Numero 10/11 - 2005

 

Il sistema della mobilità  

 

Area Vasta n. 10/11 Luglio 2004 - Giugno 2005 Anno 6

numero 10/11  anno  2005

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In copertina Lello Lopez,

Da lontano, 2004

acrilico su tela, cm 40x30.

Fotografia di Vince Gargiulo

 

ISSN 1825-7526

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Una metropolitana a servizio del Campus universitario di Fisciano


Roberto Gerundo

Isidoro Fasolino

Carla Eboli


 

Sulla base dello studio formulato dall’ente autonomo Volturno, nell’ambito del progetto della metropolitana regionale della Campania, verrà realizzata la nuova bretella ferroviaria Salerno-Campus di Fisciano. Lo studio, finalizzato a valutare la fattibilità tecnica ed economica dell’intervento, è stato promosso da Regione Campania, Provincia di Salerno e Università di Salerno. Roberto Gerundo, Isidoro Fasolino e Carla Eboli illustrano la metodologia e gli obiettivi dello studio relativamente all’analisi complessiva degli attuali usi del suolo e delle destinazioni urbanistiche dell’area in esame

 

 

L’ipotesi di collegamento

 

La realizzazione della nuova bretella ferroviaria Salerno-Baronissi-Campus di Fisciano-Mercato S. Severino avverrà sulla base dello studio formulato dall’ente autonomo Volturno srl nell’ambito del progetto della metropolitana regionale della Campania. Lo studio, finalizzato a valutare la fattibilità tecnica ed economica dell’intervento, è stato promosso da Regione Campania, Provincia di Salerno e Università di Salerno, con la partecipazione di Rete ferroviaria italiana, Comune di Salerno e comuni della Valle dell’Irno.

Un primo stralcio progettuale e funzionale prevede la realizzazione della tratta che dirama, a sud di Baronissi, dalla linea attualmente in esercizio e arriva al Campus di Fisciano. Il progetto prevede i seguenti interventi:

- nuova linea ferroviaria elettrificata a singolo binario tra Baronissi e il Campus di Fisciano;

- nuovo fabbricato viaggiatori a Baronissi in sostituzione di quello esistente;

- fermata Città dei giovani – plesso di Baronissi-Sava;

- fermata Lancusi;

- stazione Campus di Fisciano.

Interventi accessori sono:

- elettrificazione della linea attuale tra Salerno e Baronissi;

- eliminazione di tutti i passaggi a livello presenti tra Salerno e Baronissi;

- realizzazione di un punto di incrocio, eventualmente attrezzabile per il servizio passeggeri, in posizione intermedia in corrispondenza della futura stazione dell’alta velocità nella Valle dell’Irno.

Una volta in esercizio la nuova bretella, la rete presenterebbe un bivio a monte della stazione di Baronissi, nel verso da Salerno verso Mercato S. Severino:

- la tratta Baronissi-Mercato S. Severino sarebbe ancora in esercizio con le caratteristiche attuali (singolo binario non elettrificato; presenza di 5 passaggi a livello);

- la tratta Baronissi-Campus di Fisciano sarebbe a singolo binario elettrificato, priva di interferenze con la viabilità stradale, con due fermate intermedie prima della stazione di testa del campus;

- la tratta Baronissi-Salerno sarebbe a singolo binario elettrificato, priva di interferenze con la viabilità stradale, con un punto di incrocio in più rispetto alle stazioni attuali.

Lo sfioccamento della nuova tratta ferroviaria dalla vecchia è previsto subito dopo la stazione di Baronissi (nel verso di marcia da Salerno verso Mercato S. Severino) anziché prima. La linea attuale verrebbe ricostruita per un tratto di circa 800 m al fine di adeguare la livelletta alla nuova quota del piano ferro della stazione di Baronissi. La nuova stazione di Baronissi sarebbe a servizio di entrambe le linee che procedono verso nord, mentre la vecchia stazione andrebbe dismessa.

In un secondo stralcio progettuale e funzionale, la nuova bretella ferroviaria elettrificata viene prolungata fino a innestarsi sulla linea Mercato S. Severino-Avellino. Tale secondo stralcio prevede i seguenti interventi:

- nuova linea elettrificata a singolo binario tra il Campus di Fisciano e la linea Mercato S. Severino-Avellino (prosecuzione di quella realizzata nel primo stralcio);

- nuova stazione ferroviaria nei pressi dell’innesto sulla linea Mercato S. Severino-Avellino (nome della stazione: Madonna del Soccorso, dal nome della frazione del Comune di Fisciano);

- elettrificazione della linea Mercato S. Severino-Avellino per la tratta compresa tra l’innesto della nuova bretella sulla linea storica e la stazione di Mercato S. Severino;

- realizzazione di una sottostazione elettrica a Mercato S. Severino.

Un terzo stralcio progettuale e funzionale permetterebbe una maggior integrazione della città di Avellino nella rete ferroviaria regionale, in riferimento anche al completamento della linea ad alta velocità a Monte del Vesuvio con stazione a nord di Salerno nella Valle dell’Irno. L’intervento sarebbe composto dalle seguenti opere:

- elettrificazione della linea Mercato S. Severino-Avellino;

- elettrificazione della linea Mercato S. Severino-Codola;

- realizzazione di un raccordo ferroviario tra la stazione Madonna del Soccorso e la linea ferroviaria Mercato S. Severino-Avellino per l’istradamento diretto verso Avellino dei treni provenienti da Salerno e transitanti attraverso il Campus di Fisciano.

In questo scenario infrastrutturale, la tratta attuale Mercato S. Severino-Fisciano-Baronissi potrebbe essere anche dismessa, salvo lasciarne un tronco a servizio del previsto polo scientifico e tecnologico di Mercato S. Severino. Di tale tronco non si prevede l’elettrificazione.

