Numero 8/9 - 2004

 

la riqualificazione ambientale 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Valorizzazione delle risorse naturalistiche ad Altavilla Silentina


Maria Gabriella Alfano


 

L’intervento di tutela e valorizzazione delle aree boschive in località Macchia e Chianca del Comune di Altavilla Silentina si inserisce nel più ampio progetto di sviluppo integrato agricoltura-turismo nella Piana del Sele attivato dalla Provincia di Salerno. Maria Gabriella Alfano descrive gli obiettivi del progetto e riporta, per ciascuna località oggetto dell’intervento, le destinazioni previste dalla pianificazione territoriale e urbanistica e dal piano stralcio dell’autorità di bacino interregionale del Sele

 

 

 

 

L’amministrazione provinciale di Salerno ha programmato l’intervento di “Tutela e valorizzazione delle risorse naturali nelle località Macchia e Chianca del Comune di Altavilla Silentina” e in data 4.3.2004 (prot. n. 09326), ha sottoscritto con il Comune di Altavilla Silentina una specifica intesa atta a definire i rapporti tra i due enti per la realizzazione dell’opera. Il progetto parteciperà al bando per l’assegnazione delle risorse stanziate sulla Misura 1.3 “Sistemazione idraulico-forestale e tutela delle risorse naturali” del Por Campania 2000-2006.

La progettazione è stata redatta da un gruppo integrato di professionisti dell’ente (arch. M. Gabriella Alfano, dott. for. Angelo D’Acquisto e geol. Ciro Castaldo con la collaborazione dell’ing. Maria Antonietta Conti, dell’ing. Immacolata Tolone, dell’arch. Consuelo De Pascale e del geom. Marcello Lovisi, professionisti convenzionati con la Provincia di Salerno).

 

 

Obiettivi del progetto

 

L’intervento di tutela e valorizzazione delle aree boschive di proprietà pubblica in località Macchia e Chianca del Comune di Altavilla Silentina si inserisce nel più ampio progetto di sviluppo integrato agricoltura-turismo nella Piana del Sele attivato dalla Provincia di Salerno.

Nel corso degli anni, il bacino del Sele e il fiume stesso sono stati oggetto di interventi illegittimi e devastanti: captazioni incontrollate, emungimento delle falde superficiali, compromissione ed estinzione di alcune sorgenti termali e minerali, scarichi di reflui industriali e civili, attività estrattive, discariche abusive di inerti e di rifiuti in genere, soprattutto in prossimità dei valloni e delle aste torrentizie, alterazioni e depauperamento vegetazionale. Tutto ciò, oltre a rappresentare un elemento detrattore del paesaggio sensibile, provoca un diffuso inquinamento delle acque e il degrado delle aree spondali i cui effetti sono sempre più difficili da controllare. Questi i motivi che spingono alla riqualificazione dell’intero sistema fluviale nell’ambito della quale si colloca la presente proposta progettuale relativa al Comune di Altavilla Silentina.

La riqualificazione delle aree boschive di Macchia e Chianca consentirà il recupero di un’area da tempo abbandonata e metterà in evidenza le potenzialità di un ambiente in cui l’uomo potrà integrarsi perfettamente con la natura che lo circonda. In sintesi gli obiettivi del progetto consistono nel migliorare la fruizione del patrimonio boschivo, favorire la riproduzione e il soccorso della fauna selvatica, incrementare il flusso turistico e favorire nuova occupazione. Il perseguimento di tali obiettivi avviene attraverso la realizzazione di sentieri natura, di un presidio di controllo/assistenza fauna, di punti di osservazione della fauna selvatica, di percorsi vita, di invasi per la raccolta delle acque artificiali e di attrezzature di accoglienza e di promozione dell’area.

 

Figura 1 - Intervento di tutela e valorizzazione delle risorse naturalistiche nel Comune di Altavilla Silentina (Sa). Inquadramento territoriale

 

 

Inquadramento urbanistico

 

L’intervento di tutela e valorizzazione delle risorse naturali nelle località Macchia e Chianca risulta conforme alle previsioni del piano regolatore generale e a quelle dei piani territoriali o di settore.

