna selvatica, incrementare
il flusso turistico e favorire nuova
occupazione. Il perseguimento di tali
obiettivi avviene attraverso la
realizzazione di sentieri natura, di un
presidio di controllo/assistenza fauna, di
punti di osservazione della fauna selvatica,
di percorsi vita, di invasi per la raccolta
delle acque artificiali e di attrezzature di
accoglienza e di promozione dell’area.
Figura 1 - Intervento di tutela e
valorizzazione delle risorse
naturalistiche nel Comune di
Altavilla Silentina (Sa).
Inquadramento territoriale |
|
|
Inquadramento urbanistico
L’intervento di tutela e valorizzazione
delle risorse naturali nelle località
Macchia e Chianca risulta conforme alle
previsioni del piano regolatore generale e a
quelle dei piani territoriali o di settore.
Si riportano di seguito, per ciascuna
località oggetto dell’intervento, le
destinazioni di zona previste dal piano
territoriale di coordinamento provinciale
(ancorché adottato), dal piano regolatore
generale del Comune di Altavilla Silentina e
dal piano stralcio dell’autorità di bacino
interregionale Sele.
Località Macchia
Piano territoriale di coordinamento
provinciale
Nel Ptc, in corso di approvazione, l’area
suddetta è classificata come segue:
- sistema ambientale: area strategica per la
definizione della rete ecologica
provinciale;
- fragilità del suolo: area non interessata
da fenomeni franosi di tipo scorrimento e/o
colate inattivi e/o quiescenti privi di
periodica riattivazione;
- vulnerabilità degli acquiferi principali:
vulnerabilità da media a bassa in acquiferi
poco estesi in ambito locale e/o pedemontano;
- risorse naturali e storiche: colline e
aree pedemontane a prevalente indirizzo
forestale e zootecnico.
Piano stralcio per l’assetto idrogeologico
del bacino interregionale del fiume Sele
L’area interessata dal progetto è compresa
nell’ambito del piano stralcio del bacino
interregionale del fiume Sele, redatto ai
sensi della legge 183/1989 e smi, con la
seguente classificazione:
- pericolosità: zona a pericolosità
irrilevante;
- rischio da frana: rischio moderato;
- rischio idraulico: rischio nullo.
Piano regolatore generale comunale
(approvato con decreto del Presidente della
Provincia di Salerno n. 5362 del 15.2.2002)
L’area oggetto dell’intervento ricade nella
seguente zona: Zona omogenea E1 – aree
agricole di tutela.
Località Chianca
Piano territoriale di coordinamento
provinciale
- sistema ambientale: area strategica per la
definizione della rete ecologica
provinciale;
- fragilità del suolo: area non interessata
da fenomeni franosi di tipo scorrimento e/o
colate inattivi e/o quiescenti privi di
periodica riattivazione;
- vulnerabilità degli acquiferi principali:
vulnerabilità da media a bassa in acquiferi
poco estesi in ambito locale e/o pedemontano;
- risorse naturali e storiche: colline e
aree pedemontane a prevalente indirizzo
forestale e zootecnico.
Figura 2 - Centro per la cura della
fauna selvatica in località Macchia,
Comune di Altavilla Silentina (Sa) |
|
|
Piano stralcio per l’assetto idrogeologico
del bacino interregionale del fiume Sele
L’area interessata dal progetto è compresa
nell’ambito del piano stralcio del bacino
interregionale del fiume Sele, redatto ai
sensi della legge 183/1989 e smi, con la
seguente classificazione:
- pericolosità: zona a pericolosità bassa;
- rischio da frana: rischio moderato;
- rischio idraulico: rischio nullo.
Piano regolatore generale comunale
(approvato con decreto del Presidente della
Provincia di Salerno n. 5362 del 15.2.2002)
Zona omogenea E1: aree agricole di tutela.
Vincoli
Località Macchia
L’area risulta interessata da un vincolo di
rispetto della fascia fluviale (legge
8.8.1985, n. 431 art. 1 comma c): in
corrispondenza della fascia di confine che
costeggia il fiume Calore; e da un vincolo
idrogeologico (legge 8.8.1985, n. 431, art.
1, comma g).
Località Chianca
L’area d’intervento non risulta interessata
da alcun tipo di vincolo.
Compatibilità territoriale/urbanistica
In conseguenza di quanto evidenziato,
l’opera risulta coerente con gli strumenti
urbanistici sovracomunali e comunali.
