Numero 6/7 - 2003

 

l'impatto ambientale  

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La qualità ambientale dei corpi idrici


Maurizio Pisaturo


 

In base al DLgs 258/2000, tutte le regioni dovranno identificare, per ciascun corpo idrico, la classe di qualità, oltre ad indicare idonee misure di salvaguardia atte ad impedire il loro degrado. Maurizio Pisaturo descrive i punti salienti dello studio redatto dall’Autorità di Bacino regionale Destra Sele, in ottemperanza al disposto dell’art. 5 del dispositivo

 

 

 

 

Il DLgs 258/2000 prevede, all’art. 51, che entro il 30 aprile 2003, sulla base dei dati già acquisiti, le regioni identifichino, per ciascun corpo idrico significativo superficiale e sotterraneo, o parte di esso, la classe di qualità corrispondente ad una di quelle indicate nel denominato allegato 1 adottando, se del caso, idonee misure di salvaguardia atte ad impedire un eventuale ulteriore degrado degli stessi.

Nel caso della Regione Campania, tale adempimento spetta alle autorità di bacino regionali ai sensi della Lr 8/1994.

Le classi di qualità, alle quali bisogna far riferimento per i corpi idrici superficiali e sotterranei, vengono evidenziate, rispettivamente, nelle Tabelle 1 e 2.

Il DLgs 258/2000 prevede che a seguito della classificazione ed alla successiva elaborazione del piano territoriale delle acque (Pta), occorre stabilire (art. 5, comma 2) le misure necessarie al raggiungimento od al mantenimento degli obiettivi di qualità ambientale di cui all’art. 4, comma 4, lettere a) e b), tenendo conto del carico massimo ammissibile, ove fissato dagli organismi competenti, assicurando, in ogni caso, per tutti i corpi idrici, l’adozione di misure atte ad impedire un ulteriore degrado qualitativo degli stessi corpi idrici.

Tali misure devono assicurare (art. 5, comma 3), entro il 31 dicembre 2016, il raggiungimento dell’obiettivo di qualità ambientale corrispondente allo stato buono e che, entro il 31 dicembre 2008, ogni corpo idrico superficiale classificato o tratto di esso consegua almeno il requisito dello stato sufficiente.

Inoltre, a seguito di individuazione di specifiche motivazioni, è possibile stabilire termini diversi per i corpi idrici che presentano condizioni tali da non consentire il raggiungimento dello stato buono entro il 31 dicembre 2016 (comma 4).

Inoltre, ai sensi del comma 5, è possibile, sempre motivatamente, proporre obiettivi di qualità ambientale meno rigorosi per taluni corpi idrici, qualora ricorra almeno una delle seguenti condizioni:

a) il corpo idrico ha subito gravi ripercussioni in conseguenza dell’attività umana che rendono manifestamente impossibile o economicamente insostenibile un significativo miglioramento dello stato qualitativo;

b) il raggiungimento dell’obiettivo di qualità previsto non è perseguibile a causa della natura litologica ovvero geomorfologica del bacino di appartenenza;

c) l’esistenza di circostanze impreviste o eccezionali, quali alluvioni e siccità.

Quando ricorrono le condizioni sopra esposte, la definizione di obiettivi meno rigorosi è consentita purchè i medesimi non comportino un ulteriore deterioramento dello stato di qualità del corpo idrico e, fatto salvo il caso di cui alla precitata lettera b) del comma 5, non sia pregiudicato il raggiungimento degli obiettivi fissati dal DLgs 258/2000 in altri corpi idrici all’interno dello stesso bacino idrografico (comma 6).

Nei casi previsti dai predetti commi 4 e 5 dell’art. 5, i Pta devono comprendere le misure volte alla tutela del corpo idrico, ivi compresi i provvedimenti integrativi o restrittivi relativi alla disciplina degli scarichi ovvero degli usi delle acque (comma 7).