Si riportano di seguito, per ciascuna località oggetto dell’intervento, le destinazioni di zona previste dal piano territoriale di coordinamento provinciale (ancorché adottato), dal piano regolatore generale del Comune di Altavilla Silentina e dal piano stralcio dell’autorità di bacino interregionale Sele.

 

 

Località Macchia

 

Piano territoriale di coordinamento provinciale

Nel Ptc, in corso di approvazione, l’area suddetta è classificata come segue:

- sistema ambientale: area strategica per la definizione della rete ecologica provinciale;

- fragilità del suolo: area non interessata da fenomeni franosi di tipo scorrimento e/o colate inattivi e/o quiescenti privi di periodica riattivazione;

- vulnerabilità degli acquiferi principali: vulnerabilità da media a bassa in acquiferi poco estesi in ambito locale e/o pedemontano;

- risorse naturali e storiche: colline e aree pedemontane a prevalente indirizzo forestale e zootecnico.

 

Piano stralcio per l’assetto idrogeologico del bacino interregionale del fiume Sele

L’area interessata dal progetto è compresa nell’ambito del piano stralcio del bacino interregionale del fiume Sele, redatto ai sensi della legge 183/1989 e smi, con la seguente classificazione:

- pericolosità: zona a pericolosità irrilevante;

- rischio da frana: rischio moderato;

- rischio idraulico: rischio nullo.

 

Piano regolatore generale comunale (approvato con decreto del Presidente della Provincia di Salerno n. 5362 del 15.2.2002)

L’area oggetto dell’intervento ricade nella seguente zona: Zona omogenea E1 – aree agricole di tutela.

 

 

Località Chianca

 

Piano territoriale di coordinamento provinciale

- sistema ambientale: area strategica per la definizione della rete ecologica provinciale;

- fragilità del suolo: area non interessata da fenomeni franosi di tipo scorrimento e/o colate inattivi e/o quiescenti privi di periodica riattivazione;

- vulnerabilità degli acquiferi principali: vulnerabilità da media a bassa in acquiferi poco estesi in ambito locale e/o pedemontano;

- risorse naturali e storiche: colline e aree pedemontane a prevalente indirizzo forestale e zootecnico.

Figura 2 - Centro per la cura della fauna selvatica in località Macchia, Comune di Altavilla Silentina (Sa)

 

 

Piano stralcio per l’assetto idrogeologico del bacino interregionale del fiume Sele

L’area interessata dal progetto è compresa nell’ambito del piano stralcio del bacino interregionale del fiume Sele, redatto ai sensi della legge 183/1989 e smi, con la seguente classificazione:

- pericolosità: zona a pericolosità bassa;

- rischio da frana: rischio moderato;

- rischio idraulico: rischio nullo.

 

Piano regolatore generale comunale (approvato con decreto del Presidente della Provincia di Salerno n. 5362 del 15.2.2002)

Zona omogenea E1: aree agricole di tutela.

 

 

Vincoli

 

Località Macchia

L’area risulta interessata da un vincolo di rispetto della fascia fluviale (legge 8.8.1985, n. 431 art. 1 comma c): in corrispondenza della fascia di confine che costeggia il fiume Calore; e da un vincolo idrogeologico (legge 8.8.1985, n. 431, art. 1, comma g).

 

Località Chianca

L’area d’intervento non risulta interessata da alcun tipo di vincolo.

 

 

Compatibilità territoriale/urbanistica

 

In conseguenza di quanto evidenziato, l’opera risulta coerente con gli strumenti urbanistici sovracomunali e comunali.

Per quanto riguarda le zone vincolate, i relativi pareri verranno acquisiti con il ricorso alla conferenza di servizi di cui alla legge 241/1990.

 

 

Descrizione del progetto

 

Inquadramento territoriale

Il Comune di Altavilla Silentina ha una superficie territoriale complessiva di 5229 ettari, confina a nord con il Comune di Serre, a nord-est con il Comune di Postiglione, a est con il Comune di Controne, a sud-est con il Comune di Castelcivita, a sud-ovest con il Comune di Albanella, a ovest e nord-ovest con il Comune di Serre.