Per quanto riguarda le zone vincolate, i
relativi pareri verranno acquisiti con il
ricorso alla conferenza di servizi di cui
alla legge 241/1990.
Descrizione del progetto
Inquadramento territoriale
Il Comune di Altavilla Silentina ha una
superficie territoriale complessiva di 5229
ettari, confina a nord con il Comune di
Serre, a nord-est con il Comune di
Postiglione, a est con il Comune di Controne,
a sud-est con il Comune di Castelcivita, a
sud-ovest con il Comune di Albanella, a
ovest e nord-ovest con il Comune di Serre.
Il territorio comunale si articola in una
zona pianeggiante che si estende dal fiume
Calore, dal torrente La Cosa e dal tratto a
confine con il Comune di Albanella a sud,
fino ad arrivare alle pendici della collina,
e in una zona collinare che partendo dalla
pianura si estende fino al centro storico
del capoluogo.
La posizione altimetrica del comune, quindi,
va da una quota minima di 8,00 m slm ad una
quota massima di 427 m slm.
Situato ad una distanza relativamente breve
da Salerno (circa 47 km), il Comune di
Altavilla Silentina risulta facilmente
raggiungibile in auto (autostrada A3),
mentre il collegamento su ferro non è
diretto. Lo scalo ferroviario più vicino è
la stazione di Capaccio-Roccadaspide da cui
è possibile raggiungere il comune con
autobus di linea.
Una fitta rete di strade provinciali,
comunali, vicinali e interpoderali, assicura
una buona accessibilità alle aree di
progetto.
Per quanto riguarda l’idrografia, Altavilla
è lambita dal fiume Calore che nasce dalle
pendici del Monte Cervati e presenta, fino a
Roccadaspide, un corso tortuoso e
spettacolare. Il corso del fiume diventa
successivamente più lento e regolare fino
all’immissione nel fiume Sele dopo circa 63
km di percorso.
Un affluente del Calore è il fiume La Cosa
che ha un percorso breve ed è ricco di
vegetazione e di pesci: nel loro insieme i
due corsi avvolgono gran parte della pianura
che risulta chiaramente più fertile grazie
alla quasi illimitata disponibilità idrica.
Altre piccole arterie fluviali attraversano
il comune, i torrenti: Lama, Rimati,
Cagnone, Coppola, Cerrato, La Chianca, il
Torrente della Serra e il Fosso Borbici.
Gli interventi in località Macchia
Gli interventi previsti nella località
Macchia, atti al raggiungimento degli
obiettivi di riqualificazione ambientale su
esposti, si possono così sintetizzare:
- realizzazione di un’area di sosta;
- realizzazione di locali in materiali
naturali da adibire ai controlli zoosanitari
e alla cura della fauna con postazioni di
accoglienza visitatori;
- recupero e creazione di sentieri pedonali;
- realizzazione di un laghetto artificiale
Kanber;
- realizzazione di strutture per il
Birdwatching;
- apposizione di cartellonistica di
orientamento e di informazione
naturalistica.
Area di sosta
L’area adibita a parcheggio, per trentotto
posti auto e tre posti bus, è situata nelle
immediate vicinanze della Sp 88 di accesso
al bosco di Macchia (Figura 3).
|
Figura 3 - Sp 88 di accesso al bosco
in località Macchia |
La pavimentazione prevista per il parcheggio
è del tipo detto prato armato
realizzato con griglie rigide in materiale
riciclato opportunamente distanziate al fine
di creare un’armatura e permettere il flusso
dell’acqua tra una cella e l’altra. Le celle
sono riempite con diversi materiali
permeabili che creano la base per il prato.
Questo tipo di pavimentazione è
particolarmente indicato per le aree
naturali in quanto costituito da materiali
non inquinanti, evita i ristagni d’acqua e
non rende necessaria la realizzazione di una
rete fognaria di supporto in quanto l’acqua
in esubero viene assorbita dal prato.
Centro per la cura della fauna selvatica
A circa settanta metri dall’area parcheggio
è prevista la realizzazione di un presidio
per il controllo, il monitoraggio e la cura
della fauna selvatica (Figura 4).
|
Figura 4 - Area destinata alla
realizzazione del centro per la cura
della fauna selvatica |
A tale scopo il progetto prevede una
struttura articolata su di un unico livello
di circa 150 mq, realizzata interamente in
legno lamellare con copertura a doppia falda
costituita da capriate in legno di abete.