 

 

Criteri di delimitazione dell’area di riferimento e individuazione del sistema insediativo attuale

 

L’ambito di interesse per lo studio di fattibilità comprende comuni con diversa caratterizzazione, ma accomunati dalla relativa omogeneità delle tendenze insediative, condizionate dall’influenza esercitata dal capoluogo e, negli anni più recenti, ma in maniera più blanda, dal polo universitario di Baronissi-Fisciano. Le aree di urbanizzazione diffusa hanno come sfondo un’area che conserva connotati agricoli e presenza di seminativi. La dinamica demografica dell’area è strettamente dipendente dalla sua collocazione geografica: la Valle dell’Irno è da anni uno dei bacini di utenza privilegiato dell’area metropolitana costiera, con la quale si è determinato un elevato rapporto di scambi residenza-lavoro che, unitamente alla possibilità di raggiungere la città di Salerno in poco più di 10 minuti e comunque coprire un vasto raggio d’azione con brevi tempi di percorrenza, fa preferire la residenza nel Comune di Fisciano e in quelli limitrofi.

L’individuazione del sistema insediativo di studio si è basato su una serie di fattori:

- la continuità fisico-morfologica in relazione alla comune appartenenza al tracciato del collegamento su ferro tra Salerno e Mercato S. Severino, lungo la Valle dell’Irno;

- la presenza di collegamenti di tipo relazionale e infrastrutturale, quali la viabilità primaria e secondaria;

- la continuità del sistema insediativo dal punto di vista distributivo e funzionale; l’integrazione derivante dalla fruizione di servizi e attrezzature comuni di rango superiore.

Quali fattori di discontinuità, viceversa, sono stati individuati i seguenti:

- appartenenza ad ambiti relazionali estranei alla Valle dell’Irno;

- presenza di soluzioni di continuità rappresentati da barriere fisiche, naturali o artificiali, anche all’interno dei territori dei comuni considerati.

Viene a determinarsi, in tal modo, rispetto all’Università, una continuità fisica e funzionale che, a partire dai Comuni di Fisciano e di Baronissi, entrambi attualmente sedi di facoltà universitarie, si estende ai restanti comuni che costituiscono un ambito di priorità e di attenzione ai fini del presente studio.

È possibile, sulla base delle precedenti considerazioni, distinguere, da un lato, le aree interessate dall’attraversamento del collegamento su ferro tra Salerno e Mercato S. Severino (parte di Salerno, Pellezzano, Baronissi, Fisciano, Mercato S. Severino), dall’altro, quelle ad esse legate da intense relazioni fisico-funzionali (Calvanico e Montoro Inferiore), di cui riconoscere la diversa intensità del coinvolgimento nel riassetto urbanistico-territoriale, in base all’uso attuale e potenziale dei suoli.

A seguito della applicazione dei suddetti criteri, i comuni oggetto dell’analisi territoriale risultano essere i seguenti: 1. Salerno – ambito Fratte; 2. Pellezzano (Sa); 3. Baronissi (Sa); 4. Fisciano (Sa); 5. Mercato S. Severino (Sa); 6. Calvanico (Sa); 7. Montoro Inferiore (Av), (Figura 1).

Figura 1 - Inquadramento territoriale

  

 

In tale ambito territoriale assume particolare interesse l’agglomerato Asi di Mercato S. Severino-Fisciano: l’area, dell’estensione di circa 100 ettari, di forma triangolare allungata, è localizzata tra il torrente Solofrana, la ferrovia Mercato S. Severino-Avellino, il raccordo autostradale Salerno-Avellino e la strada statale dei Due Principati. I terreni sono in gran parte pianeggianti o poco acclivi, e possono essere in buona parte allacciati con raccordo ferroviario.

L’individuazione delle aree antropizzate del sistema insediativo così delimitato ha rappresentato un elemento di conoscenza fondamentale ai fini della definizione del nuovo tracciato ferroviario, per le inevitabili interferenze che possono verificarsi e condizionare il tracciato stesso.

 

 

Definizione degli obiettivi e metodologia dello studio

 

Ai fini della formulazione delle ipotesi di collegamento Salerno-Campus, l’attività del gruppo urbanistico è stata rivolta all’analisi complessiva degli attuali usi del suolo e delle destinazioni urbanistiche nell’area di studio, a partire dalle previsioni contenute nella strumentazione urbanistica vigente e adottata, al riconoscimento e classificazione della infrastrutturazione generale del territorio e alla individuazione dello schema della viabilità a livello locale e comprensoriale, nonché, infine, alla ricognizione dei regimi di tutela ambientale e di sicurezza territoriale.

L’analisi si è sviluppata su tre livelli: un livello territoriale, un livello urbanistico ed un livello microurbanistico, con una definizione progressivamente crescente in funzione della prossimità al Campus universitario di Fisciano, al plesso di Baronissi-Sava, alle stazioni e ai passaggi a livello esistenti e di progetto relativi al collegamento in oggetto (Figura 2).

Figura 2 - Quadro d'unione

  

 

Con riferimento alle ipotesi di tracciato, sono state condotte riflessioni sui seguenti punti:

- quadro d’unione sinottico della strumentazione urbanistica vigente e relativo grado di attuazione e di difformità delle previsioni degli strumenti urbanistici comunali, anche con riferimento alle opere pubbliche realizzate o programmate;

- livello di compatibilità dei contenuti dei piani urbanistici con le ipotesi di tracciato e propensione dei suoli alla riorganizzazione urbana rispetto al quadro dei vincoli e delle condizioni di instabilità dei suoli, da un lato, e delle potenzialità trasformative, dall’altra;

- rapporto tra distribuzione dei pesi insediativi e dei servizi e localizzazione delle stazioni;

- progetto di riorganizzazione urbanistico-territoriale dell’area in oggetto in funzione delle ipotesi di collegamento, con particolare riferimento alle aree del Campus di Fisciano e del plesso di Baronissi.