Il territorio comunale si articola in una zona pianeggiante che si estende dal fiume Calore, dal torrente La Cosa e dal tratto a confine con il Comune di Albanella a sud, fino ad arrivare alle pendici della collina, e in una zona collinare che partendo dalla pianura si estende fino al centro storico del capoluogo.

La posizione altimetrica del comune, quindi, va da una quota minima di 8,00 m slm ad una quota massima di 427 m slm.

Situato ad una distanza relativamente breve da Salerno (circa 47 km), il Comune di Altavilla Silentina risulta facilmente raggiungibile in auto (autostrada A3), mentre il collegamento su ferro non è diretto. Lo scalo ferroviario più vicino è la stazione di Capaccio-Roccadaspide da cui è possibile raggiungere il comune con autobus di linea.

Una fitta rete di strade provinciali, comunali, vicinali e interpoderali, assicura una buona accessibilità alle aree di progetto.

Per quanto riguarda l’idrografia, Altavilla è lambita dal fiume Calore che nasce dalle pendici del Monte Cervati e presenta, fino a Roccadaspide, un corso tortuoso e spettacolare. Il corso del fiume diventa successivamente più lento e regolare fino all’immissione nel fiume Sele dopo circa 63 km di percorso.

Un affluente del Calore è il fiume La Cosa che ha un percorso breve ed è ricco di vegetazione e di pesci: nel loro insieme i due corsi avvolgono gran parte della pianura che risulta chiaramente più fertile grazie alla quasi illimitata disponibilità idrica.

Altre piccole arterie fluviali attraversano il comune, i torrenti: Lama, Rimati, Cagnone, Coppola, Cerrato, La Chianca, il Torrente della Serra e il Fosso Borbici.

 

 

Gli interventi in località Macchia

 

Gli interventi previsti nella località Macchia, atti al raggiungimento degli obiettivi di riqualificazione ambientale su esposti, si possono così sintetizzare:

- realizzazione di un’area di sosta;

- realizzazione di locali in materiali naturali da adibire ai controlli zoosanitari e alla cura della fauna con postazioni di accoglienza visitatori;

- recupero e creazione di sentieri pedonali;

- realizzazione di un laghetto artificiale Kanber;

- realizzazione di strutture per il Birdwatching;

- apposizione di cartellonistica di orientamento e di informazione naturalistica.

 

Area di sosta

L’area adibita a parcheggio, per trentotto posti auto e tre posti bus, è situata nelle immediate vicinanze della Sp 88 di accesso al bosco di Macchia (Figura 3).

Figura 3 - Sp 88 di accesso al bosco in località Macchia

 

La pavimentazione prevista per il parcheggio è del tipo detto prato armato realizzato con griglie rigide in materiale riciclato opportunamente distanziate al fine di creare un’armatura e permettere il flusso dell’acqua tra una cella e l’altra. Le celle sono riempite con diversi materiali permeabili che creano la base per il prato.

Questo tipo di pavimentazione è particolarmente indicato per le aree naturali in quanto costituito da materiali non inquinanti, evita i ristagni d’acqua e non rende necessaria la realizzazione di una rete fognaria di supporto in quanto l’acqua in esubero viene assorbita dal prato.

 

Centro per la cura della fauna selvatica

A circa settanta metri dall’area parcheggio è prevista la realizzazione di un presidio per il controllo, il monitoraggio e la cura della fauna selvatica (Figura 4).

Figura 4 - Area destinata alla realizzazione del centro per la cura della fauna selvatica

 

A tale scopo il progetto prevede una struttura articolata su di un unico livello di circa 150 mq, realizzata interamente in legno lamellare con copertura a doppia falda costituita da capriate in legno di abete.

All’interno di tale struttura troveranno spazio anche una postazione di accoglienza/informazione visitatori e due servizi igienici di cui uno per disabili.

L’area esterna porticata, ha una superficie di circa 80 mq ed è pavimentata con tavolato in legno e opportunamente attrezzata con panche in legno di castagno e tavoli.