All’interno di tale struttura troveranno
spazio anche una postazione di
accoglienza/informazione visitatori e due
servizi igienici di cui uno per disabili.
L’area esterna porticata, ha una superficie
di circa 80 mq ed è pavimentata con tavolato
in legno e opportunamente attrezzata con
panche in legno di castagno e tavoli.
Recupero e creazione di sentieri pedonali
Il progetto prevede il recupero dei numerosi
sentieri esistenti (Figura 5), la
realizzazione di alcuni nuovi tratti di
raccordo di larghezza pari a 1,00-1,40 m e
modeste rettifiche delle curve di livello in
modo da agevolarne la percorribilità.
|
Figura 5 - Sentieri esistenti |
Sia gli interventi sui percorsi esistenti
che quelli nuovi non alterano la morfologia
esistente e saranno realizzati con le
tecniche dell’ingegneria naturalistica.
A protezione e sostegno dei percorsi è
prevista una staccionata, realizzata con
pali di castagno infissi nel terreno, per
un’estensione lineare di circa 800 m.
Allo scopo di operare un’azione di
contenimento del terreno in alcuni tratti in
cui la pendenza non risulta eccessiva ma si
presenta la necessità di trattenere il
terreno superficiale per modesti fenomeni
franosi ed erosivi, sono previste le
viminate vive. La realizzazione di tali
opere prevede l’uso di talee (verghe) di
specie a spiccata attitudine alla
propagazione vegetativa, che vengono
intrecciate perpendicolarmente lungo dei
pali di legno o tondini di ferro infissi nel
terreno e distanti 50-100 cm l’uno
dall’altro.
Le verghe intrecciate vanno legate con filo
di ferro e in seguito interrate per la
maggior parte (Figura 6).
|
Figura 6 - Viminata viva |
La lunghezza complessiva dei tratti su cui
si prevede l’utilizzo di tale tipo di
intervento è di circa 1200 ml.
Nei tratti di maggiore pendenza, al fine di
superare agevolmente i salti di quota, sono
previste delle gradonate vive (Figura
7). La realizzazione di tali opere
comporta la formazione di banchine
trasversali alla linea di massima pendenza,
costituite da uno scavo in controtendenza
(min. 10%) nel quale viene posto a dimora
materiale vegetale vivo (talee, piantine),
ricoperto con il terreno derivante dallo
scavo della banchina posta a monte.
|
Figura 7 - Gradonata viva |
Nel nostro caso si prevede innanzitutto di
rimodellare il piano di calpestio tramite la
corretta disposizione delle pietre e il
pareggiamento dei solchi e successivamente
di scalettare lo stesso, realizzando a
intervalli regolari una sequenza di gradini
in legno costituiti da mezzi pali sostenuti
da paletti. Si prevedono 15-20 gradoni in
circa 6 punti del percorso.
Realizzazione di un laghetto artificiale
Kanber
Si prevede la realizzazione di un laghetto
artificiale modello Kanber di dimensioni
50x50 m e una profondità variabile da 20÷150
cm fino a 6 m.
L’invaso sarà realizzato attraverso le
seguenti fasi:
- scavo di configurazione del fondo,
salpamento e trasporto a rifiuto di
eventuali corpi trovati di qualsiasi natura
e specie;
- compattazione del fondo, precedentemente
configurato, attraverso mezzi meccanici;
- sistemazione delle sponde per una fascia
di circa 5 m interponendo una geomembrana
bentonitica per impermeabilizzare il bacino
di accumulo, costituita da due geotessili
con interposto uno strato di bentonite in
polvere ed un aereofeltro polimero ancorata
all’estremità superiore mediante tondini
metallici e al piede prolungata di un metro
rispetto alla sponda;
- posa in opera di uno strato di 20 cm di
argilla di cava sul fondo dell’invaso;
- riporto del terreno prelevato dal fondo
sulle sponde;
- posa in opera sulle sponde di stuoie in
iuta e talee di salice o di altre essenze
autoctone;
- modellazione dell’impluvio e dell’espluvio
dell’invaso mediante pietrame di opportune
dimensioni.
La localizzazione dell’invaso è stata
operata in base alle rotte migratorie degli
uccelli, alla distanza dalle zone
antropizzate del territorio, alla posizione
del torrente Castelluccio che attraversa
l’area.
Si tratta di un’area compresa tra due curve
di livello e prossima agli impluvi.