Il problema delle attrezzature, anche di servizio residenziale, connesse alla presenza dell’Università di Salerno rappresenta una problematica dell’intero sistema insediativo nella Valle dell’Irno, da riconsiderarsi in rapporto alle prospettive di trasformazione e di sviluppo di queste aree.

Sulla base della strumentazione urbanistica vigente e dei vincoli presenti sul territorio, si è provveduto a valutare la utilizzazione di suoli e volumi in rapporto alle ipotesi di collegamento avanzate, sulla base dell’intero quadro della programmazione di settore dei trasporti a medio e lungo termine riguardante la Valle dell’Irno. Sono state, in particolare, effettuate valutazioni, per le aree di interesse, sulla qualità e il grado di eventuali impedenze, compresi possibili fenomeni di autocostruzione o di sviluppo difforme dalle previsioni urbanistiche.

 

 

La ricognizione dei regimi di tutela e sicurezza territoriali

 

Le ipotesi di tracciato del collegamento Salerno-Campus e la conseguente riorganizzazione del territorio direttamente interessato sono state individuate sulla base di una analisi dettagliata dell’organizzazione dello stesso e delle trasformazioni consentite dalle previsioni degli strumenti di pianificazione urbanistica dei singoli comuni e dei regimi di tutela e sicurezza sovraordinati.

Sono stati consultati il piano del parco dei Monti Picentini e i piani di bacino idrografico delle autorità di bacino del Sarno e Destra Sele.

Il parco regionale dei Monti Picentini1, con riferimento all’area di studio, interessa parzialmente i Comuni di Fisciano e di Calvanico. Il territorio ricadente all’interno del parco, ad ogni modo, non è interessato dalle ipotesi di collegamento. L’area del parco è suddivisa in zone2, ciascuna sottoposta ad un particolare regime di tutela in relazione ai valori naturalistici, ecologici, geomorfologici e ambientali delle rispettive aree, nonché in rapporto agli usi delle popolazioni locali e alla situazione della proprietà e alle forme di tutela già esistenti. Dal punto di vista normativo si fa riferimento alle norme generali di salvaguardia e alla zonizzazione del parco. Sull’intero territorio del parco, si applicano particolari disposizioni riguardanti la tutela dell’ambiente in tema di cave e discariche, protezione della fauna, raccolta di singolarità geologiche e reperti archeologici, protezione della flora e attività agronomiche e silvo-pastorali, tutela delle zone boschive e in tema di tagli dei boschi, tutela della risorsa idropotabile e dell’assetto idrogeologico, infrastrutture di trasporto e cartellonistica, infrastrutture impiantistiche, circolazione, tutela del patrimonio edilizio e disciplina edilizia.

I comuni della Valle dell’Irno interessati dallo studio ricadono nei territori di due bacini idrografici diversi: il bacino idrografico del Sarno a nord (Mercato S. Severino, Montoro Inferiore, la quasi totalità del territorio di Fisciano e Calvanico); il bacino idrografico Destra Sele a sud (piccola porzione sud del territorio di Fisciano, Baronissi, Pellezzano e Salerno). Tali due bacini sono assoggettati alle due rispettive autorità di bacino e ai relativi piani stralcio, le cui norme prevalgono su quelle degli strumenti urbanistici comunali.

Il territorio della Valle dell’Irno è, infine, interessato per parti a vincoli derivanti dalla legislazione nazionale ovvero istituiti dai singoli piani regolatori generali (Prg) comunali3.

 

 

L’analisi urbanistica e territoriale per il sistema insediativo di riferimento. Le previsioni degli strumenti sovraordinati

 

Dopo aver operato un’ampia ed esaustiva ricognizione dei regimi di tutela e sicurezza sovraordinati si è passati alla conoscenza delle previsioni di pianificazione urbanistica concernenti i singoli comuni. L’attività ricognitiva ha comportato l’acquisizione e la lettura della strumentazione urbanistica sovraordinata, generale e attuativa vigente nei comuni dell’area oggetto di indagine, nonché delle dotazioni infrastrutturali presenti e programmate nell’ambito dell’area medesima.

È stata esaminata la proposta di piano territoriale regionale (Ptr)4.

Con riferimento all’analisi socio-demografica dei sistemi territoriali locali (Stl), individuati nelle Linee guida per la pianificazione territoriale regionale5, viene descritto il Sistema territoriale locale – Valle dell’Irno, comprendente i comuni di interesse per lo studio di fattibilità.

Tale Stl è individuato come C4 – Sistema rurale/industriale. La descrizione di tale Stl è stata assunta come di riferimento per la conoscenza della distribuzione futura dei residenti, occupati e addetti per l’area.

La delibera di adozione del piano territoriale di coordinamento (Ptcp) della Provincia di Salerno ha stabilito6 che il Ptcp adottato costituisce indirizzo per la pianificazione comunale nonché per tutte le decisioni, le azioni di promozione e i pareri che la provincia assume ed esprime nei confronti di atti e provvedimenti suscettibili di incidere sull’assetto del territorio.