 

Recupero e creazione di sentieri pedonali

Il progetto prevede il recupero dei numerosi sentieri esistenti (Figura 5), la realizzazione di alcuni nuovi tratti di raccordo di larghezza pari a 1,00-1,40 m e modeste rettifiche delle curve di livello in modo da agevolarne la percorribilità.

Figura 5 - Sentieri esistenti

 

Sia gli interventi sui percorsi esistenti che quelli nuovi non alterano la morfologia esistente e saranno realizzati con le tecniche dell’ingegneria naturalistica.

A protezione e sostegno dei percorsi è prevista una staccionata, realizzata con pali di castagno infissi nel terreno, per un’estensione lineare di circa 800 m.

Allo scopo di operare un’azione di contenimento del terreno in alcuni tratti in cui la pendenza non risulta eccessiva ma si presenta la necessità di trattenere il terreno superficiale per modesti fenomeni franosi ed erosivi, sono previste le viminate vive. La realizzazione di tali opere prevede l’uso di talee (verghe) di specie a spiccata attitudine alla propagazione vegetativa, che vengono intrecciate perpendicolarmente lungo dei pali di legno o tondini di ferro infissi nel terreno e distanti 50-100 cm l’uno dall’altro.

Le verghe intrecciate vanno legate con filo di ferro e in seguito interrate per la maggior parte (Figura 6).

Figura 6 - Viminata viva

 

La lunghezza complessiva dei tratti su cui si prevede l’utilizzo di tale tipo di intervento è di circa 1200 ml.

Nei tratti di maggiore pendenza, al fine di superare agevolmente i salti di quota, sono previste delle gradonate vive (Figura 7). La realizzazione di tali opere comporta la formazione di banchine trasversali alla linea di massima pendenza, costituite da uno scavo in controtendenza (min. 10%) nel quale viene posto a dimora materiale vegetale vivo (talee, piantine), ricoperto con il terreno derivante dallo scavo della banchina posta a monte.

Figura 7 - Gradonata viva

 

Nel nostro caso si prevede innanzitutto di rimodellare il piano di calpestio tramite la corretta disposizione delle pietre e il pareggiamento dei solchi e successivamente di scalettare lo stesso, realizzando a intervalli regolari una sequenza di gradini in legno costituiti da mezzi pali sostenuti da paletti. Si prevedono 15-20 gradoni in circa 6 punti del percorso.

 

Realizzazione di un laghetto artificiale Kanber

Si prevede la realizzazione di un laghetto artificiale modello Kanber di dimensioni 50x50 m e una profondità variabile da 20÷150 cm fino a 6 m.

L’invaso sarà realizzato attraverso le seguenti fasi:

- scavo di configurazione del fondo, salpamento e trasporto a rifiuto di eventuali corpi trovati di qualsiasi natura e specie;

- compattazione del fondo, precedentemente configurato, attraverso mezzi meccanici;

- sistemazione delle sponde per una fascia di circa 5 m interponendo una geomembrana bentonitica per impermeabilizzare il bacino di accumulo, costituita da due geotessili con interposto uno strato di bentonite in polvere ed un aereofeltro polimero ancorata all’estremità superiore mediante tondini metallici e al piede prolungata di un metro rispetto alla sponda;

- posa in opera di uno strato di 20 cm di argilla di cava sul fondo dell’invaso;

- riporto del terreno prelevato dal fondo sulle sponde;

- posa in opera sulle sponde di stuoie in iuta e talee di salice o di altre essenze autoctone;

- modellazione dell’impluvio e dell’espluvio dell’invaso mediante pietrame di opportune dimensioni.

La localizzazione dell’invaso è stata operata in base alle rotte migratorie degli uccelli, alla distanza dalle zone antropizzate del territorio, alla posizione del torrente Castelluccio che attraversa l’area.

Si tratta di un’area compresa tra due curve di livello e prossima agli impluvi.

L’invaso svolgerà una duplice funzione: permetterà la raccolta di acque meteoriche utili anche in caso di incendi e, nei periodi di crisi idrica, favorirà, laddove la profondità è limitata, il sostentamento della fauna stanziale e la sosta della fauna migratoria.