L’invaso svolgerà una duplice funzione:
permetterà la raccolta di acque meteoriche
utili anche in caso di incendi e, nei
periodi di crisi idrica, favorirà, laddove
la profondità è limitata, il sostentamento
della fauna stanziale e la sosta della fauna
migratoria.
Realizzazione di capanni per il Birdwatching
Il progetto prevede la realizzazione di 2
capanni di osservazione, in legno, delle
dimensioni di 3.00x3.00 m. Lungo il
perimetro interno della struttura è
posizionata una panca in legno mentre, sulle
pareti, si aprono numerose feritoie da cui è
possibile osservare, restando nascosti, le
svariate specie di uccelli che popolano
questi luoghi.
I capanni sono posizionati in prossimità del
laghetto e orientati in maniera tale da
consentire di seguire la direzione delle
rotte migratorie: sarà, così, possibile
osservare uccelli come la quaglia, la
tortora e l’allodola che risalgono in
aprile-maggio dal mare e lasciano questi
luoghi nei primi giorni di settembre; o
specie come la beccaccia, il colombaccio e
il fringuello che giungono dai vicini
Alburni in ottobre seguendo la direzione
opposta e vanno via nei primi di marzo.
Una volta ultimate le opere, sarà possibile
effettuare la pratica soprannominata
Birdwatching, nata nel mondo anglosassone,
dove da moltissimi anni vi è una particolare
cultura verso il rispetto ambientale. Essa
consiste nell’osservare gli uccelli
selvatici nei loro ambienti naturali con
l’aiuto del binocolo o del cannocchiale.
Apposizione di cartellonistica di
orientamento e di informazione naturalistica
Relativamente alla segnaletica, sono
previsti, lungo i percorsi pedonali,
tabelloni in legname trattato con
preservanti, recanti planimetrie dell’area
con indicazioni dei chilometri e del tempo
necessario a compiere il percorso a partire
dal punto iniziale.
In prossimità di essenze floristiche
significative e di associazioni tipiche, si
prevede la sistemazione di targhette su pali
di castagno che contengono la
classificazione della specie in esame e
anche brevi descrizioni riguardanti le
caratteristiche della stessa (Figura 8).
|
Figura 8 - Targhette essenze
vegetali |
Inoltre sono previste segnali di pericolo di
incendio, divieto di transito, caccia e
pascolo.
Gli interventi in località Chianca
Gli interventi previsti nella località
Chianca si possono così sintetizzare:
- realizzazione di un’area di sosta;
- recupero dei sentieri pedonali esistenti;
- realizzazione di un percorso vita;
- realizzazione di un laghetto artificiale
Kanber;
- realizzazione di strutture per il
Birdwatching;
- apposizione di cartellonistica di
orientamento e di informazione
naturalistica.
Area di sosta
L’area adibita a parcheggio è localizzata in
una zona pianeggiante che si trova alle
spalle dell’esistente campetto di calcio e
alla quale si accede percorrendo una strada
comunale che si diparte dalla Sp 246A (Figura
9).
|
Figura 9 - Area da destinare a
parcheggio |
La pavimentazione prevista è la stessa
utilizzata per il parcheggio da realizzarsi
in località Macchia.
Recupero dei sentieri pedonali esistenti
L’intervento prevede il ripristino dei
sentieri esistenti (Figura 10) per
una lunghezza complessiva di 5000 m, facendo
ricorso alle tecniche di ingegneria
naturalistica e operando in modo da alterare
il meno possibile l’attuale morfologia della
zona.
|
Figura 10 - Sentieri esistenti |
I percorsi pedonali sono delimitati da una
staccionata in legno dello stesso tipo di
quella prevista per i sentieri da
realizzarsi in località Macchia, avente
funzione di protezione e sostegno.
Nei tratti caratterizzati da una pendenza
non eccessiva si prevede la realizzazione di
viminate vive allo scopo di esercitare
un’azione di contenimento del terreno per
modesti fenomeni franosi ed erosivi.
Lungo le sponde del torrente Chianca (Figura
11) si prevede la realizzazione di
fascinate vive. Questa tecnica, infatti, è
adatta a terreni non eccessivamente ripidi,
ma umidi in quanto assolve ad una funzione
di stabilizzazione dei pendii e di
drenaggio.
|
Figura 11 - Torrente Chianca |
Le fascinate sono formate da verghe di
salice disposte all’interno di banchine
scavate nel pendio e fissate a picchetti di
legno infissi nel terreno (Figura 12).
|
Figura 12 - Fascinata viva |
Nei tratti di maggiore pendenza, al fine di
superare agevolmente i salti di quota, sono
realizzate delle gradonate vive – si
prevedono 15-20 gradoni in circa 6 punti del
percorso.