Il Ptcp individua, tra le altre, la direttrice Sarno-Mercato S. Severino-Fisciano in quanto considera l’esigenza di proiettare una centralità eccellente come l’Università verso più ampie relazioni sia territoriali, estendendole oltre i confini provinciali, che di ruolo, integrandola con le altre attività economiche presenti nell’area. Il Ptcp individua, inoltre, un’area urbana della Valle dell’Irno. Tale area urbana presenta una struttura diffusa policentrica allungata caratterizzata da localizzazioni residenziali e insediamenti produttivi, nonché sede dell’Università di Salerno, rilevante polo attrattore di mobilità passeggeri, anche esterni alla provincia. Tra gli elaborati del Ptcp, con riferimento all’area di studio, sono stati considerati, in particolare, il tema delle strategie per il sistema ambientale e quello delle proposte con le specificazioni per il sistema insediativo. Per quanto riguarda obiettivi e strategie per l’area, il Ptcp si esprime considerando l’area di Fisciano-Baronissi e il centro urbano di Mercato S. Severino due segmenti forti di una direttrice urbana di rango sovra-provinciale, estesa fino all’area di Sarno, la quale può basare il proprio sviluppo sulla integrazione fra le funzioni eccellenti presenti (Università, industria e agricoltura). È necessario a questo fine, secondo il Ptcp, che il contesto insediativo raggiunga un più elevato livello di qualità urbana, non solo attraverso il potenziamento dell’offerta provinciale di servizi rari, ma anche mediante interventi di riqualificazione urbanistica e ambientale, ponendo particolare attenzione alla quantificazione e alla localizzazione degli insediamenti residenziali e produttivi. Il Ptcp ritiene, infine, che, in presenza di pressioni insediative, la permanenza delle attività agricole vada opportunamente tutelata nella sua funzione produttiva e di riequilibrio ambientale.

 

 

Le previsioni dei piani regolatori comunali vigenti e adottati

 

Nell’ambito dell’analisi della strumentazione urbanistica generale ci si è proposto di descrivere i contenuti degli strumenti urbanistici vigenti nei comuni dell’ambito territoriale di riferimento.

Il governo del territorio della Valle dell’Irno è stato a lungo affidato a programmi di fabbricazione (PdiF) risalenti ai primi anni ’70. L’unica esperienza di pianificazione sovraordinata che ha interessato l’area in cui ricade l’università è rappresentata dal tentativo, iniziato nel 1976 e interrottosi dopo il sisma del 1980, di dotare i comuni della Valle dell’Irno (esclusa Salerno) di un piano regolatore intercomunale. In assenza di pianificazione, le trasformazioni rilevabili nel territorio in studio sono state profonde e hanno modificato l’area sia dal punto di vista morfologico che prestazionale. Solo negli ultimissimi anni si è affermata una volontà di svecchiamento degli strumenti della pianificazione comunale generale. Possiamo, quindi, affermare che quasi tutti i comuni dell’area sono dotati di strumenti di pianificazione freschi, cioè di Prg recentemente approvati o, quantomeno, adottati7.

Nella rilevazione delle previsioni urbanistiche, oggetto di normalizzazione nell’ambito dello studio di fattibilità, si è preferito, per motivi legati al loro aggiornamento e alla loro maggiore affidabilità in termini di contenuti programmatori, fare riferimento agli strumenti comunque più aggiornati (il Prg recentemente approvato per il Comune di Baronissi e i Prg adottati dei Comuni di Fisciano e di Mercato S. Severino), piuttosto che a quelli vigenti.

Posta l’eterogeneità delle produzioni documentarie esistenti e disponibili, si è proceduto mediante la rappresentazione di insieme dei contenuti dei Prg dei comuni dell’area nella forma del mosaico degli strumenti urbanistici, unificando e normalizzando le simbologie sia per i dati di conoscenza che delle previsioni di progetto in termini di destinazioni urbanistiche (Figura 3).

Figura 3 - Previsioni urbanistiche

  

 

Si è quindi proceduto ad una interpretazione evolutiva delle dinamiche insediative. Tale lavoro ha portato alla individuazione delle seguenti zone di destinazione urbanistica: centri abitati consolidati e centri abitati di espansione; zone produttive consolidate e zone produttive di espansione; zona turistico-ricettiva di espansione; area universitaria esistente e area universitaria di espansione; zona di attrezzature pubbliche. In particolare, sono state individuate: le attrezzature ospedaliere (ospedale di Curteri a Mercato S. Severino); un’area per attrezzature universitarie e un polo scientifico e tecnologico8, un’area per attrezzature fieristiche, un’area archeologica a Curteri e un parco archeologico del Castello, tutti previsti nel Comune di Mercato S. Severino; una piccola area per attrezzature universitarie anche in Comune di Montoro Inferiore9; l’agglomerato Asi di Fisciano-Mercato S. Severino; la zona archeologica nell’Asi e area turistico-ricettiva (quest’ultima a sud del Campus di Fisciano) in Comune di Fisciano; il Campus universitario di Fisciano; un’area per il parco universitario commerciale (Arupuc)10 a sud del Campus di Fisciano; un’area per istruzione superiore prevista a nord del Campus di Fisciano; il Campus universitario di Baronissi; la Città dei giovani (oggetto di Prusst)11 a Sava di Baronissi, in adiacenza al plesso universitario; il convento monumentale con la vicina area attrezzata a Baronissi (Figura 4).

Figura 4 - Interpretazione evolutiva delle dinamiche insediative

  

 

 

 

Il sistema della mobilità

 

Le previsioni urbanistiche sono state riguardate nell’ambito del sistema della mobilità per l’area in esame, rispetto al quale si è ipotizzato il nuovo tracciato del collegamento su ferro al Campus universitario di Fisciano che è venuto a maturarsi nell’ambito dello studio di fattibilità. Il sistema della mobilità costituisce lo scenario di riferimento, in parte anche questo frutto della lettura e reinterpretazione della strumentazione urbanistica più aggiornata disponibile, integrato con gli elementi progettuali già definiti da varie amministrazioni e ritenuti di interesse per lo studio stesso. È stato condotto un rilievo delle connessioni viabilistiche dell’area, progettate o programmate, con l’obiettivo di fornire un quadro di insieme e consentire una lettura omogenea e gerarchizzata delle dotazioni esistenti e programmate.