 

Realizzazione di capanni per il Birdwatching

Il progetto prevede la realizzazione di 2 capanni di osservazione, in legno, delle dimensioni di 3.00x3.00 m. Lungo il perimetro interno della struttura è posizionata una panca in legno mentre, sulle pareti, si aprono numerose feritoie da cui è possibile osservare, restando nascosti, le svariate specie di uccelli che popolano questi luoghi.

I capanni sono posizionati in prossimità del laghetto e orientati in maniera tale da consentire di seguire la direzione delle rotte migratorie: sarà, così, possibile osservare uccelli come la quaglia, la tortora e l’allodola che risalgono in aprile-maggio dal mare e lasciano questi luoghi nei primi giorni di settembre; o specie come la beccaccia, il colombaccio e il fringuello che giungono dai vicini Alburni in ottobre seguendo la direzione opposta e vanno via nei primi di marzo.

Una volta ultimate le opere, sarà possibile effettuare la pratica soprannominata Birdwatching, nata nel mondo anglosassone, dove da moltissimi anni vi è una particolare cultura verso il rispetto ambientale. Essa consiste nell’osservare gli uccelli selvatici nei loro ambienti naturali con l’aiuto del binocolo o del cannocchiale.

 

Apposizione di cartellonistica di orientamento e di informazione naturalistica

Relativamente alla segnaletica, sono previsti, lungo i percorsi pedonali, tabelloni in legname trattato con preservanti, recanti planimetrie dell’area con indicazioni dei chilometri e del tempo necessario a compiere il percorso a partire dal punto iniziale.

In prossimità di essenze floristiche significative e di associazioni tipiche, si prevede la sistemazione di targhette su pali di castagno che contengono la classificazione della specie in esame e anche brevi descrizioni riguardanti le caratteristiche della stessa (Figura 8).

Figura 8 - Targhette essenze vegetali

 

Inoltre sono previste segnali di pericolo di incendio, divieto di transito, caccia e pascolo.

 

 

Gli interventi in località Chianca

 

Gli interventi previsti nella località Chianca si possono così sintetizzare:

- realizzazione di un’area di sosta;

- recupero dei sentieri pedonali esistenti;

- realizzazione di un percorso vita;

- realizzazione di un laghetto artificiale Kanber;

- realizzazione di strutture per il Birdwatching;

- apposizione di cartellonistica di orientamento e di informazione naturalistica.

 

Area di sosta

L’area adibita a parcheggio è localizzata in una zona pianeggiante che si trova alle spalle dell’esistente campetto di calcio e alla quale si accede percorrendo una strada comunale che si diparte dalla Sp 246A (Figura 9).

Figura 9 - Area da destinare a parcheggio

 

La pavimentazione prevista è la stessa utilizzata per il parcheggio da realizzarsi in località Macchia.

 

Recupero dei sentieri pedonali esistenti

L’intervento prevede il ripristino dei sentieri esistenti (Figura 10) per una lunghezza complessiva di 5000 m, facendo ricorso alle tecniche di ingegneria naturalistica e operando in modo da alterare il meno possibile l’attuale morfologia della zona.

Figura 10 - Sentieri esistenti

 

I percorsi pedonali sono delimitati da una staccionata in legno dello stesso tipo di quella prevista per i sentieri da realizzarsi in località Macchia, avente funzione di protezione e sostegno.

Nei tratti caratterizzati da una pendenza non eccessiva si prevede la realizzazione di viminate vive allo scopo di esercitare un’azione di contenimento del terreno per modesti fenomeni franosi ed erosivi.

Lungo le sponde del torrente Chianca (Figura 11) si prevede la realizzazione di fascinate vive. Questa tecnica, infatti, è adatta a terreni non eccessivamente ripidi, ma umidi in quanto assolve ad una funzione di stabilizzazione dei pendii e di drenaggio.

Figura 11 - Torrente Chianca

 

Le fascinate sono formate da verghe di salice disposte all’interno di banchine scavate nel pendio e fissate a picchetti di legno infissi nel terreno (Figura 12).

Figura 12 - Fascinata viva

 

Nei tratti di maggiore pendenza, al fine di superare agevolmente i salti di quota, sono realizzate delle gradonate vive – si prevedono 15-20 gradoni in circa 6 punti del percorso.