In base a tale comma, i tempi e gli obiettivi, nonché le relative misure di salvaguardia, sono rivisti almeno ogni 6 anni ed ogni eventuale modifica deve essere inserita come aggiornamento del Pta.

 

Tabella 1

 

 

Tabella 2

 

 

L’iniziativa dell’autorità di bacino regionale Destra Sele

 

L’autorità di bacino regionale Destra Sele, in ottemperanza al disposto dell’art. 5 del DLgs 258/2000 sopra sintetizzato e sulla base dello stato attuale delle conoscenze riferito al proprio ambito di competenza, ha ritenuto che, salvo eventuali determinazioni della Regione Campania, fosse possibile rispettare gli obiettivi di qualità previsti dal DLgs 258/2000 con le scadenze imposte dallo stesso decreto (2008 e 2016).

Per tale motivo, la stessa autorità di bacino ha redatto uno studio finalizzato all’analisi completa dei diversi aspetti relativi alla definizione dello stato delle acque, distinguendo:

a) acque a specifica destinazione:

- acque di balneazione: si fa specifico riferimento alle analisi effettuate dal Ministero dell’ambiente nell’anno 2002;

- acque destinate alla vita dei molluschi: si fa specifico riferimento alla Dgr che ha individuato, nel territorio di competenza, una zona idonea alla vita dei molluschi nell’areale marino prospiciente la foce del fiume Picentino;

b) aree vulnerabili da nitrati di origine agricola e da prodotti fitosanitari:

- si fa specifico riferimento alla Dgr con la quale il settore agricoltura ha individuato e perimetrato le zone sensibili a questo tipo di problematiche;

c) archivio anagrafico dei corpi idrici:

- nel documento redatto dall’autorità di bacino viene evidenziata una proposta per il trattamento dei dati relativi alla caratterizzazione dei corpi idrici e degli elementi in esso contenuti (sorgenti, pozzi, scarichi, ecc.); in particolare vengono forniti alcuni prototipi di schede, in fase di implementazione, relativi a:

1. codifica dei corpi idrici superficiali e sotterranei;

2. primo catalogo ed analisi morfometrica dei corpi idrici superficiali non significativi (penisola amalfitana);

3. esempio di catasto delle concessioni per l’area della Piana del Sele (in attesa anche della definizione di apposita intesa con la Provincia di Salerno);

4. esempio di catasto degli scarichi (in attesa anche della definizione di apposita intesa con la Provincia di Salerno);

5. primo elenco delle sorgenti captate a livello idropotabile (in attesa della definizione di intese con l’Ausino spa e l’Ato 4 Sele);

6. primo elenco dei pozzi captati a livello idropotabile (in attesa della definizione di intese con l’Ausino spa e l’Ato 4 Sele);

7. elenco degli impianti di depurazione (in attesa della definizione di intese con l’Ausino spa e l’Ato 4 Sele).

Inoltre, allo studio in questione sono state allegate le seguenti cartografie:

- prima elaborazione delle richieste di concessioni;

- carta delle indagini pedologiche nella Piana del Sele;

- carta di prima individuazione delle aree vulnerabili ai nitrati di origine agricola ed ai fitofarmaci (Fonte: Settore Agricoltura);

- carta di prima individuazione delle aree sensibili a problemi di siccità e desertificazione;

- carta della qualità ambientale del territorio di competenza.

Infine, in allegato allo studio, per le aree ed i corpi idrici che hanno evidenziato una classe di qualità tra lo scadente ed il pessimo, sono state elaborate alcune norme cautelari, riportate in una specifica monografia ed inviate a tutti gli enti territorialmente interessati per acquisire dagli stessi, entro il mese di settembre 2003, osservazioni o proposte di modificazioni ed integrazioni.

 

 

1 “Individuazione e caratterizzazione dei corpi idrici significativi e misure per il perseguimento dell’obiettivo di qualità ambientale”.

 

 

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