In tale sistema della mobilità, l’autostrada A30 Mercato S. Severino-Nola-Caserta costituisce la principale infrastruttura di trasporto individuale, connessa a Salerno dal tratto terminale del raccordo autostradale Salerno-Avellino. La Valle è attraversata anche dalla storica Ss 88 Dei due Principati, con direttrice Salerno-Avellino, che per un lungo tratto corre parallela alla strada ferrata Salerno-Mercato S. Severino. L’intensità della mobilità di scambio e di attraversamento, soprattutto per gli spostamenti per turismo, rendono il tratto terminale di questo itinerario particolarmente congestionato nei mesi estivi.

Fra i progetti, da segnalare quello promosso dalla Provincia di Salerno di uno svincolo dedicato, cioè di una pista di decelerazione che dal raccordo autostradale Salerno-Avellino, direzione Avellino, immette direttamente all’interno del Campus di Fisciano, in prossimità del rettorato. Da sottolineare come particolare urgenza riveste il potenziamento proprio del raccordo Sa-Av mediante la creazione della terza corsia e della corsia di emergenza.

Gli strumenti urbanistici locali tentano di dare risposte a tali carenze della rete mediante la previsione di allargamenti di carreggiata e riammagliamenti della viabilità. Da segnalare, ad esempio, la previsione della tangenziale all’abitato di Baronissi che, sfioccandosi dalla Ss 88 immediatamente a sud del passaggio a livello di ingresso al centro urbano, provenendo da Salerno, sbocca a Sava proprio in corrispondenza dell’area destinata alla Città dei giovani e nei pressi dell’ingresso al plesso universitario, proprio sulla strada di collegamento di Baronissi con Penta e, quindi, Fisciano, ossia sul collegamento viario più breve fra i due insediamenti universitari.

La mobilità futura nell’area non potrà non tener conto dell’attraversamento della Valle da parte della linea dell’alta velocità Roma-Napoli-Battipaglia. Si avrebbe, quindi, un’area di possibile intersezione, probabilmente nel Comune di Pellezzano, del collegamento su ferro Salerno-Mercato S. Severino-Avellino con l’alta velocità: sarebbe dunque questa la stazione dell’alta velocità delle città di Salerno e Avellino.

 

 

La valutazione delle ipotesi e la maturazione delle scelte

 

Ai fini della individuazione e quantificazione dell’offerta effettiva e potenziale di attrezzature e servizi connessi con la presenza dei plessi universitari, si è fatto riferimento alle iniziative in atto nei comuni dell’area di influenza dell’Università.

Si è operata una rilettura, in chiave propositiva, delle previsioni urbanistiche desunte dai Prg dei comuni dell’area basata sulla loro potenzialità di fungere da attrattori di flussi anche in ragione della loro reciproca contiguità localizzativa.

L’interpretazione progettuale, dal punto di vista urbanistico, è consistita nel far riferimento esclusivamente a quegli insiemi di aree per attrezzature e servizi o produttive che, per effetto della loro comune reciproca prossimità, possono essere considerati, nel loro insieme, pesi urbanistici aventi rilevante potenzialità attrattiva (poli attrattori) nei confronti di bacini generatori di flussi, sia interni che esterni all’area.

 

 

Il progetto delle stazioni e delle fermate

 

È rispetto agli attrattori così come definiti al punto precedente che acquista senso la localizzazione delle nuove stazioni/fermate (s/f) lungo il nuovo tracciato. Quest’ultimo, infatti, assume la funzione, non solo di collegamento ai plessi universitari dall’esterno dell’area, ma anche di collegamento proprio tra i poli di rilevante potenzialità attrattiva.

La comunicazione interna all’area avverrà innanzitutto tra i due plessi universitari, ma non solo. Il collegamento assumerà, infatti, la rilevante funzione di vero e proprio corridoio oltre che tra le due sedi, attualmente collegate solo attraverso una debole e inefficiente viabilità interna, ma anche fra tutti i citati poli attrattori (comprese le aree universitarie individuate dai Prg dei vari comuni) interni al bacino di influenza universitario considerato.

L’adeguamento delle s/f esistenti è consistita essenzialmente nella formulazione di ipotesi di massima relative alla possibile sistemazione degli immediati intorni urbanistici delle stesse. In particolare, si è valutata l’adeguatezza dell’accessibilità viaria, la presenza e sufficienza di parcheggi pubblici, la presenza di spazi di verde pubblico e di arredo urbano.

Sono state proposte indicazioni di massima per la modificazione degli intorni urbanistici delle s/f e la relativa riorganizzazione degli spazi, volta ad una migliore accessibilità, fruibilità e possibilità di assumere funzione di interscambio gomma-ferro mediante l’individuazione di ulteriori spazi per la sosta prolungata dei veicoli. Si è trattato, complessivamente, di ipotizzare interventi volti al migliore assetto urbanistico delle aree immediatamente circostanti le s/f, ai fini di elevare anche il loro livello di efficienza e affidabilità nei confronti della potenziale utenza. In particolare, è sembrato necessario dare agli spazi adiacenti alle s/f la funzione di nodi di scambio intermodali e di riqualificazione urbana. Tali proposte saranno comunque assoggettate a specifica verifica di fattibilità di dettaglio nelle fasi successive dello studio.

Sono state previste quattro nuove s/f lungo l’intero tracciato Salerno-Mercato S. Severino: plesso scientifico di Baronissi-Sava/Città dei giovani, Lancusi, Fisciano Campus, Madonna del Soccorso nell’agglomerato Asi di Fisciano-Mercato S. Severino. La riorganizzazione di s/f nella parte sud della Valle dell’Irno comporta maggiori difficoltà per via della maggiore asperità geomorfologica del territorio, che contraddistingue soprattutto il Comune di Pellezzano, e la maggiore densità edilizia, che caratterizza in particolare il Comune di Salerno. Per la fermata di Salerno-Irno, la stazione di Salerno-Fratte, la stazione di Pellezzano, la fermata di Acquamela e la stazione di Mercato S. Severino, le possibilità di intervento sono risultate alquanto limitate. Di maggiore interesse dal punto di vista progettuale sono le s/f di Baronissi, Baronissi-Sava-Città dei giovani, Lancusi, Campus di Fisciano e Madonna del Soccorso.