 

Realizzazione di un percorso vita

Pensando al benessere fisico e all’attività sportiva, che ben si conciliano con lo spazio verde e con l’aria pura dei boschi, è oggetto di intervento anche la realizzazione di un percorso vita.

Si tratta di un percorso natura attrezzato per la ginnastica adatto per chiunque: bambini, adulti, anziani e atleti, lungo il quale si disporranno stazioni per gli esercizi e opportune attrezzature in legno per lo svolgimento degli stessi.

Il percorso vita è localizzato tra il parcheggio e il torrente Chianca lungo un sentiero di oltre 1 km.

È composto da 13 stazioni, compresa quella di partenza, disposte ad una distanza di 100 m l’una dall’altra; ogni stazione indica un diverso tipo di esercizio sia a corpo libero che con l’ausilio di attrezzature.

In corrispondenza di ciascun attrezzo sarà installata un’apposita tabella, raffigurante l’attività da svolgere in base al livello di allenamento dell’utente.

Gli attrezzi saranno realizzati principalmente con elementi cilindrici ricavati esclusivamente da legno lamellare fuori cuore, levigato su tutta la superficie per offrire la massima stabilità, durata e sicurezza. Aste e sbarre ginniche saranno realizzate in acciaio zincato e verniciato con colori atossici per l’esterno.

Tutto il percorso verrà costruito secondo il sistema di qualità Iso-9001 con certificato Tüv nel rispetto delle norme di sicurezza europee Uni En 1176.

 

Realizzazione di un laghetto artificiale Kanber

Si prevede la realizzazione di un laghetto artificiale modello Kanber di dimensioni 100x100 m e una profondità variabile da 20÷150 cm fino a 6 m.

Come nel caso del bosco Macchia, l’opera è stata localizzata tenendo conto delle rotte migratorie degli uccelli, della posizione del torrente Chianca nonché delle carte altimetriche della zona che hanno permesso di identificare un’area piuttosto pianeggiante, compresa tra due curve di livello e fuori dagli impluvi, dove collocare il laghetto.

 

Realizzazione di capanni per il Birdwatching

Come nel caso del bosco Macchia, il progetto prevede la realizzazione di 2 capanni di osservazione, in legno, delle dimensioni di 3.00x3.00 m. All’interno della struttura è posizionata una panca in legno lungo tutto il perimetro mentre, sulle pareti, si aprono numerose feritoie da cui è possibile osservare, restando nascosti, le svariate specie di uccelli che popolano questi luoghi.

I capanni sono posizionati in prossimità del laghetto e orientati in maniera tale da seguire la direzione delle rotte migratorie: sarà, così, possibile osservare uccelli come la quaglia, la tortora e l’allodola che risalgono in aprile-maggio dal mare e lasciano questi luoghi nei primi giorni di settembre; o specie come la beccaccia, il colombaccio e il fringuello che giungono dai vicini Alburni in ottobre seguendo la direzione opposta e vanno via nei primi di marzo (Figura 13).

Figura 13 - Capanno di osservazione

 

 

Apposizione di cartellonistica di orientamento e di informazione naturalistica

Anche nel bosco Chianca, relativamente alla segnaletica, è prevista la predisposizione, lungo i percorsi pedonali, di tabelloni in legname trattato con preservanti, recanti planimetrie dell’area con indicazioni dei chilometri e del tempo necessario a compiere il percorso a partire dal punto iniziale.

In prossimità di essenze floristiche significative e di associazioni tipiche, si prevede la sistemazione di targhette su pali di castagno che contengono la classificazione della specie in esame e anche brevi descrizioni riguardanti le caratteristiche della stessa.

Inoltre sono previsti segnali di pericolo di incendio, divieto di transito, caccia e pascolo.

 

 

Conclusioni

 

I costi di entrambi gli interventi ammontano a circa 950.000 euro. Per reperire tali fondi, come si è detto, la Provincia di Salerno avanzerà proposta di finanziamento nell’ambito del Por Campania 2000-2006 in modo da poter passare velocemente alla fase attuativa dell’intervento.

 

 

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