Realizzazione di un percorso vita
Pensando al benessere fisico e all’attività
sportiva, che ben si conciliano con lo
spazio verde e con l’aria pura dei boschi, è
oggetto di intervento anche la realizzazione
di un percorso vita.
Si tratta di un percorso natura attrezzato
per la ginnastica adatto per chiunque:
bambini, adulti, anziani e atleti, lungo il
quale si disporranno stazioni per gli
esercizi e opportune attrezzature in legno
per lo svolgimento degli stessi.
Il percorso vita è localizzato tra il
parcheggio e il torrente Chianca lungo un
sentiero di oltre 1 km.
È composto da 13 stazioni, compresa quella
di partenza, disposte ad una distanza di 100
m l’una dall’altra; ogni stazione indica un
diverso tipo di esercizio sia a corpo libero
che con l’ausilio di attrezzature.
In corrispondenza di ciascun attrezzo sarà
installata un’apposita tabella, raffigurante
l’attività da svolgere in base al livello di
allenamento dell’utente.
Gli attrezzi saranno realizzati
principalmente con elementi cilindrici
ricavati esclusivamente da legno lamellare
fuori cuore, levigato su tutta la superficie
per offrire la massima stabilità, durata e
sicurezza. Aste e sbarre ginniche saranno
realizzate in acciaio zincato e verniciato
con colori atossici per l’esterno.
Tutto il percorso verrà costruito secondo il
sistema di qualità Iso-9001 con certificato
Tüv nel rispetto delle norme di sicurezza
europee Uni En 1176.
Realizzazione di un laghetto artificiale
Kanber
Si prevede la realizzazione di un laghetto
artificiale modello Kanber di dimensioni
100x100 m e una profondità variabile da
20÷150 cm fino a 6 m.
Come nel caso del bosco Macchia, l’opera è
stata localizzata tenendo conto delle rotte
migratorie degli uccelli, della posizione
del torrente Chianca nonché delle carte
altimetriche della zona che hanno permesso
di identificare un’area piuttosto
pianeggiante, compresa tra due curve di
livello e fuori dagli impluvi, dove
collocare il laghetto.
Realizzazione di capanni per il Birdwatching
Come nel caso del bosco Macchia, il progetto
prevede la realizzazione di 2 capanni di
osservazione, in legno, delle dimensioni di
3.00x3.00 m. All’interno della struttura è
posizionata una panca in legno lungo tutto
il perimetro mentre, sulle pareti, si aprono
numerose feritoie da cui è possibile
osservare, restando nascosti, le svariate
specie di uccelli che popolano questi
luoghi.
I capanni sono posizionati in prossimità del
laghetto e orientati in maniera tale da
seguire la direzione delle rotte migratorie:
sarà, così, possibile osservare uccelli come
la quaglia, la tortora e l’allodola che
risalgono in aprile-maggio dal mare e
lasciano questi luoghi nei primi giorni di
settembre; o specie come la beccaccia, il
colombaccio e il fringuello che giungono dai
vicini Alburni in ottobre seguendo la
direzione opposta e vanno via nei primi di
marzo (Figura 13).
|
Figura 13 - Capanno di osservazione |
Apposizione di cartellonistica di
orientamento e di informazione naturalistica
Anche nel bosco Chianca, relativamente alla
segnaletica, è prevista la predisposizione,
lungo i percorsi pedonali, di tabelloni in
legname trattato con preservanti, recanti
planimetrie dell’area con indicazioni dei
chilometri e del tempo necessario a compiere
il percorso a partire dal punto iniziale.
In prossimità di essenze floristiche
significative e di associazioni tipiche, si
prevede la sistemazione di targhette su pali
di castagno che contengono la
classificazione della specie in esame e
anche brevi descrizioni riguardanti le
caratteristiche della stessa.
Inoltre sono previsti segnali di pericolo di
incendio, divieto di transito, caccia e
pascolo.
Conclusioni
I costi di entrambi gli interventi ammontano
a circa 950.000 euro. Per reperire tali
fondi, come si è detto, la Provincia di
Salerno avanzerà proposta di finanziamento
nell’ambito del Por Campania 2000-2006 in
modo da poter passare velocemente alla fase
attuativa dell’intervento. |