La stazione di Baronissi, è ubicata in pieno centro urbano, a poca distanza dal municipio e dal parco urbano attrezzato. Esigenze di tracciato, legate alla necessità di immersione del piano rotabile, hanno comportato l’ipotesi di un limitato scostamento della stazione dall’ubicazione attuale, in quanto a partire da sud della stazione in oggetto il tracciato si allontanerebbe leggermente da quello attuale spostandosi verso est. Si prevede la dismissione della attuale stazione, con relativa riconversione a servizi, e la realizzazione di un nuovo fabbricato viaggiatori a Baronissi, in sostituzione di quello esistente, alla nuova quota del piano del ferro. Lo spostamento della stazione sul nuovo tracciato consente di consegnare al centro urbano nuovi spazi da riorganizzare e attrezzare, anche mediante la riconversione e la riqualificazione della attuale stazione e delle relative superfici di intorno. La grande superficie recuperata all’uso urbano potrà quindi essere integrata all’area libera antistante l’edificio della stazione esistente e, nel suo insieme, in parte destinata a spazi di relazione e per la restante parte a spazi per parcheggio di interscambio (Figura 5).

Figura 5 - Nuova stazione/fermata di Baronissi

  

 

La fermata del plesso di Baronissi-Sava/Città dei giovani è localizzata in posizione limitrofa all’area destinata alla realizzazione della Città dei giovani ed è pressoché baricentrica rispetto all’insieme di aree con destinazioni urbanistiche produttive e a servizi che fungono da rilevante attrattore per l’area in esame. La localizzazione della fermata è quindi tale da servire contemporaneamente il plesso di Baronissi-Sava, la Città dei giovani e l’area produttiva di Baronissi-Sava. Tale localizzazione consente, inoltre, la fruizione del servizio anche negli orari e nei giorni di chiusura del plesso. Anche in questo caso gli spazi circostanti la fermata richiedono una risistemazione sotto l’aspetto microurbanistico. Vi è la possibilità di reperire una superficie da destinare a parcheggio di interscambio in prossimità della fermata, dalla parte opposta rispetto alla strada Baronissi-Penta (Figura 6).

Figura 6 - Nuova stazione/fermata di Città dei Giovani

  

 

La fermata di Lancusi è localizzata a nord dell’abitato omonimo in prossimità del raccordo autostradale Av-Sa. L’area, attualmente occupata dai prefabbricati leggeri istallati all’indomani del terremoto del 23.11.1980, è direttamente accessibile, oltre che da via Tenente Nastri, anche dalla strada di collegamento fra le frazioni di Lancusi e Penta, ed è destinata alla realizzazione di un nuovo piano per l’edilizia economica e popolare (Peep) che prevede la realizzazione di tre edifici e relativi spazi di urbanizzazione primaria e secondaria. Tale fermata è prevista a pochi metri dalla piazza principale della frazione più estesa e popolata dell’intero Comune di Fisciano, che è anche il centro urbano in cui si stima che risieda anche la quota maggiore di studenti fuori sede dell’intera area di influenza dell’università. La disponibilità di spazi tra l’area Peep e il raccordo autostradale Sa-Av consente di reperire un’ampia superficie da destinare a parcheggio di interscambio (Figura 7).

Figura 7 - Nuova stazione/fermata di Lancusi (Peep)

  

 

La stazione del Campus di Fisciano è localizzata nei pressi del terminal-bus interno al recinto, cui si è attribuito la potenzialità di svolgere funzione di interscambio con tutte le località poste lungo le linee servite dal trasporto pubblico su gomma. È prossima, oltre che al terminal bus, anche alle strutture per le attività di ricerca e ai servizi, alla mensa universitaria ampliata e alle invarianti in cui si svolgono le attività didattiche, a pochissimi metri da via Ponte Don Melillo, la strada che collega lo svincolo della A30 e del raccordo Sa-Av con il capoluogo fiscianese. Da sottolineare anche la prossimità con le residenze studentesche in corso di ultimazione all’interno del campus. Tale localizzazione consente la fruizione del servizio anche negli orari e nei giorni di chiusura del campus: essa è infatti dettata altresì dalla prossimità con il centro urbano di Fisciano capoluogo, sede del municipio, della caserma dei carabinieri e dei principali servizi ricettivi (ristoranti, albergo, ecc.). Con la dismissione della storica stazione di Lancusi, questa diventerebbe la vera nuova stazione ferroviaria di Fisciano, comodamente fruibile, oltre che dai pendolari dell’università, anche da parte dei suoi abitanti. Vi è ampia presenza di parcheggi interni al campus che, peraltro, attualmente risultano addirittura insufficienti rispetto alla domanda di sosta; essi potrebbero, viceversa, rivelarsi sufficienti, fungendo anche da interscambio modale per gli abitanti ricadenti nell’area di influenza della stazione, nel momento in cui il servizio su ferro si rivelasse conveniente rispetto all’uso del mezzo privato. Si prevede comunque la realizzazione di un parcheggio interrato a due livelli nell’area adiacente alla progettata stazione, sfruttando lo scavo da effettuarsi per la sua realizzazione (Figura 8).

Figura 8 - Nuova stazione/fermata del Campus di Fisciano

  

 

La localizzazione della stazione Madonna del Soccorso, è prevista in corrispondenza della prevista diramazione del collegamento che consente di proseguire in direzione nord, verso Avellino, ovvero in direzione sud verso la vicina stazione di Mercato S. Severino e, quindi, consentire l’innesto sulla Circumsalernitana. Essa, quindi, ricade nella parte nord dell’agglomerato Asi, in prossimità, e ad est, del raccordo autostradale Sa-Av. Si tratta di un’area costituita da terrazzamenti che degradano proprio verso il detto raccordo. Mancando spazi adattati o adattabili, è indispensabile la previsione di un parcheggio di interscambio. La previsione di tale stazione consente di servire, in maniera dedicata, un’area a rilevante concentrazione di attività industriali e artigianali. Si segnala la prossimità anche all’area per attrezzature universitarie individuata nel Prg del Comune di Montoro Inferiore e, quindi, la possibilità che anche quest’area sia integrata con le altre aree universitarie raccordate dal collegamento di cui allo studio di fattibilità (plesso Baronissi-Sava/Città dei giovani e Campus Fisciano), rafforzandosi vieppiù quella funzione di vero e proprio corridoio di raccordo fra i plessi dell’ateneo salernitano. Si ritiene che vada tuttavia potenziata la rete viaria con l’intera area circostante (Figura 9).

Figura 9 - Nuova stazione/fermata di Madonna del Soccorso

  

 

 

 

La soppressione dei passaggi a livello

 

La soppressione di un passaggio a livello (pal) può avvenire, nella gran parte dei casi, solo dopo aver realizzato una viabilità alternativa all’attraversamento a raso dei binari. Le opere più comuni sono ovviamente quelle che permettono il sottoattraversamento o il sovrattraversamento della linea. La scelta delle opere è condizionata prioritariamente dalla situazione dei luoghi, quali condizioni orografiche e idrogeologiche o l’esistenza di vincoli, ma anche da esigenze diverse delle amministrazioni locali. Nella gran parte dei casi si è scelto di superare il pal attraverso sottopassi, verificando la compatibilità dell’intervento sulla base della ricognizione delle condizioni di rischio (alluvione e frane), ma rimandando in ogni caso il progetto di dettaglio ad una successiva fase dello studio.

 

 

L’assetto urbanistico di progetto

 

La dimensione, la localizzazione e la struttura stessa dell’insediamento urbano della Valle dell’Irno, rendono di notevole rilevanza il problema della localizzazione delle attrezzature, anche residenziali, rispetto alla rete delle comunicazioni, viarie e ferroviarie locali, regionali e interregionali, nonché alla stessa struttura delle relazioni esistenti fra i vari centri della Valle.

L’idea intorno alla quale ruota l’approccio urbanistico è quella volta a costruire una città diffusa ma non dispersa. In altre parole, ci si è posti nell’ottica di voler contribuire a costruire la città intorno all’Università. L’integrazione fra città e Università deve avvenire mediante la progettazione dell’interfaccia fisica fra recinto universitario e insediamenti contermini. A tanto può dare un notevole contributo la corretta localizzazione delle stazioni e delle fermate e la corretta progettazione dei relativi intorni urbanistici, anche con l’intento di innescare e attivare processi di recupero e riqualificazione urbana e territoriale (Figura 10).

Figura 10 - Il nuovo collegamento ferroviario: fattori di integrazione urbanistica

  

 

Lo studio di fattibilità, coinvolgendo l’ambito dei comuni sedi di plessi dell’ateneo salernitano e dei comuni limitrofi, oltre a servire zone di nuova o futura destinazione urbanistica aventi caratteri di eccellenza e rarità, può contribuire, in maniera significativa, a recuperare e rivitalizzare parti del territorio degradato anche attraverso il ripristino dei nuclei antichi presenti e il riuso di tessuti ed edifici storici.

Se si vogliono perseguire anche i non trascurabili obiettivi di una diversa socializzazione della popolazione studentesca, i servizi e le attrezzature destinate alla didattica e alla ricerca dovranno essere aperte il più possibile alle realtà circostanti, consentendo anche frequenti occasioni di incontro tra studenti e popolazione locale.

Gli scenari delineati, insieme alla previsione di una stazione dell’alta velocità nella Valle dell’Irno, costringe a progettare un serio collegamento su ferro fra Salerno e Avellino, un collegamento inteso come vero e proprio tratto della futura metropolitana regionale. Tale maggiore connessione tra i due capoluoghi provinciali porrebbe la basi per il superamento dello storico antagonismo fra le due città.

Collegamenti buoni già esistono fra Napoli e Salerno, Napoli e Caserta e anche fra Caserta e Benevento. Il miglioramento del collegamento fra Salerno e Avellino consentirebbe a Salerno di crescere ed estendersi nel territorio circostante. In particolare, Salerno e la Valle dell’Irno potranno assumere i caratteri di unica grande area urbana, a carattere metropolitano, contenitore di funzioni superiori e di eccellenza (formazione, ricerca, direzionalità, industria e artigianato di qualità, ecc.). Un’area, quindi, non più mero sversatoio di popolazione in cerca di residenza, ma con un carattere proprio, quello di essere sede di funzioni rare.

Si è detto come i comuni dell’area sono tutti attualmente dotati di una strumentazione urbanistica di recente formazione, che individua aree che si candidano a ospitare una serie di attività che consentirebbero di dare più valore a questa scelta vocazionale. Le destinazioni urbanistiche che di qui a qualche anno si andranno progressivamente ad attuare densificheranno di funzioni la Valle dell’Irno e offriranno sempre nuova domanda ad una infrastruttura, quale il collegamento su ferro Salerno-Campus di Fisciano, di cui da tempo si avvertiva l’esigenza.

 

 

Note

 

1 Bollettino ufficiale della Regione Campania, numero speciale del 27. 5.2004.

2 L’area del parco è suddivisa, ai sensi della Lr 1.9.1993, n. 33, nelle seguenti zone: zona A - Area di riserva integrale; zona B - Area di riserva generale orientata e di protezione; zona C - Area di riqualificazione dei centri abitati, di protezione e sviluppo economico e sociale. In particolare, per l’area in esame assumono interesse: zona B - Area di riserva generale; zona C - Area di riserva controllata.

3 I vincoli derivanti dalla legislazione nazionale sono: il vincolo paesaggistico-ambientale o di protezione delle bellezze naturali definito ai sensi del DLgs 42/2004 (ex legge 1497/1939 e legge 431/1985); il vincolo archeologico è definito ai sensi della legge 1089/1939, ora DLgs 42/2004; zone di rispetto cimiteriale. Sono definite ai sensi dell’art. 338 del Rd 1265/1939 modificato dall’art. 1 della legge 983/1957; fasce di rispetto a protezione degli assi ferroviari di cui al Dpr 753/1980.

4 Si tratta della proposta presentata nel settembre 2004. La cornice legislativa di riferimento del documento era costituita dall’inserimento delle Linee guida per la pianificazione territoriale regionale, pubblicate nel Burc del 24.12.2002, all’interno della Lr 25.9.2002, n. 26, “Norme in materia di tutela e valorizzazione dei centri storici della Campania e modifica della Lr 19.2.1996, n. 13”, aventi efficacia “fino all’adozione del Ptr e all’entrata in vigore della legge contenente le norme per il governo del territorio”.

5 Burc speciale 24.12.2002.

6 Il Ptcp è stato adottato dal Consiglio provinciale, con delibera n. 145, in data 18.12.2001.

7 Il Comune di Fisciano ha adottato il Prg nel luglio del 2004. Lo strumento urbanistico ancora vigente è il vecchio PdiF, adottato il 16.11.1968 e approvato l’1.12.1970. Il Prg di Baronissi ha visto l’approvazione con prescrizioni dalla Provincia di Salerno con delibera del 27.12.2002, e il visto di conformità condizionato della Regione Campania con decreto del 19.5.2003. Gli strumenti urbanistici operanti a Mercato San Severino sono: il regolamento edilizio con annesso PdiF, adottato con delibera del Consiglio comunale n. 97 del 3.11.1971 e approvato dalla Regione Campania con decreto presidenziale n. 822 del 6.12.1972; il Prg adottato con delibera del Consiglio comunale n. 68 in data 16.7.1998 e l’iter di approvazione è in corso. Nel Comune di Pellezzano l’attività edilizia e urbanistica è disciplinata dal Prg adottato nell’aprile del 1993, approvato con prescrizioni dalla provincia a luglio 1997, dichiarato non conforme a leggi e regolamenti dalla regione nel maggio del 1998, approvato con prescrizione dalla provincia nel marzo 1999 in seguito al provvedimento di sospensione del decreto regionale da parte del Tar su richiesta del comune e della provincia. A Montoro Inferiore il Prg è stato adottato con delibera del Commissario ad acta n. 3 dell’8.3.1996; successivamente il Consiglio provinciale ha approvato definitivamente il piano con delibera n. 10 del 28.1.1998. Lo strumento urbanistico vigente nel Comune di Calvanico è un PdiF approvato nel 1978.

8 Il polo scientifico e tecnologico previsto nel Prg di Mercato S. Severino è stato individuato in prossimità della frazione di Corticelle. Si tratta di un’area, della estensione di circa 240.000 mq, di notevole amenità, particolarmente idonea alla localizzazione di attività di ricerca scientifica e tecnologica e di trasferimento dell’innovazione (è prevista anche la creazione di un incubatore di impresa che favorisca la diffusione del know how proprio dell’Università a imprese di calibrata dimensione a elevato contenuto tecnologico).

9 Alla frazione Piazza di Pandola del Comune di Montoro Inferiore il Prg prevede una zona denominata Ft1 aree per attrezzature di interesse territoriale da destinare all’edilizia universitaria e ai relativi servizi. Gli interventi previsti sono di iniziativa pubblica e privata, l’utilizzazione delle aree è subordinata alla redazione di un piano particolareggiato o di un piano di lottizzazione.

10 Arupuc: sigla utilizzata nel Prg di Fisciano per individuare aree per attrezzature a parco, per lo sport, per il commercio e per residenze studentesche a rotazione d’uso. Tali zone sono destinate a parchi, ad attrezzature sportive private, ricettive di ristorazione, alberghi, residenze a rotazione d’uso (casa albergo per studenti), attrezzature per lo spettacolo, palestre nonché alle attrezzature di vendita al dettaglio di medie dimensioni, a parcheggio e ad attrezzature d’uso pubblico.

11 L’Ac di Baronissi ha perimetrato un’area a programma di riqualificazione urbana e di sviluppo sostenibile del territorio, denominata Città dei giovani (delibera di Consiglio comunale n. 46 del 22.5.1999), il cui piano particolareggiato è dimensionato su un valore di It=1,4 mc/mq. Nell’area interessata si prevede l’insediamento di attività produttive ad alto contenuto di ricerca e di sviluppo da relazionare funzionalmente con l’adiacente plesso dell’Università di Salerno localizzata nel Comune di Baronissi, centri di ricerca per l’artigianato, centri di formazione professionale, attività produttrici di beni e servizi ad alto contenuto di ricerca, industrie avanzate ad alta tecnologia, residenze a rotazione d’uso di tipo alberghiero per studenti (case per studenti) e docenti, centri per l’istruzione superiore, centri di informatica e di telematica, attività commerciali e di servizio, sale cinematografiche e attività complementari annesse, alberghi e residenze, uffici di assistenza e di servizio alle imprese e alle persone, centri per congressi e di esposizione, musei, biblioteche e mediateche, centro spettacoli e teatri, discoteche dancing e ristoranti, ambulatori, impianti sportivi, parcheggi.

 

 

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